Ch 5

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Nel pomeriggio tornò alla baia, dicendo a Shiro che andava a trovare il suo amichetto... beh, in fondo non gli aveva proprio mentito.

Si era portato dietro uno dei due libri che gli aveva accennato. Lo teneva stretto tra le dita, immaginandosi con un mezzo sorriso quanto sarebbe stato felice quel ragazzo quando gli avrebbe consegnato il romanzo.

Passò sotto la recinzione e sgusciò tra le pareti rocciose.
Dall'altra parte, una zaffata di aria marina gli scompigliò i capelli.

Lance era già lì, con la canna da pesca piantata davanti a lui.
Non notò Keith, perchè stava dormendo. Aveva la testa appoggiata sulle ginocchia e respirava tranquillo, ad occhi chiusi.

Il moro senza fare rumore gli sedette  accanto e lo stette ad osservare.
Sembrava un angioletto così.

Dopo qualche minuto che lo fissava, cominciò a sentirsi come uno stalker e si vergognò. Forse era il caso di svegliarlo.
Gli diede una leggera spinta e subito Lance aprì gli occhi.
Spalancò quelle due pozze d'acqua e fissò l'altro ragazzo, come se non lo riconoscesse. Poi sbattè le palpebre e alzò la testa.

  - Ehi.- lo salutò appena -Scusa... mi ero appisolato.- sorrise in modo piuttosto impacciato.

  - Non fa niente.- gli porse il libro con le mani tremanti -Questo... ti ho portato uno dei miei libri...-

Lance lo afferrò subito e fissò i suoi iridi celesti sul titolo e sulla copertina, poi lo girò e lesse la trama.
Keith era col fiato sospeso, come se il suo giudizio valesse più di tutti quelli dei critici letterari.

  - Figo.- mormorò soltanto Lance, aprendo il libro e leggendo la parte della copertina riservata alla biografia dell'autore.

Il moro riprese a respirare, anche se il suo cuore aveva iniziato a martellargli il petto.

  - Aspetta...- Lance avvicinò il viso alle parole -Ti chiami... Keith Yorak Kogane...? Che nome è Yorak?- ridacchiò.

  - È il mio nome! Cosa c'è di strano?!- il suo commento lo aveva risvegliato dalla sua estasi poetica.

  - Sembra... sembra il nome farlocco di qualche personaggio fantasy.- continuò il castano, che tra le risate aveva anche iniziato a piangere.

  - Ehi! - sbottò -Non è colpa mia se a mia madre piacevano i fantasy!-

  - Ah, allora lo ammetti!-

  - È la verità...- ammise facendo spallucce -Era il nome di un qualche guerriero...-

Il castano smise pian piano di ridere, asciugandosi gli occhi col dorso della mano -È carino come nome... posso chiamarti Yorak?-

  - No.-

  - Peccato... Keef.-

Sospirò, quel tipo era davvero fastidioso.

  - Comunque sia lo leggerò di sicuro. Cavolo, non mi avevi detto che scrivevi romanzi storici sui samurai.- continuava a fissare la copertina e passava il polpastrello sulle lettere bianche del titolo.

  - Mi piacciono i samurai.-

  - Sono più fighi i ninja però.-

  - Cosa? Assolutamente no. I samurai sono nettamente migliori.-

  - Ughhh... no. E poi hanno delle mega armature.-

  - È proprio quello il bello!-

  - Non ti comprendo.- appoggiò il romanzo accanto a sè e borbottò piano -E comunque i ninja sono migliori.-

Klance - Il principe granchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora