Per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare perchè era rimasto lì.
Aveva pensato di andarsene... ma poi... qualcosa lo aveva fatto rimanere...
Non era comunque stata una cattiva idea: Lance si era rivelato un tipo molto simpatico, con cui parlare tranquillamente.- Quindi sei uno scrittore, eh...- ripetè il castano mentre disegnava cerchi nella sabbia -Hai qualche tuo libro con te?-
- Perchè me lo chiedi?-
- Perchè mi piacebbe leggere ciò che scrivi! Sicuramente roba super macabra.- ridacchiò.
Keith gli diede una leggera spinta -No... in realtà no...- pensò guardando il cielo che si era cominciato a scurire -Ho con me solo due libri... posso prestarteli... -
- Fantastico!- disse Lance mentre sorrideva.
Il moro si soffermò a guardarlo: c'era qualcosa in lui di tremendamente attraente. Keith non si era mai sentito così...
Ma lo conosceva solo da un giorno... e l'amore a prima vista non esisteva... giusto?- Ahhh... il tritone non si è fatto vedere...- disse Lance un po' imbarazzato dallo sguardo insistente dell'altro ragazzo.
- Già...-
- Devo andare a casa. Ci vediamo domani?- il castano si alzò e riprese la canna da pesca e il secchio.
- Sì... verrò qui alla stessa ora...- qualcosa dentro di lui faceva male, come se soltanto a separare il suo sguardo dalla figura di quel ragazzo cubano, gli procurasse un dolore lancinante al petto -Ti... ti riaccompagno a casa?- balbettò alzandosi a sua volta.
Lance fece un'espressione prima confusa, poi divertita -Per chi mi hai preso? Per una principessina?- rise -Grazie tante Keef, ma torno a casa da solo.-
- Sicuro?- il dolore di non poterlo continuare ad ammirare iniziava a martellargli il cuore.
- Sì. Ora vai su. Ci vediamo domani.- gli scaruffò i capelli e si avviò verso gli scogli che chiudevano l'altra parte della baia.
Il secchio sbatacchiava con un suono metallico contro la canna e le sue spalle.
Keith rimase a guardarlo fino a che non si infilò in una fessura tra gli scogli, probabilmente un altro passaggio.Si morse le labbra e si diede dello stupido: stava davvero facendo la figura del poeta drogato dalla vista della sua musa. Sarebbe potuto resistere fino a domani, no?
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Quando ritornò nella camera dell'albergo, ci trovò uno Shiro molto arrabbiato. Aveva le braccia incrociate davanti a sè e le sopracciglia aggrottate.
- E...ehi...- lo salutò Keith.
Non pensava che sarebbe rincasato prima dell'ora di cena... a quanto pare si era sbagliato...
- Dove sei stato?!- tuonò avvicinandosi in modo minaccioso.
- Uhh... da Pidge...- balbettò Keith arretrando involontariamente.
- Non eri con lei. Lo so. L'ho chiamata.-
- Ecco... ero... da lei... però poi...-
- Hai i vestiti pieni di sabbia... sei stato alla baia...- lo fulminò con lo sguardo.
- No!- mentì mentre iniziava a sudare freddo -Io e Pidge siamo andati in spiaggia... e lì... ho conosciuto un suo amico...-
Shiro continuava a guardarlo con uno sguardo indecifrabile.
- Lei poi è andata via e io... sono rimasto con lui...-
- Fino alle 18:30?- alzò un sopracciglio: non gli credeva.
- Sì... non... non ho guardato l'orario... scusa...-
- E chi sarebbe questo amico?-
- Si chiama Lance... e vive qui...-
Takashi mantenne lo sguardo da fratello severo ancora un po', poi si allontanò e si sedette sul letto -Deve essere un tipo intetessante se ha mantenuto la tua attenzione fino a quest'ora.-
- Già...- si passò la lingua sulle labbra, ringraziando Dio di aver superato lo "scanner" di Shiro.
- Perchè non gli chiedi di uscire con noi? -
- U...uscire...? In che senso?- arrossì violentemente.
- Sì con noi... Adam... Matt e Pidge...- spiegò Shiro -Ma forse tu intendevi in un altro senso?- ridacchiò godendosi la sua espressione imbarazzata.
- No! Insomma... non avevo capito cosa volevi dire... non è che... che voglio uscire con lui...- si affrettò a dire con una nota nella voce che tradiva però i suoi desideri.
- Cavolo... vi conoscete da un giorno e vuoi già uscirci? È così carino?-
Keith a quel punto gli saltò addosso, pronto a ingaggiare una lotta per difendere la sua dignità.
Ovviamente era tutto un gioco, non si pestarono sul serio.
Vinse Shiro, come al solito, facendo cadere il minore per terra.- Sei sleale.- gli sibilò facendo finta di essere arrabbiato, mentre si ritirava su a fatica.
- Sono solo più forte. Devi ammetterlo.- gli porse una mano e lo issò sul letto.
- Ha detto che vuole leggere i miei libri.- mormorò Keith.
Takashi sgranò gli occhi -Davvero? Allora questa è una cosa seria!-
- Non... non lo so... - si fermò prima di aggiungere "C'è qualcosa di strano in lui".
Ancora non riusciva a far fronte al desiderio di vederlo. Era come se non potesse più vivere senza di lui.
Come se gli creasse dipendenza.Il maggiore si mise seduto -Allora se fossi in te, gli proporrei di uscire. -
- So a malapena il suo nome!-
- E allora? Motivo in più per uscire assieme. Potresti scoprire più cose su di lui... non ti dico di avere un appuntamento... basterebbe un'uscita tra amici.- gli spiegò con uno sguardo comprensivo.
- Non so se sono in grado di uscire con lui come "amici"...-
- Provaci. -
Il minore sorrise appena all'amico e poi sibilò -In realtà è tutto un modo per togliermi dai piedi. Così tu puoi fare il piccioncino con Adam.-
Shiro alzò un sopracciglio, divertito -Ovvio. Adesso hai scoperto il mio piano malefico.-
Risero entrambi.
Ma Keith ancora non era convinto di quel Lance... c'era qualcosa di strano in quel tipo così solare...
Ma cosa?Ps. Sì scusate per la cortezza del capitolo, ma non ho avuto molto tempo per scrivere 🤷🏻♂️
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Klance - Il principe granchio
Fantasy[SOSPESA] Allora, per chi non lo sapesse, sono molto fissato con le favole, soprattutto quelle italiane tradizionali. Il principe granchio è una fiaba veneta, che vi consiglio di leggere visto che questa ff si baserà su quella storia. Ovviamente ho...