Capitolo 1. Sprangate sui denti.

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"Oh cazzo,scusami non ti ho vista stavo aggiornando Twitter e.."

Ansimò un ragazzone dal volto coperto.

"Hey ragazzino la mia faccia è quassù"

Sbraitavo mentre allungava un fazzoletto di stoffa a righe blu verso il seno,impiastricciato da quella schifezza ipercalorica.

"Faccio io non vorrei...sai, che la cosa diventasse equivoca potrebbero anche arrestarmi per abuso di minore."

Aggiunsi strappandoglielo di mano.

Rideva,un gradevole suono un po' troppo nasale.

"Scusami,pago il conto della lavenderia sia per la maglia che la giacca.E se le tue tette nei prossimi giorni avessero dei problemi,che so ustioni,bolle d'acqua o non riuscissi a pulire per bene il mio frappuccino,sono disponibile.Subito.Ora.Non sono minorenne te lo giuro faccio diciannove anni questo sabato."

Diceva sollevando entrambe le mani a mo di difesa.

Quel ragazzino era una piccola testa di cazzo.

"Credo che le mie tette se la caveranno,per la canottiera non c'è probelma,figurati.Ma se continui a fissare quella macchia nera potrei anche stamparti l'impronta perfetta della mia mano sulla tua guanciotta paffuta."

Gli strizzavo un'occhio , pulendomi come potevo con quel fazzoletto ricamato.

Ma chi era il principe di Inghilterra?

Si tolse i reyban sorridendo compiaciuto,imitando malamente Edward Cullen,come ad aspettarsi che appena avessi visto i suoi occhi avrei gettato gli abiti a terra e avremmo consumato un amplesso con passione travolgente qui sul marciapiede di Paddigton. Dei bellissimi occhi verdi,di quel colore indefinito che farebbero calare le mutande a qualsiasi adolescente,ma erano anni che riuscivo alla bene e meglio a controllare i miei ormoni.

Certo a sedici anni probabilmente avrei ammiccato al piccolo pervertito e avremmo pomiciato fino a consumarci le lingue,ma a ventidue una sorta di orribile pudore mischiato a responsabilità aveva invaso il mio lato destro del cervello.

Fanculo,sono una vecchia nonnetta in menopausa.

"Allora?"chiese ancora in trepidazione,

"Allora cosa principessa?"

"Tu non..."

Non concluse la frase, inclinando la testa di lato per osservarmi come un ritardato mentale.

"Qual'è il tuo problema,non riesci più a controllare l'erezione nei pantaloni?"

Gli lanciai un'occhiata dal basso in alto.

Sexy,ma un bambino,un bel bambinotto dai riccioli d'oro.

"Niente "disse squotendo la testa.

"Senti che ne pensi se io ti compro una maglia di ricambio e tu mi accompagni di nuovo da Starbucks a fare colazione?"

"Pensi davvero che non abbia niente di meglio da fare che girare con un ragazzino che oltre ad aver rovinato il mio top preferito,ha probabilmente stampato dritto in mente il calco delle mie tette e che soprattutto gira come un matto correndo per la strada incappucciato come un dissennatore o un talebano pronto ad esplodere in metro da un momento all'altro?"

"Secondo me no."disse prendendomi sotto braccio, "Dai fatti comprare un'altra maglia,non puoi andare dove devi andare conciata così,sembri una matta.".

Sbuffavo mentre osservavo dal basso la strana figuara che mi affiancava.Era poco più alto di me,i capelli castani intrappolati sotto un cappello assomigliavano ad un gatto morto molti anni fa ,era coperto a sua volta dal cappuccio di una larga felpa nera .

Diciassette modi per uccidere uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora