Me lo sono fatto. No, aspetta. Cazzo. Lui si è fatto me. Un diciannovenne mi ha appena legata al suo letto e mi ha regalato uno dei più assurdi orgasmi della mia relativamente lunga collezione. Perché? Perché?
Dio, faccia a faccia, parliamone. Ora che sono qui, in intimo di pizzo e riccioli d'oro russa sulla mia spalla, spiegami perché. Perché sempre fottutamente io? Bene, ora sta anche sbavando. Se non fosse il Dio del sesso, sarei già scappata dalla finestra. Certo però è stata una serata bellissima. Ancora non ci credo che ha riservato l'intero Mc Donald's per noi.
Avvertì il suo peso sulla mia pancia quando spostò la testa e utilizzò il mio corpo come cuscino. Ma sì, accomodati pure. Respirava profondamente, il petto si alzava e abbassava e i suoi ricci mi solleticavano il seno.
Sono le tre e venti. Io non ho sonno. E lui dorme. Ho voglia di fumare, magari quel pezzo di manzo pakistano ha lasciato le sue sigarette da qualche parte. Cercai di alzarmi dal letto senza svegliarlo.
Spostai delicatamente la sua testa e scivolai fuori dalle lenzuola aggrovigliate. Afferrai al volo la sua t-shirt dei Pink Floyd accartocciata a terra e me la infilai uscendo dalla camera. Scesi dalle scale in punta di piedi accesi la luce e vagai per l'enorme salone.
Frugai fra i cuscini del divano, solo io perdevo tutto lì? E poi le adocchiai, un pacchetto rosso poggiato sopra la troppo sottile televisione. Ne accesi una e tirai assieme al fumo un respiro di sollievo.
Fanculo, mi piace, ora dove cazzo è il mio iphod? Infilai le cuffie nelle orecchie e lasciai che 'In too deep' dei Sum 41 mi sforasse i timpani. Con tutti quei ferormoni in circolo, l'ebrezza del sesso da paura e l'immagine dei suoi addominali fissi in mente mi trovai a saltare sul costosissimo divano inondandomi di tabacco. I capelli ondeggiavano velocemente a destra e sinistra, suonavo la mia immaginaria chitarra elettrica e cantavo le parole che sapevo a memoria. Lasciai che le note finali svanissero e cercai davanti a me il posacenere. Saltai giù dai soffici cuscini e spensi la sigaretta velocemente, mentre mi scatenavo a ritmo degli Off Springs.
"I Want you all tattooed. I want you bad, bad, bad." sbraitavo a tempo ancheggiando sul posto e scuotendo la chioma come una vera rock star. Feci un giro su me stessa e mi bloccai di scatto sul posto. E che cazzo, lasciatemi respirare.
Quattro sorrisi mi accecarono. Tolsi le cuffiette, sbuffando. Le loro risate passarono per le orecchie e perforarono il cervello.
Piccoli perfidi gnomi potrei attaccarvi per le palle sul lucernario del vostro lussuoso soggiorno.
"Dovresti smettertela di presentarti a casa nostra in mutande. E poi gli Off Springs? Dici seriamente? Ma quanti anni hai, matusalemme? " disse Louis sfoderando il suo più largo sorriso da perfetto ritardato mentale.
"Innanzitutto mai e dico mai offendere gli Off Springs davanti a me. Poi pensavo non foste a casa, che ne sapevo, avevo dedotto che steste scopando qualche adolescente disturbata." risposi tirando fuori la lingua e lanciandomi sul comodo sofà.
Zayn mi affiancò buttando via le converse che colpirono Niall sugli stinchi.
"Allora glie l'hai data finalmente." constatò mettendomi un braccio intorno al collo. Lo fulminai con lo sguardo. Osama non accetto critiche da chi porta orecchini grandi quanto il proprio cervello.
"Dimmi, è così evidente?" alzai un sopracciglio prendendomi mentalmente a sprangate.
"In realtà Harry ci ha mandato un messaggio mentre eri in bagno." mi informò Liam, prima di alzare gli occhi al cielo.
" Cito testualmente -Cazzo sì, che scopata, è una forza della natura con delle tette da farci lo scalpo e attaccarle in salotto-" recitò Zayn con l'iphone fra le mani. Merda. Fottutissimo riccioli d'oro. Questa me la paghi, me la paghi testa di cazzo.
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Diciassette modi per uccidere uno stronzo
Fanfic"Merda,brucia,brucia"saltellavo da un piede all'altro mentre cercavo di non far aderire alla pelle la canottiera macchiata di caffè sulla scollatura. "Oh cazzo,scusami non ti ho vista stavo aggiornando Twitter.." "Hey ragazzino la mia faccia è quas...