Capitolo 4. Strozzamento con filo di perle.

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"Esci con un diciottenne?"

"No essere stupida, domani ne fa diciannove. Ma soprattutto ci siamo baciati, niente di più. Tu mi conosci quando mai io bacio un ragazzo che mi interessa, senza portarmelo a letto per poi staccargli la testa dopo il rapporto sessuale e nasondere il cadavere dentro l'armadio di Scotty"

"Tu, Brooklyn Grint, donna più cinica, acida, insopportabile, sesso dipendente, tossicomane che abbia mai avuto la spiacevolissima fortuna di conoscere, esci con un ragazzino?"

"Hey basta con tutta questa freddezza o dovrò uscire da qui con uno scongelatore."

Sbraitavo finendo il mio cono alla vaniglia, mentre guardavo in cagnesco in una gelateria italiana di Piccadilly la piccola, insopportabile Summer.

Io sono una di quelle persone che non ama particolarmente la compagnia femminile. Summer effettivamente non è poi così differente da un uomo, se non per le tette grosse quanto due palle da rugby.

Camminando con lei era inevitabile che gli occhi di qualsiasi essere vivente nell'intero mondo cadessero sulla scollatura vertiginosa, persino io a volte mi ritrovo a pensare quanto sarebbe comodo addormentarsi su quelle cose decisamente troppo grosse per un corpo così magro.

"Bene comunque, fatto sta che ti piace B"

"Non mi piace affatto, non è il mio tipo. Insomma è biondino con gli occhi verdi." Precisavo con faccia schifata.

"Non provarci, non provarci proprio con me. Non mi fregherai mai, ti conosco come le mie tasche. Ti piace, lo vedo dal modo in cui ne parli. E non sollevare gli occhi in quel modo odioso o ti mollo una sberla." Mi rimproverava acida.

"Blà. Blà. Blà. Cambiamo discorso, quando vi sposerete te e Scotty. Dai non dirmi che non vorresti portartelo a letto, hai mai visto i suoi addominali, potresti grattugiarci del parmigiano, un giorno ci proverò."

"B, piantala. Scotty sta con Rory da più di un anno, non si lasceranno solo perché un'amica di sua sorella gli sbatte le tette in faccia. Anche se sì, grattugiare formaggio costoso sulla sua pancia è un mio sogno erotico ricorrente."

Disse ridendo, sputacchiando gelando ovunque.

"Cazzo sei disgustosa ,hai macchiato la mia camicia di jeans, merda!"

"E tu sei la donna più volgare di tutta Londra. Non contarci comunque, io non mi chiamo Harry, non ti comprerò un'altra maglia solo perché sbatti gli occhioni da cerbiatta."

*

"C'è troppo silenzio in casa, torna da me. Il criceto si è auto decapitato ."

Gridavo alla cornetta, seduta sul divano di casa mentre una vecchia puntata dei Simpson andava in onda.

"B smettila sono stato solo una notte fuori casa, cresci una buona volta!"

"Giuro Scotty, lo giuro che un giorno sarò talmente matura da annoiarti. Ma torna da me prima che mi cosparga la testa di cenere e mi dia fuoco, come Giovanna D'Arco."

"Non me ne sarei andato se tu non avessi attaccato fuori dalla porta il cartello -Io non posso entrare- con la foto di Rory. Non immagini cosa mi ha fatto patire per quello stupido scherzo"

"Ma non l'ho messo lì io, non so chi sia stato, forse il Grinch, probabilmente si è sentito minacciato dalla pura cattiveria di quella vecchia strega broghese."

"Oh piantala Broklynn.Torno stasera,dopo aver fatto spesa."

"Ti amo,Scotty,ti amo immensamente non perché abbiamo diviso la sacca amniotica per nove mesi, ma perché vai a fare spesa nonostante stia piovendo a catinelle ininterrottamente da due ore.

Diciassette modi per uccidere uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora