Yin

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Si accostò al tavolo e in quel preciso istante fu tentato di tornare indietro.

Ma che sto facendo?

-Ciao...?- il ragazzo celeste fece il primo passo. La sua voce. Ancora. Jimin schiuse le labbra e inspirò cercando il fiato che si uccise nella sua gola non appena incrociò il suo sguardo. Taehyung nel frattempo stava memorizzando il numero di Jungkook sul telefono salvando come "Bellezza apocalittica", ma il corvino era perso in quegli occhi nocciola -C-Ciao...- Jimin adesso balbettava. Jin osservava la scena da lontano ridacchiando assieme a Jungkook del loro amico -Ti serve qualcosa?- chiese di nuovo il celeste quasi scocciato dato che il corvino non si azzardava ad aprire bocca.

Certe cose quando si è bambini e ingenui sono molto più facili. Basta andare al parco, avvicinarsi ad un bambino e si è amici per la pelle sin da subito. Da adulti si fatica a chiedere "Come stai?".

Fece appello a tutte le sue forze per trovare il coraggio e rispondergli -Come ti chiami?- il ragazzo sgranò gli occhi -Come prego?
-Voglio sapere il tuo nome. Come ti chiami?- lo sconosciuto si stupì di tanta spavalderia e lo apprezzò a dire il vero -Yoongi.- rispose per il rispetto a quel gesto. In quel momento Taehyung alzò lo sguardo -Tu guarda... chi non muore si rivede...! Cos'è? Sei venuto a chiedermi di spostarmi perché ti do fastidio?- chiese con fare da bullo. Per quanto fosse teso da tutta quella situazione giurò di aver sentito da parte di Jungkook un "Potresti dare fastidio a me...!". Invece Yoongi lo rimise al suo posto -Se non impari a calmarti ti rompo il naso. È qui per me, tu fatti i cazzi tuoi.- lo rimproverò e l'arancione sbuffò tornando al suo telefono borbottando qualcosa come "Dovevi chiamarti MinChione..." facendo roteare gli occhi al cielo al celeste. -Perdona mio cugino, è un coglione. Qual è il tuo nome? Mi sembra da cafoni non presentarsi...- disse acido ma al contempo incuriosito da quel ragazzo messo tutto a punto. Era l'esatto opposto di lui e questo lo incuriosiva non poco -Oh! Scusami! Io sono Park Jimin.- disse allungandogli una mano. Yoongi la rigettò -Da dove vengo io non si usa stringere la mano. E poi io ti ho chiesto solo il nome.- rispose improvvisamente più freddo. Il corvino si irrigidì -Va bene. Grazie per aver risposto. Arrivederci.- disse facendo un inchino e voltandosi. Tornò dai suoi amici sotto lo sguardo sconcertato dell'azzurro. Mai in tutta la sua vita aveva incontrato una persona del genere. Taehyung si affiancò a lui guardando di sottecchi il corvino -Quello ha un bastone nel culo...
-E credo che presto avrà il mio... - l'arancione lo guardò allibito -Stai scherzando spero...-
-No.- si chinò sul tavolo appoggiando i gomiti ad esso e il viso sul polso mentre lo guardava sfilare via -Questo Park Jimin mi interessa...- disse continuando a fissarlo.

-Amico fidati, quello continuava a fissarti...- disse Jungkook mentre veniva riaccompagnato a casa dai suoi due amici più grandi -Kook smettila! Ti ho già detto che è stato molto scorbutico e scortese con me...!
-No ma dico lo hai sentito?!- ridacchiò Seokjin tirando una gomitata al piccolo -"Scorbutico e scortese...!"- fece la voce al suo amico prendendolo in giro seguito dalle risa del minore -Per forza tu ha trattato di merda! Hai la simpatia ficcata su per il culo!- esclamò quai gridando il minore mentre calciava una lattina più avanti per ripetere l'azione poco dopo giocando con essa. Il corvino lo guardò male -Ti è passata la sbornia Jeon?!
-Sì Park!- disse sfidandolo il piccolo. Aveva un carattere peperino e spavaldo tipico della sua adolescenza ma Jin credeva che non se lo sarebbe mai tolto. -E tu invece?! Che cazzo hai su per il culo?!- si ribellò il corvino -Presto ne avrò uno al contrario tuo!- Jungkook cominciava a scaldarsi e il maggiore fra tutto intervenne prendendolo dalla collottola della giacca -Wo! Qui ci stiamo scaldando troppo! Tu calmati,- disse al minore -e tu modera il linguaggio...!- questa volta si rivolse al corvino. Si mise in mezzo fra i due -Siete due cocomeri...- disse infine continuando a camminare. Jungkook roteò gli occhi al cielo -Che palle... scusa mamma...!- disse prendendo in giro anche lui per poi correre per raggiungerlo e saltargli in spagoletta sorridente abbracciandolo -Tu sei davvero la mia mamma...- Jin sorrise caricandoselo meglio in spalla -Aish Kookie... sta zitto...- disse contento. A quella scena Sorrise anche Jimin. Anche se non sembrava era legatissimo a loro e non sapeva cos'avrebbe fatto senza.

Una volta lasciato Jungkook a casa (e aver rassicurato la madre che era stato un angelo è dimostrato che i suoi occhiali da sole stessero bene), Jin accompagnò a casa Jimin in macchina. Il corvino rimase il resto del tempo a studiare fino a che una malsana idea gli balenò per la testa. Si stava lavando sotto la doccia e non appena chiuse gli occhi vide quelli nocciola di Yoongi. Le sue labbra sottili e lo sguardo affinato. La sua voce e la cadenza nel parlare. Il suo modo di muoversi e questo comportamento misterioso. Neanche si rese conto che si stava toccando mentre ci pensava. La voce di Yoongi rimbombava nella sua testa assieme ad ogni suo movimento.

E non c'è nulla di più perverso che immaginarsi quei pochi tratti di qualcuno che non si conosce affatto.

Azzurro come te || yoonmin || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora