Confusione. Corpi. Sudore. Alcol. Vibrazioni. Male alle orecchie. Luci soffuse. Cannabis e marijuana. Grida di ogni genere. E la chiamavano festa? Dire che Jimin era schifato da tutte quelle persone era un eufemismo. Jin e Jungkook sembravano come appena arrivati a Disneyland: il più piccolo indossava degli inutili occhiali da sole e dei vestiti tipici degli adolescenti in quel periodo mentre Jin indossava dei normalissimi vestiti se non fossero stati entrambi rosa maialino. Jimin invece portava con tutto rispetto un pantalone nero con una camicia bianca con un solo bottone aperto e zigzagava fra la gente cercando di non sporcare quegli abiti costosissimi e perfettamente stirati e immacolati. -Jimin-ah! Non fare la fighetta e vieni a bere qualcosa!- Jin finì appena la frase che lo prese da un polso e lo trascinò al bancone facendolo quasi andare a sbattere contro una ragazza già sudata e ubriaca -Non mi va di bere... domani ho un esame!
-E allora?- chiese Jungkook che già stava tracannando un drink quasi furiosamente
-KOOK!- il maggiore fra tutti e il corvino lo rimproverarono in coro mentre il ragazzo in rosa gli metteva giù il drink severo -Ti sei ubriacato anche ieri sera! Ma non ti basta mai?!
-Jin ha ragione... Kookie non dovresti...
-Ma chiudi la bocca...!- rispose sgarbato tornando a bere immediatamente e finendo il drink ordinandone altro. Il più grande lo guardò un po' strano e fece spallucce al corvino non sapendo cosa dire.
-Ma chi si vede qui...!- quella voce fece girare tutti e tre i ragazzi verso il nuovo arrivato. Seokjin sorrise e si avvicinò ad abbracciarlo
-Hobi! Quanto tempo...! Che fine avevi fatto?- chiese sorridente mentre l'altro ricambiava l'abbraccio felice di rivederlo dopo tanto -Beh, sai come sono... un po' qua un po' là... sempre a zonzo...!- disse ridacchiando e facendo un gesto con le mano come a chiedere di ignorare questi fatti come fossero sciocchezze. Sia Jimin che Jungkook lo guardavano affascinati: era un bel ragazzo, giramondo e se stava simpatico a Jin significava che era un amico. -Tu invece? Che mi racconti Jin?
-Sto studiando... sono all'ultimo anno finalmente e ho trovato l'amore...!- disse felice mentre Jimin sorrideva orgoglioso di lui. Il piccolo nel frattempo aspirava altro alcol dalla cannuccia mentre il corvino gli faceva cenno di smettere ricevendo solo un'alzata di spalle da parte del minore che continuava a bere -Ma dai...! Ti lascio un paio d'anni e ti ritrovo maturo e cresciutissimo!
-Hobi sono passati quasi cinque anni...! E comunque sono più grande di te!- disse ridendo assieme al suo amico -Beh e non mi presenti i tuoi amici?
-Io sono Jungkook!- disse il piccolo catapultandosi sulla sua mano e stringendola freneticamente sotto lo sguardo sorpreso e interessato dell'altro. Quando si decise a staccarsi Jimin prese timidamente posizione per poi dare una stretta con la giusta pressione e decisione -Park Jimin.
-Tu e sto cognome...!- disse Jungkook roteando gli occhi per poi tornare a bere -Ma si può sapere che hai?!- sbottò il corvino contro il minore -Mi tratti come mia madre...- disse prendendo il terzo drink e allontanandosi mentre Jimin cercava di seguirlo. La mano di Jin avvolta attorno al suo polso lo fermò -Lascialo perdere... probabilmente gli ha preso male l'alcol...- disse facendo spallucce come a dirgli "non farci caso". La serata proseguí e Jin riuscí a far mandare giù un paio di shot a Jimin e lo portò sulla pista da ballo dopo avergli "involontariamente" strappato un bottone e dovendo subirsi almeno 10 minuti di predica su quanto quella camicia costasse più di lui, ma alla fine era lì con lui a ballare anche se goffamente data la timidezza. Ingerí altri shots, non so quanti ma furono davvero tanti, abbastanza da farlo prendere a ballare con passione su chiunque sotto le grida di incitazione di Jin e altri. Qualcuno lo prese dai fianchi. Normalmente si sarebbe irrigidito e scansato immediatamente ma era anche vero che non avrebbe mai ballato su nessuno. Cominciò però a ballare in modo più che sinuoso su quel corpo, movimenti che non lasciavano intendere nulla ma che esplicitavano ogni cosa. Quando si girò vide dei capelli azzurri ma appartenenti ad un viso diverso da quello di Yoongi. Pensò fesse una buona idea fingere che fosse quello del suo unico pensiero in quel periodo e cominciò a baciargli il collo succhiandolo mentre i suoi movimenti lo portavano a strusciarsi in zone delicate contro quel ragazzo mai visto. I pensieri del corvino erano rivolti ad un solo soggetto però: gli occhi felini, le labbra piccole e umide, il viso pallido e i lineamenti fini. Yoongi. Stava impazzendo. Era così sgarbato e prepotente ma allo stesso tempo lo faceva fremere anche solo la sua voce così melodica e profonda sui timbri più gravi. Forse per l'alcol, forse per quei pensieri, non si accorse di come finì su un lavandino, mezzo nudo a limonare con un tipo altrettanto svestito e mai visto prima. -Ehm...- lo staccò da sè tossendo per schiarirsi le idee -...Non ricordo neanche il tuo nome...
-Taemin...
-Ecco... Taemin... scusa se ti ho dato una falsa illusione ma non sono un tipo facile come posso aver dato l'impressione di essere... scusa...- disse il corvino rivestendosi e uscendo di corsa dal bagno un po' barcollante e si scontrò con Jin -Ehi! Ma dov'eri finito?- chiese mettendo le mani sui fianchi -Mi sono distratto un secondo ed eravate spariti...!
-Lascia perdere...- disse sistemandosi la giacca mentre il maggiore si portava una mano fra i capelli -Sai che fine ha fatto Jungkook?- chiese poi il ragazzo al corvino -No... perché? Non è al bancone?
-No... è sparito... sua madre mi ammazza...-Amico ma hai mai fumato questa roba?- chiese uno dei ragazzi sulle brandine attorno alla piscina mentre gli passava la canna -Si certo!- mentí Jungkook afferrando la canna con sicurezza e fumandola mentre guardava il cielo stellato da sdraiato sul prato. Era ubriaco, anche se non sembrava. Gli occhi si fecero lucidi mentre fumava quella sostanza e pensava a tutto quello che era la sua vita. Vuota. Non aveva nulla. Voleva bene ai suoi amici eppure sapeva in cuor suo di fargli pena, soprattutto a Jimin. Spesso litigavano e non si sa come poi gli stava accanto come se si fosse dimenticato dell'accaduto. Alle volte lo faceva apposta a litigare solo per vedere la reazione di Jimin. Si alzò da terra dopo un po' sentendosi intontito e non riuscendo a prestare attenzione a nulla. Le luci erano molto forti ma le seguiva come una falena e si portò inspiegabilmente sulla pista da ballo. Non sapeva neanche cosa facesse, era come se avesse messo il pilota automatico e tutto sembrava calmo nonostante fosse il contrario. Qualcuno gli prese un polso mentre ballava fuori ritmo e con movimenti casuali e si girò a guardare senza fretta -Ciao Hoseok...!- lo salutò cercando di non fargli capire quanto avesse fumato -Balli da solo?- chiese il maggiore restando con lui a ballare e parlare. Il piccolo fece spallucce mentre ammirava da lontano dei drink -Vuoi bere qualcosa?- chiese Hobi e quando Jungkook annuí lo prese da un braccio e lo trascinò fuori pista. Il mondo per Jungkook era calmo e sconnesso. Magnificamente incantato nei suoi casini. La sua attenzione vacillava da una cosa all'altra non riuscendo nemmeno a connetterle, tanto che si scordò dove Hoseok avesse detto di volerlo portare -Dove andiamo?- chiese all'improvviso con la bocca asciutta -Adesso vedi...- rispose l'altro chiudendoli in una camera buia e chiudendo fuori ogni luce e rumore, celando nel buio e nel silenzio eterno ciò che non poteva essere detto.
Come lo sai che gli amici sono amici quando si tolgono la maschera?
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Azzurro come te || yoonmin || Saga del ferro e dell'oro
FanfictionJimin è un ragazzo assennato che vive nella periferia di Seoul. La sua vita è molto schematica è organizzata ma tutto questo cambia nell'esatto momento in cui, camminando sul ponte che divide i confini di Seoul città dalla periferia, per sbaglio tir...