Azzurro come te || yoonmin || Saga del ferro e dell'oro

Daegu Town

L'azzurro teneva ancora stretto a sè quel fragile ragazzo che per quanto punk e un po' tamarro che sembrava volesse spaccare il mondo, tanto fragile fra le sue braccia che piangeva per la sorella. Lo avrebbe fatto anche lui probabilmente. Quel bastardo l'aveva stuprata e uccisa. Lasciò che si calmasse fra le sue braccia e quando smise di piangere lo baciò. Il più giovane lo ricambiò sapendo quanto affetto li legasse. -Lo farò fuori un giorno...
-Tae... limitati a torturarlo... cosa risolveresti uccidendolo?
-Tanta soddisfazione personale...
-E per quanto? Un giorno? Due? Taehyung lascia stare...
-Va bene... ma un altro passo falso ed è morto...- disse più tranquillo per poi prendere il telefono sulla chat con Jungkook scrivendogli -Ti piace proprio tanto quel ragazzo eh...- disse Yoongi che ancora lo abbracciava da dietro mentre leggeva le loro chat -Si... non è solo bellissimo sai? È molto drammatico e simpatico...!
-Fai quasi tenerezza così...- ridacchiò ricevendo una gomitata dal minore -Se scopo con te non significa che sono una donna...
-Per questo sono gay...- disse ridacchiando e baciandogli il collo continuando a stringerlo mentre l'altro continuava a scrivere non ricevendo alcuna risposta -Mh...- disse stranito e confuso -Magari dorme... strano...- disse fra sé e sé mentre il maggiore continuava a baciare la sua pelle olivastra.

Il mattino seguente Jimin aprí gli occhi nella camera di Jungkook, che ancora dormiva con le lacrime secche sul viso. Gli si strinse il cuore a vederlo così e sapendo di non poterlo toccare. Era tutto molto strano. Perché mai un ragazzo strafatto e ubriaco non vuole essere toccato? Guardó i suoi ematomi cercando di capire come se li fosse fatti. Era una cosa che non faceva preoccuparsi così, ma lì qualcosa non tornava affatto. -Kookie... ehi...- cercó di svegliarlo ma senza ottenere neanche un grugnito. Si alzò ed andó a prendergli un'aspirina e del disinfettante con tutto il necessario. 'Menomale che la signora Jeon non é in casa...' pensó mentre preparava la colazione ad entrambi.

Aprí gli occhi riconoscendo la propria camera sentendosi tranquillo e a casa. Tutto era lì al suo posto. Poi una sensazione orribile alla schiena e al basso ventre gli fece tornare in mente le immagini della sera prima. Hoseok rideva mentre lo scopava. Ricordava bene come lo aveva picchiato e violato, non ogni secondo ma la maggior parte delle cose orribili si. Ancora lo sentiva venirgli dentro mentre gli dava della puttana per poi semplicemente abbandonarlo lì. Gli occhi si fecero lucidi e il non vedere Jimin accanto a sè era anche peggio. Trattenne il suo pianto avendo paura che ci fosse sua madre e si alzò. Un dolore lancinante lo colpí in pieno facendolo quasi gridare. Stuprato, umiliato, picchiato e doveva pure sentirne i dolori residui. Strinse i denti e claudicante si diresse al bagno per lavarsi via di dosso tutto lo schifo che provava, vomitando subito dopo. Uscí dalla doccia poco dopo non riuscendo a guardarsi allo specchio con quei lividi e succhiotti fatti da una persona che non voleva. Il suo telefono continuò a vibrare.

8 Nuovi messaggi

Taehyung sexy punkabbestia
Ehi Kookie!

Taehyung sexy punkabbestia
Che fai di bello splendore? :)

Taehyung sexy punkabbestia
Ti andrebbe di vederci un giorno? Mi piacerebbe incontrarti dal vivo... magari in quello stesso Burger King...

Taehyung sexy punkabbestia
Scusa se sono affrettato non voglio metterti ansia

Taehyung sexy punkabbestia
Se vuoi posso aspettare ancora

Taehyung sexy punkabbestia
Continuerò a guardare la tua foto profilo nel frattempo ;)

Taehyung sexy punkabbestia
Ehi ma che fine hai fatto?

Taehyung sexy punkabbestia
Kookie?

Guardò i messaggi sorridendo: un ragazzo bello come Taehyung voleva uscire con lui. Stentava a crederci. Ma dopo quella notte il sorriso di Jungkook si era spento, così come la sua mania per il contatto fisico, la voglia di uscire e stare con gli altri. Sarebbe stato bello uscire con lui ma sarebbe stato di pessima compagnia e in più nessuno a parte se stesso sapevano il perché di questo rigetto nelle sue normali attività.