Yang

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Sbattè le chiavi di casa sul tavolo senza nemmeno levarsi le scarpe e sporcando il pavimento di terra. -Che modi...- Si lamentò Taehyung roteando gli occhi al cielo mentre faceva zapping con i piedi sul tavolino di fronte al divano. -Non rompere.- disse levandosi la giacca di pelle lanciandogliela in faccia e spogliandosi mentre si dirigeva al bagno. Tae non chiese nulla: semplicemente sapeva come ragionava suo cugino dopo essere tornato da una delle sue "passeggiate" che duravano ore. Non sapeva che facesse e non gli interessava, ma sapeva bene che qualora gli fosse interessato non avrebbe dovuto sapere.

Si infilò sotto la doccia e, come se non stesse respirando da ore, aprí la bocca per prendere aria mentre si lavava. Passò le mani contro tutto il suo corpo sfiorando i propri muscoli ben delineati e le diverse ferite vecchie e recenti. Se erano andati via da Daegu un motivo c'era. Uscí dopo pochi minuti e si asciugò per bene per poi guardarsi i capelli dallo specchio sgangherato sul lavandino toccandoli con mano. -Aish... mi toccherà rifare la tinta tra un po'... quel cinese mi ha fregato...!- parlò da solo. Uscí dal bagno a prendersi il cambio completamente nudo e con i boxer in mano. Poi si fermò in mezzo al corridoio -Tae...!
-Oooh! Che vuoi?- chiese continuando a fare zapping -Ti va si scopare?
-No, fai da solo.- rispose scocciato per poi sbuffare non trovando canali. L'azzurro fece spallucce per poi dirigersi in camera loro e stendersi sul letto. Era già pronto a prendere il cazzo in mano e masturbarsi quando gli venne in mente un nome: Park Jimin. Park Jimin. Prese il proprio telefono digitando su Google il nome e trovando riscontri solo per quanto riguardava premi accademici. C'erano pure le foto. Prese a sfogliarle soffermandosi a guardarlo in ogni dettaglio attento a tutto. Si leccò le labbra guardando le sue labbra carnosissime. Dovevano essere morbide... anche il culo bello rotondo...
la mano scese sfiorando tutto il corpo mentre fissava quelle foto e raggiunse il membro cominciando a segarsi immaginandomi la moltitudine di cose che quel Jimin avrebbe potuto fargli con la bocca o il culo perfetto che aveva. Chiude il telefono chiudendo gli occhi e lasciando che la mente potesse galoppare libera creando scene erotiche con quel soggetto meraviglioso, ansimando sotto la propria mano.
-Yoon...- la voce di Tae da fuori la porta era annoiata -Yoon? Ti stai masturbando per davvero?- chiese per poi ridere e aprire la porta -Mi annoio troppo di là da solo...- disse facendo il labbruccio. Guardò la sua mano all'opera e la spostò -Aaah...! Lascia, faccio io.- si posizionò con la bocca sul membro cominciando a pompare con la bocca e solleticandogli i testicoli con la mano. L'azzurro sorrise soddisfatto mentre si lasciava fare di tutto dal cugino. Non era la prima volta che succedeva che scopassero. Un po' per gioco, un po' per attrazione fisica e un po' per noia, alla fine si finiva sempre così, a soddisfarsi a vicenda senza che nessuno dei due pensasse all'altro mentre facevano sesso, e a loro andava bene così.

-Jin non dirmi che sei in ritardo...!- Jimin era stufo della continua non puntualità del maggiore. Sbuffò al telefono mentre si appoggiava al muro di un qualche condominio al centro di Seoul. -Non sono in ritardo! È l'orologio che non fa che accelerare senza motivo!
-Senti, già non ci volevo venire a questa maledetta festa e in più tu arrivi pure in ritardo! Sai cosa? Torno a casa...
-Oh ma che palle che sei culo secco!- la voce di Jungkook irruppe nella chiamata -Fatti un Valium o una canna o qualcuno ma smettila di fare il solito stronzo col palo in culo! Amico sei più frigido di una suora! E de lo dico con affetto...!
-E tu stai facendo anche troppo la zoccola...!- lo riprese Seokjin mentre in sottofondo si sentivano degli schiaffi. Probabilmente stavano lottando mentre il maggiore guidava. In altre circostanze Jimin avrebbe riso ma adesso era troppo arrabbiato -Si da il caso che la zoccola qui presente sia pura e vergine come una santa!
-Questo è perché nessuno ti si fila...!
-SEOKJIN!- gridò Jungkook mentre altro schiaffi si sentivano -Ragazzi ma c'è la fate a guardare la strada?!- disse il corvino al telefono -Oh ti vediamo!- la voce del guidatore venne accompagnata dalla visione della sua station wagon che accostava al marciapiede -Kook vai dietro...
-Sto cazzo. Vacci tu.- disse incrociando le braccia al petto. Roteò gli occhi al cielo e si sedette dietro -Quante persone ci saranno?- chiese il corvino infastidito -È la festa di Hoseok. Secondo te quante persone potranno mai esserci? Il club del libro?- chiese sarcastico il minore -Abbassa la cresta signorino...!- lo riprese il maggiore per poi rispondere lui -Tante Jimin. Tante. Davvero tante.- sbuffó arresso lasciandosi trascinare a quella festa che era l'opposto di come era lui.

Taehyung giaceva nudo e sudato affianco a Yoongi, nelle stesse condizioni. Entrambi avevano ancora il fiatone e l'arancione prese il proprio telefono in mano sfogliando la sua pagina facebook mentre il maggiore si accendeva una sigaretta iniziando ad aspirare, ora più rilassato e se vogliamo più felice.
-Non ci credo... cazzo di stronzo...- disse arrabbiato nero -Che hai?
-Hoseok.- improvvisamente l'attenzione del blu fu catturata da quella parole -Parla.
-È qui a Seoul. E stasera da una festa.- disse arrabbiato lanciandogli il telefono addosso mentre si rivestiva -Questa e la volta buona che lo faccio secco quel figlio di puttana.- si tiró su la zip de jeans -Fermati.- gli disse severo l'altro -Vuoi cedere alle sue provocazioni? Scordatelo. Tu non esci da questa stanza. Lo uccideremo Taehyung. È una promessa. Ma dobbiamo cogliere il momento giusto, e questo non lo è di certo.- disse serio mentre il minore si risiedeva nel letto con gli occhi lucidi e annuiva -Vieni qui...- fece il blu per poi ributtarli sul materasso e abbracciarlo stringendolo forte -Avrai giustizia per tua sorella. È una promessa.- il minore ricambiò l'abbraccio stringendosi a lui fino ad addormentarsi fra le sue braccia dopo averlo baciato più e più volte in cerca di quel conforto che nessun altro gli dava. Aveva solo Yoongi e gli era grato per tutto. Il maggiore lo coccolò anche dopo che si fu addormentato. Poverino... pensò stringendo a sè l'arancione. Tra tutto quello che era successo a Daegu, alla fine, Taehyung era rimasto solo e Yoongi pure. Erano tutto ciò che avevano e se almeno Tae poteva avere giustizia per la sorella allora lo avrebbe fatto.

Azzurro come te || yoonmin || Saga del ferro e dell'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora