Un passo dietro l'altro. Una cosa dopo l'altra. Un secondo prima di un altro. Jimin viveva in modo schematico. Se frequentava l'università la mattina, a mezzogiorno si recava a fare la spesa. Entro le 13:30 era a casa e alle 15:00 dormiva fino alle 16:00. Studiava e se gli avanzava tempo usciva con gli amici, altrimenti si preparava la cena e poi si addormentava. Ogni giorno. Il corvino camminava lungo il marciapiede di quella sezione di condomini che segnavano la fine della parte centrale di Seoul. Da quei condomini al ponte vi era una distanza di circa duecento metri. "Ci siamo." Pensò contento. La borsa della spesa minacciava di rompersi per quanto l'avesse caricata "Colpa del sistema che mi fa pagare i sacchetti...!" Si giustificò. Salì sul piccolo ponte ammirando di sfuggita il panorama del tutto differente che caratterizzava quei due distretti: da una parte la città e il cemento, dall'altra il verde e la natura. Erano così perfetti per Jimin perché non erano mischiati tra loro, preservando due bellezze diverse intatte. Camminò per una stradina in ghiaia fino alla sua casetta indipendente, un bilocale praticamente. Come entrò in casa, lasciò la busta della spesa sul tavolo della cucina che si trovava nel salotto.
-Grazie... - disse alla busta che aveva retto fino ad allora. Si tolse le scarpe e la giacca della divisa quando il suo cellulare squillò. Dopo essersi tastato circa ovunque per trovarlo si rese conto di averlo lasciato nella tasca interna della giacca. Non guardò nemmeno chi fosse e rispose -Pronto?
-Jimiiiiinnnssssiiiii!
-Aish, Jungkook che vuoi?
-Sei sempre il solito scorbutico!- Jungkook era il migliore amico di Jimin, o forse l'unico che lo sopportava. Era tutto l'opposto di lui: esuberante, spudorato, non teneva a freno la lingua neanche a morire, impulsivo e terribilmente schietto oltre che quasi sempre allegro.
-Dai Jungkook veloce che ho da fare...!
-Che rompi balle Jimin! Ora tu invece prendi quel tuo culo da settantenne e lo porti qui al pub con me e Jin...- rideva. Probabilmente Jin gli stava facendo il solletico -Ci vediamo tra dieci minuti e se non ti presenti dico a tutti che hai il culo finto.- riattaccò. Jimin staccò il telefono divertito: era per questo che lui e Jungkook erano tanto amici. Si compensavano a vicenda.
Sistemò la spesa ed uscí nuovamente di casa.-ECCOLO FINALMENTE!- urlò indicandolo Jin con mezza pinta in un boccale da una. Jungkook ed un altro ragazzo si voltarono -Oh finalmente! Anche la persona più seria dell'universo è tra noi!- il più piccolo si sbilanciò pericolosamente dalla sedia per poi riatterrare sul tavolo con violenza sbattendo il boccale di birra e facendone uscire qualche goccia -Jiminnieee!- esclamò in preda ad una strana euforia -Jungkook, quanto hai bevuto?
-Una pinta e mezza. Sto bene. Ma tu diventi più simpatico quando te ne scoli anche solo mezza...!- e con quelle parole gli sbattè il boccale in bocca costringendolo a bere. Jin rideva convulsionando ormai tanto era sbronzo -Nam, questo è il nostro noioso amico Jimin, Jiminnie, questo è Namjoon, il mio ragazzo.- Jungkook sputò la birra che stava bevendo e rimase in shock per qualche secondo prima di pulirsi la bocca con la manica sul braccio -Wow. WOOOOOW! Jin è quello di cui ci parlavi che viveva a Ottawa?- il maggiore annuì lentamente mordendosi il labbro inferiore e sgranando gli occhi mentre si portava l'ennesima pinta alla bocca -Wow amico! Pensavo non ce lo presentassi più...!- aggiunse il corvino sorseggiando il resto della birra.
-Jinnie ma perché non lo abbiamo detto subito anche a Jungkook?- domandò il fatidico Namjoon ancora sobrio dopo la quarta birra -Sì infatti.- aggiunse il piccolo assumendo una strana espressione biascicata di finta delusione mentre portava teatralmente le mani sui fianchi. Jimin scoppiò a ridere a quella scena così come Jin
-Jungkook sei un feto! Tu non la reggi proprio la birra!
-Pff, senti chi parla, la principessina!- ribattè prima di finire il boccale in un sorso solo. Strizzò gli occhi per via del sapore amaro. -Woh! Ancora!- gridò esaltato Jungkook -No tu basta...!- Jimin gli tolse il boccale che l'altro aveva già preso in mano e lo portò alle sue labbra. "Devo rompere uno schema?" Si chiese il corvino guardando la birra "Ma sì, per una volta che vuoi che succeda?!" Bevve tutto il boccale in un fiato sotto lo sguardo estasiato del piccolo e quello malizioso di Jin. Battè il vetro sul legno e sorrise -Oggi mi diverto anche io.E da quella rottura del primo schema, non poté che derivarne una catena di eventi che l'avrebbe portato a distruggerli tutti.
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Azzurro come te || yoonmin || Saga del ferro e dell'oro
Fiksi PenggemarJimin è un ragazzo assennato che vive nella periferia di Seoul. La sua vita è molto schematica è organizzata ma tutto questo cambia nell'esatto momento in cui, camminando sul ponte che divide i confini di Seoul città dalla periferia, per sbaglio tir...