Ehi, prova a leggere il titolo di questo capitolo, lo hai letto dicendo "solo", vero? Ecco è così che mi ritrovo in questo momento, io sono solo, abbandonato al mio destino e non c'è nulla che io possa fare che vada contro quella che è la situazione attuale. Da quel giorno, da quel maledetto giorno in cui ho cacciato chiunque dalla mia stanza gridando "Ti odio" non c'è più nessuno ora.
C'è solo un immenso silenzio, c'è solo una tremenda solitudine e nessuno asciuga le lacrime che scivolano sul mio viso. Ho lasciato la porta aperta a chiunque volesse entrare, eppure nessuno da quel giorno mi ha rivolto parola.
Così ho deciso di intraprendere un percorso che per gli altri è folle ma mi ha fatto stare molto meglio credimi, ho creato degli amici immaginari e con loro sfogo tutte le mie più grandi frustrazioni e paure. Ti prego non mi considerare folle ma quando una persona è sola, è destinata a compiere questi gesti.
Mi siedo allo specchio guardo il mio riflesso e inizio a discuterci, mi do le risposte da solo, sono a conoscenza della mia situazione eppure, non voglio che cambi. Io ho dato più aiuto a me stesso di quanto non me abbiano dato tutte le persone che mi hanno incontrato nel percorso della mia intera vita. E' proprio quando non sei compreso che riesci a renderti conto di quanto tu possa essere solo, anche se hai centinaia di persone che ti sono vicine.
E' proprio in questo che sbagliano la maggior parte delle persone. Il tasso di solitudine non è misurabile in base a quante persone ti stiano intorno. Pensa ai più grandi artisti della storia, molti di loro sentivano dentro di loro un senso di repressione e di solitudine incompresa dal mondo esterno, eppure tanta gente li reputa/reputava famosi e pieni di vita. Vi sbagliate, più sei intelligente, più sei folle tanto più sei solo e incompreso.
A volte vorrei una persona, che di notte asciughi le mie lacrime, che mi abbracci forte e che mi dicesse "Va tutto bene", ma non è così. Quando mi nascondo sotto le coperte per non far traspirare agli altri il mio stato d'animo, appoggio la fronte sul cuscino e scoppio a piangere, i miei demoni mi tormentano e mi uccidono. Io non so quale sia la giusta soluzione a questo problema eppure, vado avanti. Riesco a continuare questo percorso nonostante le lacrime mi squarcino interamente il volto, sai vorrei solo te qui.
Non ho mai avuto grandi pretese, non sono mai stato un bambino viziato, non ho mai avuto nulla. Avrei voluto avere una famiglia normale, delle persone che stiano al mio fianco e di scrivere un diario decisamente migliore di questo. Eppure lo sto continuando solo per salvare la vita di altri ragazzi e solo tramite il suicidio riuscirò a pubblicarlo e pubblicizzarlo nel miglior modo possibile.
La morte di un singolo per la salvezza di molti, ecco quale sarà la soluzione.
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L'ultimo respiro - La felicità non ci salverà
RandomRiuscireste mai a descrivere la felicità? Non credo, anzi sono certo che la risposta sarà un "No" secco. Basta questo per comprendere l'entità di questo "libro". La vita di un ragazzo, definito diverso da un sistema che in realtà non lo comprende, l...