New York

128 9 20
                                    

Capitolo un po' lungo...
Buona lettura!

Newt

È una limpida giornata di sole. La nave gremita di passeggeri eccitati si avvicina placida alla famosa città di New York. Scivola pesantemente nell'acqua mentre i viaggiatori si affacciano entusiasti alla balaustra per ammirare il paesaggio. Il sole illumina la Statua della Libertà, che innalza al cielo la sua vittoriosa torcia, ed alcuni gabbiani volano liberi nel cielo, facendo giravolte, avvitamenti, scendendo rapidi in picchiata per poi risalire planando.
Io invece, sono seduto su una panchina. Non vado pazzo per i mezzi di trasporto Babbani, in particolare le navi, ma sono il mezzo più sicuro per il mio tipo di viaggi.

Una levetta della mia valigia si apre da sé. Per la barba di Merlino, mi sono dimenticato di cambiarla. Mi affrettò a richiuderla, esasperato, per poi prenderla e appoggiarmela sulle ginocchia, chinandomici sopra e sussurrando: "Dougal... Non ti agitare, per favore. Non manca molto."
Mi appoggio speranzoso alla valigia, osservando i volatili volteggiare nell'azzurro del cielo.

***

Scendo la passerella della barca. Sono alla dogana: una lunga fila di scrivanie accanto all'arsenale, presidiati da ufficiali americani dall'aria severa, mi accolgono.

"Il prossimo"
Mi avvicino ad un ufficiale. Verifica il mio passaporto inglese, ormai molto logoro.
"Britannico, eh?" mi fa.
"Sì."
"Prima volta a New York?"
"Sì."
Poi guarda la valigia. Indicandola, mi chiede: "C'è del cibo, lì dentro?"
"No."
Cerco di non sembrare indeciso o in alcun modo sospetto. Non c'è un mondo intero di creature magiche, dentro la mia valigia.

"Bestie vive?"
La levetta della mia valigia scatta di nuovo. La richiudo subito.
"Devo farla aggiustare... Ahm, no."
Tento un sorriso poco convincente.
"Diamo un'occhiata." afferma, sospettoso.
Appoggio la valigia sul tavolo fra noi due, e regolo il piccolo quadrante su Babbanabile. Succede così ogni volta, e mi sono dovuto attrezzare per non Obliviare tutti.
L'ufficiale ruota verso di sé la mia valigia, fa scattare le levette e la apre. Poi mi guarda. Mi assale il dubbio atroce che si è rotto anche il dispositivo per cambiare l'interno della valigia. Poi richiude, finalmente soddisfatto. Un nodo si scioglie nel mio petto.
"Benvenuto a New York."
"Grazie."
Riprendo il passaporto e la valigia, la mia preziosissima valigia.
"Il prossimo."

***

Cammino per le affollate strade di New York, con in una mano alcune informazioni scritte su un foglietto e nell'altra la mia amata valigia. Tutto è così... americano.
Orrervo attentamente i palazzi, il modo di muoversi, di parlare, di guardare le persone. Sono tutti più sciolti, più schietti rispetto a noi inglesi, ma non per forza in senso negativo.

Vicino a quella che sembra una banca si sta tenendo un'adunata. Mi avvicino alle scale, incuriosito, dove vi è in piedi una donna in abito puritano che parla con voce ispirata ed appassionata alla piccola folla. Alle sue spalle c'è un uomo che espone uno striscione su cui campeggia il simbolo della società: mani che stringono con orgoglio una bacchetta spezzata tra fiamme di un giallo e un rosso accesi.
Alla vista dello stendardo rabbrividisco appena. Una bacchetta? Possibile che...

"Questa grande città splende dei gioielli dell'inventiva umana. Cinematografi, automobili, la radio, la luce elettrica... Tutto ci abbaglia e ci ammalia." dice la donna. La scruto curioso, cercando di capire che tipo di persona è, e dove vuole arrivare col suo discorso. Cerco di passare per arrivare in testa all'adunata, ma nel farlo urto inavvertitamente una ragazza accanto a me che sta mangiando un hotdog. Ha della senape sul labbro.
"Scusi tanto." dico subito.

"Ma dovunque ci sia luce c'è anche l'ombra, amici. Qualcosa si aggira per la nostra città, recando distruzione per poi scomparire, senza una traccia." continua la donna. Beh, questa sicuramente non è opera dei maghi. Sono tutti controllati, a parte Grindelwald, ovviamente.
"Ascoltatemi... dobbiamo combattere. Unitevi a noi... i Secondi Salemiani, in questa battaglia."

Scene Animali FantasticiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora