Louis'POV
Per la strada il cielo cominciava a colorarsi di svariate sfumature, mentre i pochi lampioni illuminavano pigramente l'asfalto.Giunsi a casa di Niall in pochi minuti, dato che era distante di pochi chilometri dalla casa di Harry. Niall abitava in una piccola casetta gialla con le finestre di legno e una grande porta verde scuro. La casa era contornata da un immenso giardino, e in un angolo c'era pure una piscina.
Mi avvicinai alla porta di casa Horan guardandomi intorno e percependo con il naso un odore di biscotti che mi fece venire fame. Bussai alla porta e il biondino mi aprì. Si presentò con un grembiule a quadri bianchi e verdi, le mani impastate, farina ovunque (e quando dico ovunque intendo proprio ovunque) e un biscotto mezzo morso nella mano destra.
"Fiao Louif! Fe l'hai faffa!" disse lui con la bocca piena, sputandomi addosso anche l'anima. "Scusami davvero Ni, ho perso la concezione del tempo. Ti ho portato la pizza, ma vedo che stai già-" "Dammi fubito."
Mi interruppe, afferrando con due mani il cartone di pizza che avevo in mano e ossevandolo con gli occhi lucidi e la bava che gli colava dalla bocca. Deglutí prima di iniziare a parlare. "Beh, entra, altrimenti con chi la mangio la pizza?" Ridacchiai ed entrai, abbracciandolo prima di avviarmi verso il salotto e spiaccicarmi sul divano.Anche se a vederla da fuori non sembrava, la casa di Niall era piuttosto grande. Il salotto equivaleva più o meno a metà della mia casa. Al centro di esso c'era un piccolo tavolino sommerso da 5286 tipi di cibo, dietro al quale si trovava un immenso televisore appoggiato su un piccolo mobiletto di legno bianco. Il divano di Niall era la vita. Penso di non aver mai appoggiato il mio sedere su una cosa più comoda.
"Allora, cosa dobbiamo fare per questo progetto di storia?" mi chiese Niall, sedendosi vicino a me con una fetta di pizza in mano e distogliendomi dai miei pensieri. "Dobbiamo scrivere qualcosa riguardo a una persona storica famosa." risposi io con una leggera smorfia, perché Niall stava biascicando nel mio orecchio. "Che ne direfti di fcrivere qualcofa riguardo all'inventore della piffa?" disse lui. "Niall ma è possibile che tu non riesca a vivere dieci secondi senza parlare di cibo?" Per tutta risposta niall mi cioccò un mega rutto in faccia che mi fece quasi cadere dal divano.
"Wow, grazie infinite" dissi frastornato. "Amico dovresti mangiare una mentina, cavolo" Niall mi guardò male e mi tirò uno scappellotto sulla testa. "Il mio alifo è profumatiffimo." perotestò lui, addentando un'altra fetta di pizza. "Che ne diresti di scrivere qualcosa riguardo a Nelson Mandela?" dissi io intento ad osservare la mia fetta di pizza che veniva divorata dal biondo. "Nah, è tvoppo bavbofo" biascicò lui. "Ok, allora potremmo-" fui interrotto dallo squillare del mio cellulare. Lo presi e lessi che il numero era sconosciuto. Risposi velocemente e una voce maschile mi parlò dall'altra parte della cornetta.
"Pronto, è lei il signor Tomlinson?"
"Sí, sono io. Mi permetta di chiederle, chi è lei?" "Sono il dottor Shulmann, lavoro presso l'ospedale di Doncaster. La sto chiamando per informarla che un ragazzo di nome Harry Styles ha avuto un incidente con lo scuter e ora si trova qui in ospedale. Ci ha detto di chiamarla, ma si è addormentato subito." Il mio sangue si gelò." S-sta bene? "dissi con la voce tremolante." Ha preso una botta molto forte alla testa, e il suo naso sanguinava, ma per il resto sta piuttosto bene. "Alle parole del dottor Shulmann i miei occhi cominciarono a pizzicare per le lacrime. Niall mi guardava preoccupato mentre finiva l'ultima fetta di pizza. L'orologio segnava le 19:30. Ma dove cavolo stava andando Harry a quell'ora? "A-arrivo subito." dissi prima di attaccare la chiamata e precipitarmi verso l'uscita per pendere il cappotto. "Ma il nostro progetto?" urlò Niall, troppo pieno per alzarsi dal divano. "Fallo tu, Ni, ora devo andare. Ciao" urlai mentre uscivo. "Vaffanculo." rispose lui con un tono offeso.
Mi precipitai all'ospedale e, una volta arrivato, chiesi il numero della stanza alla prima infermiera che trovai per il corridoio. Presi l'ascensore per fare prima, mentre l'odore fastidioso di disinfettante degli ospedali invadeva le mie narici. Corsi per il corridoio alla ricerca della stanza numero 575, e quando la trovai la aprii senza esitare. Harry giaceva sul letto, con una vestaglia blu addosso e gli occhi chiusi. Sulla sua fronte c'era un graffio, e accanto al suo letto una sedia con sopra i suoi vestiti.
Mi avvicinai lentamente a lui, presi la sua mano e iniziai a lasciargliela dolcemente. Quasi subito Harry aprí gli occhi e io non potei trattenermi dal baciarlo fino a rimanere senza fiato. Cavolo quanto mi era mancato sentire il suo sapore mie labbra. "Dove cavolo eri andato, Haz." dissi quando ci stacccammo. "Ero andato a comprarti quelle" disse indicando un gigantesco mazzo di rose rosse ai piedi del suo letto. "Un uccellino mi ha detto che domani è il tuo compleanno, così volevo farti una sorpresa... ma quando stavo tornando a casa una macchina mi ha investito. Ho avuto tanta paura, Lou. Mi ha soccorso una signora che si trovava per caso sul marciapiede. Cavolo, che Dio la benedica. "
Le lacrime cominciarono a rifarmi il viso a quelle parole. Presi le rose in mano e le annusai." Hazza, sono stupende." "Beh, dovevano essere per domani ma... mi dispiace. Non volevo farti venire qui per niente."
"Ma come per niente, ma sei matto? Io ti amo, se avrai bisogno di me io ci sarò sempre, anche alle 3 di notte, perché ti amo alla follia, Harry, e tutto quello che voglio è vederti felice." Dopo aver detto quelle parole presi il suo viso tra le mani e lo baciai, mentre le sue lacrime si incriciavano con le mie.
Hey guys
Mi sono rovinata la giornata da sola scrivendo questo capitolo ma vabbè, comunque spero che vi piaccia❤️
All the love. xx
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They don't know about us |¦¦ L.S. ¦¦|
FanfictionLouis è un ragazzo diciottenne frequentante una scuola a Doncaster. La sua era una vita normale fino a quando Harry, un diciassettenne del Cheshire, si iscrive alla scuola di Louis, ribaltando la sua vita. Tra i due nascerà un'amicizia inviolabile c...