L'incubo

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Il nostro cervello è come un'enorme macchina complessa, fatta di mille bulloni e ingranaggi che continuano a lavorare anche durante la notte.

Ed è proprio mentre dormiamo che la nostra mente ci lascia sognare e immaginare quello che vogliamo, come le nostre passioni e i nostri desideri più inconsci e segreti.

Molte volte però la mente ci fa vedere, ed esalta, tutte le nostre paure, amplificandole.

Questo è quello che mi successe una notte.


*****

Mi ritrovai in un lungo tunnel buio.

Non si riusciva a scorgere niente.

Tutto era nascosto da una densa cortina di nebbiolina scura che non mi lasciava vedere da un palmo dal naso e che, entrandomi nei polmoni mi rendeva faticoso anche il solo respirare.

Mi sentivo frastornata e stanca.

Grondavo di sudore.

Ad un tratto iniziai a camminare sempre più velocemente, intenta a trovare l'uscita di quel tunnel buio e surreale.

Si sentiva chiaramente il rumore delle gocce d'acqua che dal soffitto cadevano e si schiantavano al suolo e dei topi che squittivano e scorrazzavano da tutte le parti.

Tutto in quel posto era malsano e puzzolente.

Non c'era bisogno di un "test della salubrità dell'aria" per capire dove ero finita.

Mi trovavo nelle fogne di chissà quale città in chissà quale paese sperduto.

Mi sentivo sola.

Avevo la sensazione che tutto il peso del mondo fosse adagiato sulle mie spalle, pronto a schiacciarmi da un momento all'altro.

Volevo urlare ma sapevo che qualsiasi cosa facessi era inutile.

Nessuno mi avrebbe aiutato.

All'improvviso, mentre iniziavo a perdere le speranze, intravidi una luce fioca provenire dal soffitto.

Era l'uscita.

Corsi il più velocemente possibile verso quella che era di fatto la mia unica salvezza e la mia unica via di fuga.

Ero ad un passo dall'aprire la grata per evadere da quelle fogne terrificanti, quando all'improvviso mi ritrovai di nuovo al punto di partenza.

Ogni volta che cercavo di raggiungere l'uscita essa si allontanava sempre di più.

Mi sembrava di vivere in un miraggio.

Mi sembrava di essere stata risucchiata da un vortice che continuava a sbattermi da una parte all'altra.

Per fortuna era solo un incubo.


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