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La fioca luce dell'alba entrava dal colorato finestrone della camera di Emma, lasciandosi colorare dalle variopinte tinture che prendeva la vetrata e colorando a sua volta l'abito da sposa bianco che la bionda stava indossando.

Intanto, la mora, nella sua stanza, camminava avanti e indietro indossando anche lei un abito bianco da sposa.

"Questa è una cosa impossibile."

Ripeteva quella frase ad ogni passo scervellandosi per capire se ciò che sarebbe accaduto di lì ad un'ora sarebbe stato reale o frutto della sua mente perversa.

Emma, coraggiosa avventuriera e spirito libero e lei, Regina, prigioniero di se stessa e del suo castello. Sembravamo così diverse e incompatibili. Eppure ogni volta che la vedeva ridere insieme a lei provava qualcosa di fortissimo, e istintiva, aveva seguito quelle sensazioni e per la prima volta nella mia vita si era lasciata trasportare dalla corrente delle emozioni positive, senza pensare alle conseguenze. Poi arrivò quel primo Ti amo su quel letto dove ora giaceva disperata e prima ancora quella litigata che sembrava presa da una legende che si racconta ai bambini. Dopo il precedente e fallito matrimonio di Emma era iniziato a diventare difficile separarsi e avevano cominciato a vivere da Regina, erano così distanti e così vicine, sembravano due reami con due fusi orari diversi. E  poi c'era lui che all’inizio chiamavamo bambino e poi si è trasformato in Henry. A legarle per sempre. Ricordò  quando pensò per la prima volta di avere un bambino da voler crescere da sola. Fu andando al villaggio di Biancaneve e un anno dopo eccocla piangere senza riuscire a smettere insieme alla sua Emma. In questi pensieri stava capendo una cosa fondamentale: la bionda stava realizzando i suoi sogni uno dopo l’altro. Sognava una famiglia e lei e Henry erano diventate la sua. Era il suo punto di riferimento, il suo cuore, il futuro che aveva sempre sognato ma soprattutto era la sua anima gemella.  Stava per prometterle che sarebbe stata sempre lì a ridere con lei ogni volta che sarebbe stata felice, e la sua roccia nel caso avrebbe avuto  bisogno di sostegno. Si sarebbe emozionata sempre a vedere il suo nome apparire sul mittente di una lettera, a sentire parlare di lei e non avrebbe mai dato per scontato qualsiasi momento insieme. Avrebbe cercato sempre di farla sentire speciale ed amata per farla brillare ogni giorno di più. Le stava per  promettere che il loro rapporto sarebbe stato sempre senza filtri e senza segreti, e che sarebbe stata la sua più grande complice. Sarebbe sempre stata pronta ad emozionarsi quando avrebbe ascoltato parole che solo lei sarebbe stata degna di ascoltare. Stava per prometterle che si sarebbero addormentate abbracciate a cucchiaino ogni notte, insieme, ma soprattutto stava per prometterle che l'avrebbe amata in maniera pura e fiera perché più di chiunque altro lei l'aveva spinta a credere nell’impossibile. Non aveva bisogno che il mondo l'amasse, aveva bisogno che l'amasse una sola persona , che era e sarebbe stata per sempre Emma.

La sala delle cerimonie del castello di Regina era immensa e ogni suo angolo era occupato da persone che borbottavano qualcosa che alle orecchie di Emma era fastidioso e indecifrabile.

Era toccato a lei aspettare Regina all'altare e non vedeva l'ora di vederla nel suo abito bianco, quando le porte della sala si spalancarono e la mora fece capolino nella sala, accompagnata da Tremotino.

La scena era abbastanza inquietante, ma l'uomo aveva fatto uscire fuori il meglio di se da quando aveva riavuto suo figlio Neal, così Regina aveva scelto proprio lui per accompagnarla all'altare: rimaneva pur sempre la cosa più vicina ad un amico che aveva.

La mora e il folletto raggiunsero Emma, che prese per mano la sposa, avrebbe voluto dirle quanto era bella ma le parole si smorzarono in gola.

Dopo che James ebbe celebrato il matrimonio tra le due, pur se con un po' di rancore, prima di dire il fatidico si Emma parlò:

"Ci ameremo anche quando non ci sopporteremo. Non si scappa, mai. Nessuna lascia l'altra, qualsiasi cosa succeda."

"Non si scappa."

Emma sorrise alla risposta della mora, i cui occhi stavano cominciando a bagnarsi di mille lacrime salate.

"Che altro?"

James spezzò quel magico momento di commozione publica di Regina, che in quel momento prese la parola:

"Ci prenderemo cura l'una dell'altra anche quando saremo vecchie e puzzolenti e cadenti e se mi venisse l'Ahlzeimer e mi dimenticherò chi sei…"

L'ironia sull'incantesimo del tempo di Biancaneve era palese e Emma rise sotto i bassi pensando che no, Regina non era riuscita a trattenersi.

"Prometto di ricordarti chi sono io ogni giorno. E ci prenderemo cura l'una dell'altra da vecchie, puzzolenti e cadenti. Questo è per sempre. Lo prometto."

Regina promise a sua volta e poi girò il viso verso James che stava facendo un sorriso forzato per rendere contenta la figlia:

"E Adesso?"

"Adesso Emma puoi baciare la sposa."

Emma si allungò verso Regina, le scostò il velo da dinanzi agli occhi e le diede un tenero bacio sulle labbra.

La folla esplose in un applauso e tutti piangevano e sorridevano. Una lacrima scese persino sul volto di Malefica: la sua allieva preferita aveva trovato finalmente la gioia.

Emma in quel momento incrociò gli occhi celesti della strega dalle sembianze di drago e le si avvicinò:

"Spero davvero  tu possa trovare qualcuno che ti ami. E no, non intendo qualcuno che ti invii cento lettere al secondo piene di cuori.
Non intendo qualcuno che a fine mese ti regali mazzi di rose. Non intendo qualcuno che ti paghi ogni cosa che desideri. Oh, mia cara, l'amore é molto, molto, molto altro.
Intendo qualcuno che ti cerchi alle tre della mattina, quando le stelle sono poche e non bruciano abbastanza per scaldare la notte.
E tutto é così terribilmente buio e freddo.
E ti ascolti. Ascolti ogni tua paura. Qualcuno a cui puoi parlare a voce bassa e tra le lacrime. A cui puoi confessare i tuoi incubi e quella fastidiosa sensazione che scorre nelle tue vene, che striscia fra le tue ossa, e ti fa sentire come se tutto debba rovinarsi a causa tua, e tu non puoi farci nulla. Intendo un qualcuno che ti voglia spettinata e senza trucco, con indosso il tuo vestito preferito e quelle scarpe che non hai ancora buttato anche se sono rovinate perché troppo comode. Che voglia le tue parti peggiori, proprio quelle scheggiate, graffiate e strappate. In quanto ai suoi occhi appaiono bellissime. Perché fanno parte di te. E lui, di te, non vuole cambiare davvero niente. Nemmeno i tuoi errori. Nemmeno il tuo modo di parlare a raffica quando sei agitata, o tutte le paranoie di cui sei fatta. Nemmeno quel tuo sorriso così spento la mattina, o le tue cosce sempre troppo grosse per lo specchio. Qualcuno con cui non devi vergognarti di niente. Qualcuno che quando parli, ti accarezzi i capelli e ti faccia sentire al sicuro. Qualcuno che quando ti perdi, ti prenda in braccio, ti stringa forte al suo petto, impregnando la tua veste col suo profumo, ti baci la fronte, le guance, le labbra, il collo, e ti faccia sentire subito a casa. Spero davvero che tu possa trovare qualcuno così, perché, mia cara, te lo meriti, hai reso anche tu Regina quello che è."

La bionda non potè far altro che stringere la principessa sotto lo sguardo trionfante di Regina. Era nata una nuova amicizia.

Fine

Breath my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora