The Sirens

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Sono cambiata? Te lo sei mai chiesto il perché? Ti sei mai domandato perché è così fredda? Perché non è più dolce com'era prima? Così aggressiva? Perché si è chiusa in se stessa? No, ovviamente. Quindi ora levati, fai come hanno fatto tutti, tanto "sono cambiata", l'hai detto tu.

Gotham City,12 Dicembre,10:30
Jeremiah's bunker

Ecco's pov
«Che cosa hai detto?!» sbraitò il verde,dirigendosi a passo veloce verso la bionda e guardandola dritta negli occhi,gli sguardi incrociati tra loro.
«C-credo che la ricciolina mi abbia rubato uno dei documenti...» ripeté in tono balbettante la ragazza,abbassando subito lo sguardo come se improvvisamente i suoi anfibi neri e rossi fossero diventati molto più interessanti; la verità, era che non sapeva che dire. Sperava solamente che si fosse trattato di un errore,e che quel foglio adesso sbucasse in un angolo del tavolo o su una mensola,in modo che lei avesse potuto indicarlo e dire che lo aveva semplicemente perso.
Ma purtroppo non era così,e anche lei ne era a conoscenza: un suo sbaglio,significava solo una cosa.
Jeremiah arrabbiato.
E Jeremiah arrabbiato significava pene dell'inferno per la dolce assistente,che provava sempre a fare la cosa giusta al momento giusto solo per poter vedere il ragazzo di cui tanto era innamorata sorridere: anche se,da come la trattava lui,sembrava non ci riuscisse mai.
«Credo che mi abbia rubato uno dei documenti!!» recitò Jeremiah in risposta,con una voce da gallinella come a voler imitare quella della partner,per poi ritornare a guardarla con sguardo palesemente più severo di prima: come se avesse voluto incenerirla sul posto.
«Mi dispiace...io...»
«Ti dispiace? Ti dispiace?!» continuava a urlare lui,avvicinandosi ancora più pericolosamente al collo della ragazza,costringendola ad indietreggiare verso il muro; tuttavia,si fermò di colpo,indietreggiando.
«No,sai che ti dico? Non importa. - ammise alla fine,con voce leggermente più calma,facendo passi alla rinfusa come se nemmeno lui sapesse dove sarebbe voluto andare - adesso,tu esci e non fai ritorno finchè non mi porti quei dannati documenti. È chiaro?» concluse,prendendole bruscamente un braccio mentre la trascinava fuori dalla grande porta sbarrata e piena di lucchetti,per evitare un'intrusione come quella dell'ultima volta. Un sorriso isterico si fece spazio sulle sue labbra, contornate dal rossetto di un perfetto viola scuro,e quella fu l'ultima cosa che la bionda vide del partner,prima che quest'ultimo non le chiudesse la porta in faccia.
La ragazza aveva vagato in lungo e in largo per le strade di Gotham; facile a dirsi,per Jeremiah,ritrovare quei documenti senza nemmeno averle dato una vaga idea di dove potessero essere o una qualsiasi arma da portare con sè. E,come se non bastasse,proprio quando la ragazza aveva pensato che non sarebbe potuta andare peggio di così...iniziò a piovere.
In quella città pioveva abbastanza raramente ma, quando succedeva, non erano esattamente due gocce d'acqua,anzi: perfino Ecco, che per quell'uomo avrebbe affrontato lunghi giorni di camminata nel deserto pensò che sarebbe stato meglio trovare un posto dove accamparsi fino a che non fosse finita.
E a quanto pare quello non era proprio il suo giorno fortunato,perchè l'unico posticino libero che aveva trovato davanti a lei era una piccola casetta,una di quelle che sarebbero potute volare via con un solo soffio di vento...ma la cosa più incredibile non era l'esterno,bensì l'interno di quel posto,che Ecco non fece nemmeno in tempo a vedere prima di svenire per via di un veloce colpo alla testa.


Gotham City,12 Dicembre,12:00
Selina's home
«Selina,calmati perfav-»
«Calmarmi? Seriamente,Ivy?»
«Non sappiamo ancora cosa le sia suc-»
«Quello che sò - azzardò la gatta,alzando leggemente il tono di voce - è che non appena sono tornata ti ho trovata in casa mia con una delle mie nemiche peggiori sdraiata sul mio divano e con le ferite che guardacaso le tue piante le hanno causato aggiustate con le mie bende!»
«Andiamo,non esagerare adesso. Credo che quel "peggior nemica" te lo saresti anche potuta risparmiare,e poi non c'è bisogno di fare tutto questo casino per delle bende!»
Le voci delle due ragazze,furiose,rieccheggiarono nella testa della bionda,così tanto da costringerla a svegliarsi.
Ci vedeva ancora doppio e di certo i lunghi capelli color biondo cenere tutti spettinati e piazzati davanti agli occhi,non aiutavano...per niente. Scosse velocemente la testa,lasciando che dalle sue labbra fuoriuscisse un leggero mugolio per il dolore al braccio sinistro; le sembrò di essere appena uscita da un coma,tuttavia,non appena vide la faccia della rossa,ci vollero solamente pochi secondi perchè si ricordasse cosa era veramente successo.
«Tu!» sibilò la ragazza,leggermente spaventata,ritreaendosi di poco per paura che quella donna potesse ancora farle del male,assottigliando leggermente gli occhi senza abbassare la guardia.
«Ti ricordi di me?»
«Certo! Tieni a bada la tua ridicola piantina,mi ha quasi sbranata viva! Potevo morire!»
«Dovresti solo ringraziarla. - intervenne la gatta,che fino a quel momento era rimasta zitta a godersi lo spettacolino,seduta su una delle grandi casse di provviste che spesso rubava nei grandi supermercati,quando i commessi non guardavano o erano idioti come James Gordon. - Senza di lei,adesso saresti concime.»
Ci fu poi un rapido movimento di sguardi che si incrociavano da parte di tutte e tre le ragazze,segnato dall'improvviso silenzio di malinconia della biondina; avrebbe voluto urlarle contro,ribattere,ma non era stupida e sapeva che quelle due le avevano,stranamente,entrambe salvato la vita.
«L'ultima volta ci siamo massacrate a vicenda. Perchè mi hai aiutata?» chiese Ecco,rivolgendo i suoi occhi verde smeraldo verso quelli della riccia,che li aveva del medesimo colore. Che Ivy Pepper l'avesse aiutata senza secondi fini poteva crederlo,infondo,quelle due non si conoscevano nemmeno. Ma da parte della ragazza di Bruce Wayne...no,non se lo sarebbe mai aspettato.
«Semplice. Perchè io non ce l'ho con te. - fece spallucce,prima di scendere dalla grande carcassa e avvicinarsi,guardandola insistentemente negli occhi - È la verità,io...non ce l'ho davvero con te. Hai fatto quello che una qualunque assistente avrebbe fatto,ovvero sei rimasta fedele al tuo capo. Sarebbe da stupidi avercela con te.»
«Al tuo ragazzo non piacerà sapere che mi stai aiutand-»
«Non è il mio ragazzo!» urlò spazientita la mora,rendendosi conto solamente pochi attimi dopo del tono di voce che stava utilizzando,tossendo poi nervosamente.
«Lui non è il mio ragazzo.» ripetè,poco dopo in tono visibilmente più calmo,chinando di poco il capo e ripensando al racconto che il milionario le aveva fatto poco tempo prima.
La tensione adesso era nuovamente tornata e quasi si poteva respirare,e le tre tornavano ad osservarsi a vicenda,a scatti di pochi secondi.
«Oookay, -disse poco dopo la bionda, alzandosi di scatto dal divano nonostante le ferite,che alla fin fine reggeva abbastanza bene- io adesso devo tornare dal mio capo,che voi lo vogliate o no.»
Stranamente,nessuna delle altre due ragazze presenti in stanza spiccicò una parola,permettendo quindi alla giovane Proxy di sistemarsi velocemente i vestiti ed arrivare alla soglia della porta.
«Perchè continui ad aiutarlo?» chiese quasi urlando Selina prima che essa varcasse completamente quella porta,sporgendosi leggermente in avanti come per scattare a fermarla l'attimo prima.
«Uh? -mugolò in risposta la bionda,che avrebbe solamente voluto girarsi e liquidarla con un semplice "non ti riguarda" per poi andarsene; eppure,c'era qualcosa che in quel momento la fermava: forse era il tono di voce della ricciolina,che faceva ben intendere che fosse successo qualcosa,o forse proprio il fatto a quest'ultima interessasse qualcosa.- Beh,è il mio capo. Mi dà un tetto dove vivere,del cibo,un lavoro e...ultimamente siamo diventati anche più tosto intimi. Insomma,perchè dovrei andarmene?» chiese,e questa volta fu lei a fare la domanda.
La ragazza gatto sbarrò gli occhi,e solo in quel momento le venne in mento il sospetto che nemmeno Ecco sapesse cosa stava succedendo.
«Tu non sai niente...» disse,quasi sussurrando ed inarcando leggermente le sopracciglia, come se fosse quasi scioccata dalla cosa. Poi si riprese,scuotendo velocemente la testa; era convinta che Jeremiah le dicesse tutto,ma ora evidentemente le cose sembravano coincidere molto meglio.
«Beh,suppongo che io debba dirti tutto.» finì,riappoggiandosi l'attimo dopo ad uno dei vari soprammobili,e sospirando rumorosamente.
«Ci sarà da divertirsi.» esclamò infine la donna pianta,che era fino a quel momento rimasta nell'ombra senza proferire parola,ed un leggero ghigno comparve sul suo volto,facendosi leggermente avanti.
«Ti sei mai chiesta il perchè della sua strana ossessione per Bruce Wayne?»

Weakness ↬ Jeremiah×BruceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora