Ricordo 1

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Ero nella casa al mare, vicino alle spiagge di Alum Bay, i miei stavano fremendo per mettere il più in ordine possibile.
Avremmo trascorso l'interna estate lì, nella manica a sud di Southampton, l'Isola di Wight nel Regno Unito.
Adoravo quel posto, era caratterizzato da spiagge sabbiose con dietro strapiombi di pietra calcarea, ci venivamo ogni anno da quando ne avevo memoria.
Era vicino alla nostra città ed era un posto molto tranquillo dove potersi rilassare e dove mi ero creata un bel gruppo di amici.

Quel particolare giorno sarebbe arrivata una ragazza, Nora. La madre era una cara amica d'infanzia della mia, ma avevo dei ricordi vaghi della figlia; veniva anche lei al mare lì quando eravamo piccole, poi non la vidi più dopo essersi trasferita vicino Londra.
Probabilmente anche perché, qualche anno dopo, alla madre avevano diagnosticato il cancro, e quell'estate in particolare, l'avrebbe dovuta passare in una clinica appena fuori dal paese, con il marito, così decise di lasciare la figlia da noi per non farle passare un'estate di angoscia ed ansia.

Ero curiosa di riverderla, cercavo di immaginarmela mentre mettevo a posto la mia camera, avevamo aggiunto un letto attaccato alla parete sinistra della stanza mentre io e mio fratello più piccolo di sei anni, Charlie, dormivamo in un letto a castello dall'altro lato. Lui nel materasso sopra, ovviamente.
Charlie non stava più nella pelle, girava agitato per casa, era sempre contento quando avevamo ospiti e pensava che Nora sarebbe diventata come un'altra sorella per lui.
Era davvero tenero.

Suonarono al campanello, Charlie mi guardò fermando il suo corpicino, per poi correre di sotto.
«Benvenuta», disse mia madre mentre scesi le scale, alla porta c'era una ragazza alta, snella, dai capelli neri ed occhi verdi. Indossava dei pantaloni di jeans scuri con un top nero sopra ed degli stivali delle stesso colore. Pensai che era davvero una bella ragazza.
«Ciao, scusate per essermi intromessa nelle vostre vacanze in questo modo..», si scusò, mio padre le prese le valigie.
«Figurati! Non c'è alcun problema, sappiamo cosa sta passando tua madre e beh.. un po' di svago ti farà bene. Fai come se fossi a casa tua», le disse portando di sopra, in camera nostra, le valigie.

Mi resi conto solo in quel momento che per tutto quel tempo la stavo fissando come un ebete. Scesi gli ultimi gradini mentre lei mi guardò e mi sorrise.
«Io sono Stephanie», le porsi la mano che lei strinse.
«Nora», rispose. Ci fu una scambio di sguardi prima che mio fratello le saltò addosso prendendola alla sprovvista e facendola cadere.
«Io sono Charlie e sono super contento di avere una nuova sorella!», la abbracciò di nuovo mentre lei era a terra.
«Charlie! Ma ti sembra il modo?», disse severa ma poi notando che Nora stava ridendo, iniziò anche lei prendendolo in braccio, «non si fanno queste cose signorino..», gli disse dandogli degli innocenti pizzicotti che lo fecero ridere.

Andai verso Nora e la aiutai ad alzarsi.
Le feci poi fare un tour della casa e le mostrai la nostra camera ed il suo letto facendole poggiare le sue cose.
Dopo andammo di sotto, in giardino.
«Wow, questo posto è stupendo..», disse guardando in lontananza il mare.
Io invece guardavo lei, era particolare, qualcosa in lei mi attirava facendomi desiderare di conoscerla.

Nora Colins.
Questo era il suo nome.
Un nome che non avrei dimenticato facilmente.

Amore di un'estate (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora