Di nuovo nel mare delle mie coperte, da solo
un mare mosso, cazzo affogo
un mare più vasto del solito, o sarò più piccolo io?
provo a galleggiare, ma sarà questo il posto mio?
In questo mare immenso mi sento come un'onda che non sa nuotare
l'acqua mi copre e non riesco a respirare.
Cerco di tornare su, lotto contro Nettuno
devo farcela da solo, senza l'aiuto di nessuno.
All'improvviso una mano tesa verso di me
mentre il Dio del mare prova a portarmi via con sé.
La scelta più ovvia sarebbe afferrarla e scappare
ma chi mi dice che mi posso fidare?
Che in superficie non ci sia pena peggiore da affrontare?
La speranza della felicità,
gli abissi che mi chiamano
ma io li fermo tra i due, a metà
le mie paranoie che con le onde vagano.