L'univeritaria

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Entro veloce in una caffetteria

lasciandomi alle spalle una Milano che piange,

dribblo i camerieri con un'acrobazia

inebriato da caffè e spremute d'arance.

Mi siedo e la noto subito,

il suo sguardo col mio

scambio intensamente rapido

e nei suoi occhi un magico luccichio.

In sottofondo un jazz lento

lei che parla con amici in comune,

quello stronzo di Cupido ha fatto centro

e io già voglio passar con lei mille e più lune.

Un naso perfetto circondato d'argento

due labbra, di una perfezione disarmante

e gli occhi che bussano alla mia anima

i miei che ti pregano di farli salire in macchina

e portarli a spasso tra le tue nuvole.

Disegnami tra i tatuaggi

che presto ti farai,

aggiungi me ai tuoi nuovi assaggi

e l'amore con me alle lezioni che seguirai.

Prendi i tuoi appunti perfetti

sulla mia schiena se vuoi

facci pure gli scarabocchi tuoi,

scrivimi sopra i tuoi difetti

cosicché mi appartengano

e che col vento non si perdano.

Mi intrometto nei tuoi discorsi

scopriamo gusti in comune,

immagino sulla tua schiena i miei morsi

scappo dalle mie fantasie con una fune,

fai una battuta che capiamo io e te, rido

nel silenzio finalmente un grido.

Quegli occhiali che ti fanno letterata

mi sei entrata in testa

ma cazzo scopro che sei fidanzata

e mi rovini cosi la festa.

Nervoso mi accendo una sigaretta,

tu hai smesso e sei di fretta

ma parliamo un po' e facciamo mezza

mi guardi, mi chiedi cos'altro ti sei persa.

Sorrido, ti guardo, ti accarezzo il viso

si ferma l'attimo, sono in paradiso.

In che guaio ci siamo messi?

Vedo tra noi i nessi

li disegno, nero su bianco

nel tuo mare mi sto tuffando

mi ricordo di non saper più nuotare

ma so, che mi sarà dolce l'affogare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17, 2019 ⏰

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Raccolta di un piccolo poetaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora