Beh, non potevo proprio lamentarmi.
Ero in vacanza da tre giorni ed ero riuscita anche a fare amicizia con due ragazze, nonostante i tre quarti di quel villaggio mi stesse altamente sulle scatole.
Eravamo andate a vedere lo spettacolo insieme e scoprimmo che dopo di esso ci sarebbe stata una specie di "serata discoteca" sotto la pagoda.
Ah non vedevo l'ora. Io amo ballare!
Avevo anche un look abbastanza provocante: una maglia corta e strappata sulla schiena, pantaloncini e un cappello simile a quello dell'animatore dei balli, in cui sia io che Sara speravamo di fare colpo.
Se ti guardavi intorno in quella pagoda vedevi soltanto la creme de la creme...gente che si strusciava e twerkava in faccia ai ragazzi, soltanto per farsi notare. Dio che fastidio.
Notai in un angolino Mattia, un animatore, che cercava di insegnare ad una ragazza alcuni passi di Hip Hop.
Decisi di andare verso la sua direzione e ovviamente, tutto il gruppo mi seguì. Io ero la leader infondo.
Salutammo Mattia e con tutto quello che ricordavo riguardo la break dance, cercai di seguire i suoi passi, anche se non era molto facile.
D'improvviso vidi una ragazza che che ne so...poteva avere sui 14 anni? Avvicinarsi e inserirsi nel nostro gruppo sfoggiando e mettendo in mostra le sue abilità in quel ballo.
Però, dovevo ammettere che non era niente male; ma no! Non se ne parla che questa nuova arrivata si inserisca così come un prezzemolo e risulti essere più brava di me a ballare.
Cercai allora di copiare le sue mosse e i suoi movimenti, quasi volessi dimostrarle di saper ballare come lei.
In quel momento successe una cosa abbastanza strana, tutto si annullò e in quella pagoda rimanemmo solo io e lei che ballavamo insieme.
Le sorrisi sfoggiando il mio sorriso migliore e le mi ricambiò con uno che davvero, mozzava il fiato.
Dentro di me ero combattuta, mi dava fastidio questa ragazza ma non lo so, era come se volessi conoscerla di più.
Ad un certo punto vidi Giulia allontanarsi dalla pista da ballo infuriata e quasi piangendo, seguita a ruota da sua sorella Sara che, ovviamente, voleva capire cosa fosse successo.
Eravamo solo io e lei, avrei voluto tanto restarle vicino e ballare con lei ancora un po', ma la mia coscienza mi convinse ad andare a vedere come stava Giulia; così le feci spallucce, le sorrisi e me ne andai tristemente, sperando prima o poi di rincontrarla e magari parlarle un po'.
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Una Perfetta Follia
RomanceSe non ricordi che l'amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato. (William Shakespeare) Un diario di bordo di due ragazze che beh, compiono una perfetta follia.