Chapter 11

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"Non chiamarmi così" risposi freddamente guardando negli occhi l'uomo di fronte a me. Una risata orrida uscì dalla labbra di quello che non può essere definito mio padre.
" Oh andiamo Isabella , non fare così... non sei contenta di rivedere il tuo papà?" disse tentando di allungare una mano per accarezzarmi la guancia. Colpii il braccio allontanandolo dal mio viso.
"Tu non sei mio padre, il signor Kim lo è " dissi mantenendo un tono gelido. L'espressione dell'uomo cambiò improvvisamente , trasformandosi in una arrabbiata. Vidi nei suoi occhi la stessa oscurità che assumevano quando ci faceva del male. Deglutii e feci dei passi indietro ma mio padre allungò le braccia verso di me spingendomi a terra. Mi afferrò per il maglione e cominciò a trascinarmi sul pavimento. Strinsi forte gli avambracci tendando di allontanarlo ma con scarsi risultati.
"Lasciami! Lasciami stare!" urlai dimenandomi ma  mi schiacciò sul pavimento e si mise a cavalcioni su di me. Mi prese per i capelli e mi strattonò
"Chi è tuo padre eh?!Quello non sa niente di te! Non ti ha vista nascere!" urlò tirando ancora di più i capelli e facendomi male. Gemetti per il dolore e cercai di ribellarmi ma la sua presa era troppo forte.
" Lui mi ha cresciuta e mi ha rispettata a differenza tua!" urlai iniziando a colpirlo con le mani libere che presto furono bloccate al pavimento. Uno schiaffo si andò a schiantare sulla mia guancia destra facendomi girare il capo dalla parte opposta. Lacrime calde iniziarono a percorrere le mie gote. Le mani grandi dell'uomo sopra di me andarono ad afferrare nuovamente i miei capelli facendo alzare la mia testa dal pavimento. Fece per sbatterla a terra ma qualcosa o meglio qualcuno lo fermò
"Mi Sun!" urlò Taehyung avvicinandosi e scagliandosi contro di lui.
"No Taehyung!" esclamai spaventata.
"Chiama la polizia!" urlò.
Finirono a terra e iniziarono a colpirsi. Goccioline d'acqua salata percorsero le mie guance mentre afferrai il telefono per chiamare la polizia. Nonostante la mia mano tremasse in continuazione riuscii a comporre il numero delle forze dell'ordine. Mio padre riuscì a ribaltare la situazione e scagliò il castano con tutta la forza contro il mobile accanto al divano, dal quale cadde il vaso di vetro con i girasoli,che si ruppe in mille pezzi. Portai la mano a coprirmi la bocca preoccupata mentre una donna rispose alla mia chiamata.
"Buongiorno 112 ,qual'è la sua emergenza?" Deglutii.
"U-un uomo è entrato in casa mia e sta aggredendo me e il mio ragazzo" dissi con voce tremante.
" Okay si calmi le invieremo subito delle volanti, qual'e il suo indirizzo?" ancora agitata le spiegai dove abitavo e  le diedi il mio numero di telefono.
"Resterò con lei in linea non si deve preoccupare, okay?"
"Si" risposi con le lacrime agli occhi mentre mio padre e il castano continuavano a colpirsi. Ad un tratto l'uomo afferrò una scheggia del vaso e la conficcò nel fianco di Taehyung, che emise un verso di dolore per poi posizionare una mano su di esso. Mio padre sghignazzò e il mondo mi crollò addosso. La persona che amavo era stata appena ferita. Portai una mano alla bocca e urlai .
"Taehyung!"
"Signorina cosa è successo?"
"M-mandate un'ambulanza vi prego . Per favore fate presto " iniziai a singhiozzare e il telefono cadde dalle mie mani tremanti. Mi precipitai dal pittore  con le lacrime agli occhi .
"Taehyung" lo scossi.
"M-mi Sun" rispose debolmente. Sospirai di sollievo non appena capii che era ancora vivo.
"Tra poco arriva l'ambulanza, okay? Andrà tutto bene" Dissi accarezzandogli le guance pallide, a causa della perdita di sangue. Con una mano raggiunse a fatica la mia e la strinse appena.
"T-Ti amo M-Mi Sun" disse sorridendomi.
"Anche io ti amo Kim Taehyung" sorrise ancora e poi la sua presa sulla mia mano si sciolse completamene e ricadde sul pavimento , i suoi occhi si chiusero e il panico mi avvolse.
"Taehyung! " urlai più volte scuotendolo ma non rispose. Inizia a singhiozzare piegata sul suo corpo.
"Poverina la mia piccola" disse mio padre dirigendosi a passo lento verso di me.
"Il ragazzo che ama è stato appena ferito? Ohh povera... e se fosse morto?" domandò ridendo. Non risposi troppo impegnata ad abbracciare il ragazzo di cui ero innamorata , che si trovava in una pozza di sangue sul pavimento.
"Ora vieni con me!" esclamò . Mi afferrò per i capelli e iniziò a trascinarmi verso la porta ma proprio in quel momento dei poliziotti entrarono in casa con le pistole puntate su mio padre.
"Mani in alto!" dissero minacciando con le armi l'uomo che mi trascinava. Mio padre, capendo di non avere speranze lasciò la presa e alzò le mani in segno di resa. I poliziotti si avvicinarono e gli misero le manette , trascinandolo fuori dalla mia abitazione. Mi guardò con un espressione malevola in volto, mentre spariva nella volante. Presto mi riavvicinai al ragazzo che amavo e nello stesso momento arrivarono i paramedici.
"Signorina cosa è successo?" chiese uno di loro. Ancora con le lacrime agli occhi spiegai l'accaduto. Gli misero la mascherina per l'ossigeno e mi agitai non appena lo caricarono sulla barella. Li seguii fino all'ambulanza finché non fui fermata.
"Signorina non può salire qui, ma può raggiungerci in ospedale" disse chiudendo le portiere del veicolo e partendo verso l'edificio sanitario. Il mondo mi crollò addosso per la seconda volta e le miei ginocchia cedettero, facendomi cadere a terra. Mi coprii gli occhi con le mani e iniziai a singhiozzare finché non fui interrotta da una voce familiare.
"Mi Sun?" alzai di scatto la testa riconoscendo immediatamente il corvino dalla carnagione pallida che mi guardava con un'espressione interrogativa e al contempo preoccupata. Si chinò sulle ginocchia alla mia altezza e mise le mani sulle mie spalle.
"T-taehyung .. m-mio padre ... io..." scoppiai nuovamente a piangere e Yoongi mi abbracciò forte.
"Spiegami Sun" disse accarezzandomi i capelli.
Presi un bel respiro e iniziai a spiegare.
"Mio padre ha ferito Taehyung al fianco  con un pezzo di vetro... stavano litigando perché papà mi aveva aggredita e-ed è successo così in fretta.." dissi con le lacrime agli occhi.
"Lo hanno portato in ospedale dobbiamo andare" dissi guardandolo negli occhi. Non disse una parola e mi afferrò il polso, trascinandomi verso la sua macchina, sulla quale salii subito dopo. Mise in moto e partì diretto verso l'ospedale. Rimase in silenzio ma seppi perfettamente che era preoccupato da morire. Non pronunciammo parola fino a quando non arrivammo davanti all'edificio grigiastro. Mi precipitai verso l'entrata mentre il corvino rimase accanto alla macchina avvisando gli altri dell'accaduto. Chiesi all'infermiera informazioni su Taehyung ma non fece in tempo a rispondermi che sentii delle urla.
"Libera!" gridò un dottore e non appena capii da dove provenisse quel suono, sbiancai alla vista di Taehyung su un lettino, mentre dei dottori cercavano di rianimarlo. Urlai e mi accasciai a terra mentre Yoongi, oramai arrivato, avvolse le braccia attorno alla mia vita e mi strinse forte al suo petto.
"Andrà tutto bene" continuò a sussurrarmi mentre un fiume d'acqua salata percorreva le mie guance.
"Non posso perderlo Yoongi , non posso perdere la mia notte stellata" dissi tra i singhiozzi.
"Non lo perderai... non lo perderemo" disse stringendomi ancora di più. Ad un tratto i dottori trascinarono la barella lontano da quella stanza e sbiancai nuovamente.
" D-Dove lo portano?" dissi preoccupata .
" In sala operatoria signorina, ha bisogno di un intervento d'emergenza" rispose l'infermiera. Misi  le mani tra i capelli e tentai di respirare anche se l'aria in quel momento mi mancava.
"Potete aspettare davanti alla sala operatoria" disse la ragazza per poi andarsene dispiaciuta. Il corvino mi aiutò ad alzarmi e insieme ci dirigemmo verso la sala. Mi sedetti su una delle sedie di fronte alla porta e puntai lo sguardo nel vuoto. Yoongi si sedette accanto a me e mi afferrò la mano.Lo guardai.
"Andrà tutto bene" disse con la voce roca e spezzata e con gli occhi lucidi , tirando su con il naso. Alzò gli occhi al cielo per non far cadere nemmeno una gocciolina salata ma fallì, dato che una lacrima amara gli percorse la guancia pallida. L'asciugò in fretta e fece un debole sorriso, stringendo ancora di più la mia mano. Dopo poco ci raggiunsero gli altri ragazzi, anche loro disperati. Jungkook e Jimin piangevano , mentre Hoseok e gli altri avevano gli occhi lucidi. Namjoon poggiò una mano sulla spalla di Jin, mentre il biondo si diresse verso il corvino fiondandosi su di lui. Iniziò a singhiozzare con il volto sul petto di Yoongi, il quale lasciò la mia mano e abbracciò forte il suo ragazzo. Sorrisi leggermente a quella scena e sobbalzai non appena un dottore uscì dalla sala togliendosi la mascherina. Mi alzai di scatto e la testa mi girò, ma non mi importò e raggiunsi il medico. Lo guardai speranzosa e l'uomo con il camice bianco iniziò a spiegare.
" Signorina, il paziente ha perso molto sangue e devo essere sincero... non è del tutto fuori pericolo, potrebbe svegliarsi tra poco come non potrebbe farlo per niente" disse dispiaciuto. Portai le mani a coprirmi le bocca.
"Questo è il momento peggiore se supererà la notte senza complicanze allora si riprenderà di sicuro. Se vuole vederlo può andare nella stanza numero 629, ma le consiglierei di aspettare un po' per farlo riposare, dato che l'intervento è stato abbastanza invasivo" sorrise congedandosi subito dopo. Tornai dagli altri che mi guardarono curiosi e preoccupati e riferii ciò che il dottore mi aveva detto. Aspettai ore, anche se forse erano poche rispetto a quelle che avrei passato in quell'ospedale in seguito. I ragazzi rimasero li fino a tarda sera, quando stanchi morti se ne andarono obbligati dalla sottoscritta, dato che non erano intenzionati a lasciare l'edificio. Prima di andare via però Jin mi portò un po' di ramen e una coperta, lasciandomi un bacio sulla fronte prima di sparire dietro l'angolo. Finalmente dopo molto tempo potei entrare e lo vidi. Una morsa mi strinse il cuore alla vista del mio ragazzo steso sul lettino e collegato a dei macchinari che producevano suoni fastidiosi. Era bello come sempre, con i capelli castani scompigliati sulla fronte e le labbra carnose, ora piuttosto pallide. Dei tubicini erano collegati al suo corpo e ciò mi spezzò il cuore. In quel momento seppi per certo che se si fosse svegliato, non lo avrei mai più lasciato. Non avrei mai più lasciato la mia notte stellata.Mi avvicinai e mi sedetti sulla sedia accanto al suo letto. Lo guardai e comincia di nuovo a piangere. Gli strinsi la mano e poggiai la testa sul lettino.
"Mi dispiace" sussurrai chiedendo gli occhi stremata.
"Mi dispiace tantissimo, Kim Taehyung" mi addormentai tenendo la sua mano nella mia.

Falling in love in a coffe shop [K.th]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora