Hello Kitty|| Kuroken

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Kuroo aveva un gatto. Un adorabile micetto dal pelo dorato, con una chiazza nera sul muso e le zampine dello stesso colore.
Un adorabile micetto che ormai si era impossessato del suo cuore.
Sì, era innamorato del suo gatto, e non dell'amore delle vecchie zie zitelle. Era totalmente innamorato del suo gatto, in tutti i modi possibili.
Questo perché il suo gatto non era un gatto. O almeno non sempre.
Infatti, il suo adorabile micio si trasformava in un adorabile ragazzo incredibilmente sexy e con poco senso del pudore.
Il suo adorabile micio/fidanzato si chiamava Kenma.

-non ti capisco- ripeteva Bokuto, migliore amico di Kuroo, davanti ad un boccale di birra che ormai era stato riempito un po' troppe volte -perché non ti vuoi mettere in carreggiata? Se non vuoi una relazione stabile, almeno qualche notte di sesso potresti concedertela.
"Non sai quante ne ho avute in questo periodo" pensò Kuroo nascondendo un sogghigno.
-a volte è in quelle occasioni che si trova il tipo giusto- continuò Bokuto -guarda me e Akaashi. Ero partito con l'intenzione di portarmelo a letto in discoteca, e stiamo insieme da tre anni...
Oh, Kuroo lo sapeva bene. C'era anche lui a quella serata. Ricordava che la sua preda, un biondino di cui non ricordava il nome, lo aveva respinto per stare con un ragazzetto dai capelli verdi, ed era così imbronciato che era rimasto seduto in un angolo a sorseggiare un drink, mentre Bokuto e Akaashi facevano avanti e indietro dal bagno alla pista da ballo e viceversa. Poi i due si erano messi insieme, e da lì ogni venerdì sera Kuroo lo passava a fare il terzo incomodo. Dopo poco si era rotto e non era più uscito con loro, la sera.
E poi aveva adottato Kenma.
Sorrise ripensando al suo micetto, mentre Bokuto continuava a blaterare di lui e Akaashi. Kuroo si alzò. Aveva voglia di vederlo.
-devo andare. Ci si vede- prese la sua giacca, finì con un sorso la sua birra e se ne andò.
-EHI. DEVI PAGARE LA TUA BIRRA- gli urlò dietro Bokuto, ma il moro lo ignorò e uscì dal locale, dirigendosi verso la sua moto.

Appena entrò in casa, la prima cosa che notò fu il suo Kenma addormentato sul divano, il corpo sinuoso avvolto da una coperta sistemata male, come se si fosse mosso nel sonno. Sorrise intenerito e si sedette accanto a lui, gli sistemò le coperte e lo sollevò tra le braccia, sistemandolo sulle sue ginocchia e stringendolo a sé. Lo stava coccolando quando cadde anche lui in un sonno profondo.

Kuroo si risvegliò per un calcio. Era stato Kenma, il volto ricoperto di sudore, che si agitava nel sonno e mormorava cose senza senso.
-Kenma. Kenma svegliati- Kuroo lo bloccò e cercò di svegliarlo -Kenma svegliati, sono qui- finalmente il ragazzo gatto aprì gli occhi gialli e felini e lo guardò, la pupilla stretta e i capelli dritti sulla testa -va tutto bene- Kuroo era ormai abituato agli incubi di Kenma, che non riusciva a dormire per più di poche ore senza venire perseguitato da quegli incubi tremendi, così terribili che Kenma non riusciva neanche a parlarne. Kuroo non sapeva niente del passato del gatto, l'aveva ritrovato in una scatola per strada e l'aveva tenuto con sé. Per un po' di mesi, era andato tutto bene. Poi, una sera, mentre, sdraiato sul divano con il computer sulle ginocchia, coccolava Kenma tenedolo in braccio, a Kuroo era venuta un'improvvisa erezione. Niente di strano, ogni tanto lo sentiva anche lui il bisogno di toccarsi, anche se di solito preferiva farlo chiuso in bagno, lontano da Kenma. Quegli occhioni gialli lo inquietavano, sembravano scavargli nell'anima. Ma quel giorno non ebbe molta scelta: prima che potesse alzarsi, il micio si era arrampicato sul suo petto e si era avvicinato sempre di più a lui, fino a quando, in un battito di ciglia, Kuroo non si era ritrovato davanti non più il suo gatto, bensì un ragazzo piccolo, sinuoso, dai capelli color oro con la radice nera, il corpo pallido ed elegante sopra il suo completamente nudo ad eccezione del collarino rosso che recava il nome del micio inciso sopra. Potete ben immaginare che a Kuroo venne un coccolone. Ma non ebbe il tempo di riprendersi che Kenma, aveva deciso di continuare a chiamarlo così, si era avvicinato ancora di più. I loro respiri si erano fusi, i loro occhi si erano legati. Fino a quando anche le bocche fecero lo stesso, dando il via ad un bacio appassionato. E così, quella notte, Kuroo Tetsuru si era ritrovato a scoparsi il suo gatto. Certo, sottoforma di ragazzo incredibilmente sexy, ma comunque il suo gatto. Si sentì uno schifo, ma quella era stata la notte migliore della sua vita. Il giorno dopo, il ragazzo-gatto gli avrebbe spiegato che in realtà era un umano, sulla ventina nonostante ne dimostrasse meno, che aveva la straordinaria abilità di trasformarsi da umano a gatto a semi-umano (ovvero umano ma con coda e orecchie da felino). Gli disse anche che aveva avuto difficoltà nella trasformazione, e per questo non si era rivelato prima. Non gli aveva detto perché, e Kuroo non aveva chiesto.
E da quel giorno, il moro iniziò la sua convivenza con Kenma, in tutte e tre le forme.

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