-Se lo sa tua madre ci ammazza Giuly- La voce di Rebecca è seriamente tesa mentre disegna sul palmo dell'amica con l' hennè.
-Non lo saprà, non c'è mai tanto. Continua- Risponde lei sicura come sempre.
-Ne sei sicura?-.
-Vai-.
Ed eccola uscrire la scritta in un elengante corsivo sinuoso, avvicinando i palmi delle due si legge ciò che sono da sempre "Best friend".
-Sei bravissima Recca- Dice Giulia ammirando il risultato.
L'amica arrossisce appena sulle gote -Ma dai che è venuto anche male, è tutto sbaffato-.
-Ma smettila che è perfetto- Mentre glielo dice le butta le braccia al collo e l'abbraccia stretta. Quello scatto improvviso le fa cadere entrambe sdraiate sul lettino in camera di Rebecca.
Iniziano subito a ridere a crepapelle mentre Recca si dimena per liberarsi dall'amica, che inizia a farla il solletico.
-Smettila scema-.
-Non te ne andrai mai da me ricciolona- Insiste Giulia.
Mentre le due ragazze continuano a dimenarsi ridendo qualcuno bussa alla porta, poi apre senza aspettare l'invito.
Le due rifiondano sedute e cercando di ricomporsi.
-Pa' ma come ti sei conciato- Chiede Recca passandosi una mano nei fitti ricciolini rossastri. Le simpatiche lentiggini le macchiano con grazie quegli occhioni verdi. Il suo corpo un pò troppo magro è appena sproporzionato nella parte del seno, ancora scosso dalle risate. Indossa una maglietta rossa e una salopette di jeans con delle semplici converse rosse. Giulia le ha sempre detto che lei ha uno stile originalissimo, ma visto lo scarsissima popolarità di cui gode forse è fin troppo originale.
-Perchè cosa ho cara?- Chiede come non si fosse reso minimamente conto di essere vestito solo con la grande vestaglia bianca da infermiere macchiata di brevi pennellate di una miriade di colori diversi. Ai piedi delle pantofole con il faccione di babbo natale sebbene fossero ancora ad Aprile. -Comunque ha appena chiamato la mamma di Giuly e chiede perchè non rispondi al telefono. Sembrava molto incazzata- Mima la ultima frase detta solo con il labbiale, prima di chiudere la porta.
-Oh cavolo, lo sapeva che ero qui che vuole?- Chiede alzandosi la giovane. Il vestitino corto color panna le si alza leggermente mettendo in mostra un paio di gambe da modella. Gli occhi azzurrissimi si alzano verso il soffitto mentre sbuffa. Il nasino delicato e le labbra carnose si imbronciano un poco mentre si fa una coda alta a sistemare quella cascata di capelli nerissimi.
"Persino con la coda è bella da togliere il fiato" Pensa Rebecca che guardandosi allo specchio si vede ancora come una bambina con il seno un pò troppo cresciuto.
-Io vado, se no chi la sente quella rompipalle?!-.
-Dai muoviti che non vorrei ti rimettesse in punizione, tanto ci vediamo domani a scuola-.
-Certo, anzi devo parlarti di un tipo con cui ho iniziato a sentirmi, è fighissimo, parla poco e non fa' quasi mai il coglione-.
-Trovi il tipo e non mi dici niente?- Chiede Rebecca fingendosi imbronciata.
-Intanto mi ci sto solo sentendo, e sei la prima a cui lo dico.- Dice Giuly balzandole addosso ancora una volta per farla sorridere.
-Dai muoviti vai, ci sentiamo dopo. Anzi, voglio gli screen-
-Va bene, va bene Pupa- Una volta alzata si dirige verso la porta, poi si ferma sulla soglia e le chiede -Già, come è andata con Tommaso ieri pomeriggio alla fine?-.
-Lasciamo perdere, mi ha dato un bacio e ha iniziato a leccarmi le labbra che tenevo chiuse-.
-Una merda direi-.
-Già-.
-In più si è presentato con la madre che mi ha voluto conoscere. Mi volevo sotterrare-.
-Te l'ho ripeto da sempre che è un coglione-.
-Si ma ha insistito tanto, è due anni mi recrimina che l'ho friendzonato-. Rebecca intanto prende un blocchetto nero adagiato sul cuscino e si mette a cercare una matita.
Una moltitudine di accordi rock partono da un punto in alto della casa e una voce di donna urla -Fabio fai piano, sto scolpendo roba delicata-.
Di tutta risposta si alza il distorsore del Marshall.
-Giuly tua mamma al telefono- Questa volta è la voce del padre.
-Dai scappo ne parliamo dopo. Scaricalo subito però-. Dice la ragazza mora mentre esce dalla camera.
Rebecca che rimane sola si guarda il palmo e sorride contenta.
"Friend" C'è scritto sopra.
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Non sei più sola
RomanceLa vita di Rebecca procede come sempre divisa tra la scuola, la sua migliore amica GIuly e una famiglia di artisti stravaganti. Chiusa, timida, ha sempre un taccuino su cui disegna tutto ciò che sente. L'ingresso alle superiori è stato un doppio sal...