La prima cosa che la ragazza nota dopo essersi girata è uno scintillio generale. Un volto da ragazzino stride non poco con la sua pelle quasi completamente tatuata. Catenine e collane d'oro tintinnano ad ogni passo dello stano individuo.
Le sue scarpe rosso fuoco catturano l'attenzione, tenuto alla cintura LV il manico di un coltello svetta minaccioso.
-Dove vai con tutta questa fretta Dylan? Non ti ricordi che tuo padre mi deve dei soldi- Dice il ragazzo scoprendo un sorriso d'oro, nel vero senso della parola.
Il cellulare di Rebecca vibra timidamente nella borsa, ma chiaramente non può avere risposta. Poi tocca a quello di Dylan, che non stacca gli occhi da quelli del ragazzo con le scarpe rosse.
-Lasciaci andare Rob, ti ridarò tutto lo sai-.
-Ho un'idea migliore sai? - Quella faccia d'angelo si avvicina lenta come una serpe.
Rebecca intanto indietreggia leggermente spaventata da quella vicinanza, quando la mano di Rob le sfiora il fianco sobbalza appena.
-Rob basta... smettila- Sibila Dylan.
-Perché scusa? Non posso giocare con la tua amichetta? – I suoi capelli ossigenati sembrano d'argento quando si avvicina ancora un po' alla ragazza.
-Rob, per favore... -
Ora la mano del ragazzo con le catenine scivola leggermente più in basso, Rebecca rimane immobile e senza fiato. Sbianca di colpo.
Tutto succede in una manciata di secondi, il braccio di Dylan si muove fulmineo, con una precisione e una potenza incredibile. Un gancio prende in pieno il viso tatuato dell'altro ragazzo preso alla sprovvista, precipita che cade all'indietro.
Uno sciame di persone corre ad aiutarlo.
-Andiamo!- Urla Dylan spingendo via Nino e aprendo la porta.
Si ritrovano entrambi a correre via da quel luogo con il fiatone, l'adrenalina muove velocissime le gambe di Rebecca mentre l'amico non gli ha lasciato per un attimo la mano.
Da dietro i due ragazzi uno sciame di voci confuso comincia a seguirli.
-Cazzo- Impreca Dylan.
La loro folle corsa finisce nello stradone principale dove il giovane cerca di fermare qualche macchina che passa spedita.
Succede all'improvviso, proprio mentre il gruppetto dietro di loro sta per raggiungerli.
Un'auto dall'area familiare. si ferma e si spalancano gli sportelli.
-Ma dio io siete matti? –Urla giulia seduta nel sedile davanti.
-Che faccio scendo? – Chiede A Dylan il guidatore, il fratello di Rebecca.
-Ma quale scendi, parti parti- Gli urla allora la sorella appena entrambi sono dentro il veicolo.
Lo stridio delle gomme macchia l'asfalto nel punto in cui qualche secondo dopo il gruppetto capeggiato da Rob arriva a reclamare vendetta.
*** SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO SIA PIACIUTO E COLGO L'OCCASIONE PER INVITARE A SEGUIRE E A FARGLI SAPERE COSA NE PENSATE DEL SUO RACONTO***
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Non sei più sola
RomanceLa vita di Rebecca procede come sempre divisa tra la scuola, la sua migliore amica GIuly e una famiglia di artisti stravaganti. Chiusa, timida, ha sempre un taccuino su cui disegna tutto ciò che sente. L'ingresso alle superiori è stato un doppio sal...