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-Mh... mi spieghi chi è quello? – Chiede Clara alla figlia, è ancora sdraiata sul divano con una tazza di latte caldo bollente.

-Mamma è Dylan, te l'ho detto. Il tipo con cui si sente Giulia- Dice Rebecca tenendo ancora in mano il pacchettino ricevuto poco prima.

-Ma perché vi piacciono sempre i cattivi ragazzi eh? Che ci trovate? - Questa volta è il padre a fare la domanda.

-Perché sono maledettamente sexy- Risponde la moglie trasognante.

-Mamma!!!!- Urlano all'unisono figli e mariti.

-E che ho detto di male scusa? -.

Mentre i tre continuano a battibeccare sul divano Rebecca coglie l'occasione per sgattaiolare in camera sua. Le manca da morire il suo quadernino e non vede l'ora di cominciare a disegnare.

Si sdraia sul letto a pancia in giù con ancora le scarpe ma qualcosa la fa trasalire. Qualcosa di plastica è caduto sul pavimento con un ticchettio.

"Una pennina USB, sarà di Dylan" Pensa la giovane adagiandola sul cuscino accanto al quaderno che inizia a disegnare.

In pochi minuti si ritrova sempre più spesso a fissare qual cosino di plastica lucida. Senza rendersene conto sulla pagina ha disegnato una enorme pennina che la saluta sorridendo.

"Sono curiosa marcia" Pensa tra sé, è addirittura tentata di mandare un messaggio a Giulia per chiederle consiglio sul da farsi, ma si ricorda subito del telefono abbandonato.

La pioggia si è fatta più fina, ormai si sta facendo sera e Rebecca non ce la fa proprio a resistere.

Accende il pc e infila la chiavetta. Si apre il lettore musicale, e la voce di lui riempie la stanza.

In sottofondo la pioggia ritma un beat dolce e melanconico, poi partono le parole:

"Questo è dedicato a te,

che hai inciso sul beat della mia vita

la più dolce delle melodie.

Nelle cuffie, in cd o vinile

suona la nostra canzone."

Rebecca allora lascia la musica un poco alta e si distende sul letto, rapita dai testi che si susseguono.

Quando i brani finiscono sta piangendo a dirotto.

Lui le ha chiesto di disegnarle una copertina ma vista la profondità dei testi diviene un lavoro molto difficile. In ogni canzone lui parlava con l'anima, dava forma e dimensione a tutti i suoi interminabili silenzi, in una addirittura parlava di una madre che non aveva mai conosciuto.

Diventava un lavoro difficile e importante disegnare qualcosa che riassumesse tutto l'essere di quel ragazzo tumefatto sotto la pioggia.

Doveva parlarci ancora una volta, farsi spiegare da lui ogni parola e ogni rima. Chiacchierare delle produzioni trap lente e ritmate e del perché non aveva affrontato anche lui i soliti temi dei suoi coetanei; soldi, droga, donne ecc.

Doveva fare tutto questo perché quel futuro CD era già diventato il suo disco preferito.

Ora doveva solo parlarne con la sua migliore amica.

Sperando avrebbe capito. 


***SPAZIO AUTORE***

Intanto ringrazio davvero tutti quelli che stanno leggendo, votando e commentando. Spero che questa storia vi piaccia :) .

Secondo voi cosa succederà ora tra Giulia e Rebecca? 

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Ps Ancora grazie.

Non sei più solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora