Luca - Flashback (Parte 1)

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<<Lu, non so come dirtelo... ricordi quel forte mal di testa? Oggi mi hanno dato gli esiti, non voglio crederci... ho un tumore al cervelletto.>> disse Alberto in preda al panico e con le lacrime agli occhi.
Luca non sapeva cosa dire. Per la prima volta nella sua vita, quel male terribile lo stava colpendo così da vicino, da non sapere quali parole usare per confortare il suo eterno amico.
Si conoscevano da così tanto tempo che si sentì inutile. Ma pensò che talvolta fosse meglio tacere piuttosto che dire ovvietà che non avrebbero di certo dato alcun risultato. Come avrebbe potuto tranquillizare un ragazzo di diciassette anni, un anno più grande di lui, che sarebbe andato tutto bene?
Come avrebbe potuto dire ad Albe che avrebbe potuto continuare a suonare la chitarra e fare tutte le migliaia di cose che gli impegnavano il quotidiano?
Alberto era un ragazzo timidissimo, taciturno e si fidava di pochissime persone ma aveva il dono di dare tutto se stesso a chi avesse la fortuna di far parte della sua cerchia.
Luca, era un fratello per lui, la persona con la quale condivideva tutti i suoi dubbi e con la quale cercava di risolvere ogni problema. Gli aveva anche insegnato, seppur male, a suonare la chitarra, a dare due colpi di batteria e lo aveva indirizzato sulla musica rock. Per quanto Luca non fosse avvezzo a fare una vita sbandata, la sua presenza lo teneva ancor più lontano da spiacevoli inconvenienti.
Alberto era alto, fisicamente prestante e con i capelli sempre lunghissimi. Erano neri, portava un paio di occhiali improbabili ma che lui amava perché il loro colore gli davano un tocco chic. Erano giallo banana ma sul suo viso si stampavano alla perfezione. La sua mente brillante gli aveva concesso di terminare le scuole superiori con 100 e lode con un anno di anticipo e avere ottimi risultati nel campo della musica, convincendolo a creare una band e ad incidere una demo.

<<Albe, ce la faremo, ce la farai... ne abbiamo passate così tante, che questa sarà un'altra storia da raccontare quando saremo vecchi!>> rispose con un filo di voce Luca.
<<Non ho una lunga aspettativa di vita, forse farò in tempo a vedere un altro Natale e un altro Capodanno... forse>>.
<<Chi lo ha detto? Chi? Pensi che i medici sappiano sempre tutto? Devi lottare, devi crederci>>.
<<È tra il cervelletto e il cervello, non è operabile e le metastasi sono già in circolo. Anche se le terapie facessero effetto, mi allungherebbero la vita di qualche mese e sicuramente l'agonia. Tu mi starai accanto?>> Alberto chiese con un sorriso ostentato.
<<Certo, fosse l'ultima cosa che faccio! Ti voglio bene fratello mio>>.

CON IL SOLE NEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora