Twins

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Pov's Fede
"Due caffè per il tavolo 23" dice Carol avvicinandosi al bancone esausta.
Sì, faccio sempre il barista, non nel bar di mio zio, non voglio più rivedere certe persone chiaramente.
Mi sono trasferito in un monolocale a qualche chilometro dalla mia vecchia casa in condivisione con Benji, credo l'abbia ormai venduta.

La vita a volte ti prende a pugni in faccia a fin di bene, cerca di farti capire che le persone che ti circondano non sono quello che credevi ed infondo fa bene, meglio accettare la dura verità piuttosto di accontentarsi di una squallida bugia.

Non credevo che Benji si sarebbe mai potuto spingere così infondo con una ragazza solo per dello stupidissimo sesso.

Shimmer è troppo vulnerabile ed ingenua, non è il tipo di ragazza che cerca Benji.

Parlando di Shimmer, non l'ho più vista. Non sono riuscita a trovarla, non ha mai risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi e non so dove abiti. È introvabile ormai... ho provato a chiedere a mio zio se tra i suoi dati c'era l'indirizzo, ma c'era ancora quello dell'appartamento con Benji.

Non so niente di lei, mi fa male questa cosa perché avrei voluto conoscerla meglio...davvero.
Ogni giorno mi tornano in mente i suoi occhi verdi, il suo sorriso e i suoi lunghi capelli bianchi. È davvero difficile dimenticarsela.

Vengo distratto dal campanello della porta d'ingresso del bar che segna l'ingresso di una nuova persona. Una ragazza, con una grande felpa nera, il cappuccio tirato e uno skate sotto il braccio. Non credo ai miei occhi: è lei.

Si avvicina al bancone e mi guarda sorridente

"ciao, mi faresti un cappuccino doppio macchiato?"  Dice tranquilla, come se non le importasse più quello che è successo tra di noi.

"Certo, arriva subito" dico mentre comincio a prepararlo.

"Lavoro tranquillo il tuo, dai" commenta impassibile. Quel timbro di voce però, è cambiato...o forse non lo ricordavo più.
La guardo: occhi verdi, capelli lunghi e bianchi, labbra carnose.
Si guarda le mani in attesa di una mia risposta.

"Perché tu che lavoro fai?" Chiedo curioso di sapere se ha cambiato bar.

"Lavoro in un negozio sul viale centrale, o meglio, lo dirigo. Nel tempo libero aiuto in una biblioteca qua vicino."
Wow come fa a dirigere un negozio e ad avere così tante cose da fare? È passato poco tempo infondo...è davvero brava a trovarsi lavoro.

"Wow che bello, complimenti, non ti facevo tipo che legge" le dico mentre le passo il cappuccino.

"Non sai niente di me, infatti." Dice lei schietta senza un pizzico di ironia. Mi sarebbe davvero piaciuto saperle tutte queste cose...

"Peró potrei scoprirle, che ne dici di fare una passeggiata? Tra 10 minuti ho finito il turno" chiedo speranzoso.

Lei mi squadra e scoppia a ridere.
"Ma per chi mi hai presa? Ti sembro così disperata da uscire con il primo barista che mi sorride?" Dice sprezzante lei.
Primo barista? Ma se ci conosciamo da due mesi ormai...

"Primo barista? Ma-" cerco di giustificarmi senza incazzarmi ma lei mi interrompe.

"Ma cosa? Ma 'non sai cosa ti perdi'? Be, preferisco perdere se devo uscire con uno sconosciuto che mi fa gli occhi dolci. Io me ne vado, ciao" dice incazzata lasciando i soldi sul bancone.
La rincorro e la fermo prima di uscire.

"Non volevo che ti arrabbiassi, scusami, pensavo ti facesse piacere uscire a prendere il gelato, questi sono tuoi, offro io" dico ridandole i soldi.

"D'accordo, io me ne vado, ciao barista"

"Una volta mi chiamavi Fede..." sussurro mentre la porta di vetro si chiude alle sue spalle.
È strana forte, ma è bellissima come sempre...

Pov's Benji
Lo sapevo che prima o poi si sarebbe fatta proteggere da qualche suo amico, ma non pensavo arrivasse a questo punto.
Quando quel ragazzo l'ha baciata e ho visto che lei non lo voleva, qualcosa dentro di me è scattato e volevo rompergli il naso.

Volevo fare una buona azione e l'ho presa in culo, chissà, magari era organizzato perché lei voleva vendetta.
In ogni caso stia tranquilla, Benjamin ottiene sempre tutto.

Il telefono mi squilla nel mezzo dei miei pensieri.

"Oh fra abbiamo il posto, come ai vecchi tempi?" Dice Noah appena rispondo carico come una molla.

"Come ai vecchi tempi." Rispondo mentre un sorriso si fa largo sul mio volto.

SHIMMER'S POV
Esco di casa per andare a lavoro, ho trovato un nuovo bar che cercava personale; di certo non avrei più rimesso piede nel locale dello zio di Fede.

Entro al 50 Café con la nuova divisa ed inizio a servire ai tavoli. Oggi stacco alle 18.30, poi dovrei mangiare fuori con Tumblr, dobbiamo discutere di nostro padre.

"Mi faresti un cappuccino alla vaniglia?" Dice un ragazzo alto e moro quando arriva al bancone. È molto carino, muscoloso e abbronzato.

"Arriva subito". Dico cordiale.
Armeggio con la macchinetta e glielo porgo gentilmente.

"Sono 3 dollari" dico.
Estrae una banconota da 50.

"Il resto è mancia se vieni a farti due passi con me a fine turno". Dice lui gentile.

Ma dico, tutti a me capitano? Poi alla fine si rivelano casi umani... magari è la volta buona!

"Non li voglio i soldi, ma alle 18.30 stacco e credo di avere un'ora prima di cena per fare due passi" rispondo ugualmente gentile.

"Ti aspetto qui fuori-emm?" Fa un cenno riferendosi al mio nome.

"Shimmer" sorrido.

"D'accordo Shimmer, Noah ti aspetta qui fuori" dice facendomi l'occhiolino uscendo.

Noah, bel nome.


"E così lavori alla Animal Care ed un serpente è riuscito a fuggire dalla teca obbligandoti a rincorrerlo per tutto il negozio? Non ci posso credere, sarei morta lì" dico ridendo tra le lacrime.

"Oh sì, si è mangiato anche i criceti" dice lui disgustandomi.

Stiamo passeggiando nel Central Park gustando i nostri gelati, è un ragazzo di compagnia, non male.

"Vieni, ti porto in un posto" dice trascinandomi per un braccio tra gli alberi.

"Non è una buona idea, non mi piacciono questi posti Noah" dico ricordando l'accaduto con Ethan.

Ci troviamo gia in mezzo alla boscaglia e sono costretta a seguirlo per non perdermi.

"Fidati, è un bel posto" dice lui incitandomi a camminare.

Dopo 5 minuti ci troviamo su una stradina sterrata.
"Cazzo credo di aver sbagliato strada" dice Noah preoccupato.

"Fa niente, torniamo indietro, ho una cena con la mia coinquilina". Dico io tranquillizzandolo.

Veniamo distratti dallo strisciare delle ruote di un auto nera lucida che sfreccia sulla stradina e si ferma davanti a noi.
Indietreggio impaurita.

"Noah che succede?" Chiedo preoccupata.

"Tranquilla, ci sono io" dice mettendosi dinanzi a me.

Due ragazzi incappucciati escono dal veicolo con un coltellino in mano.

"Ei dolcezza, vieni a farti un giro con noi, non fare la timida" dice il più grosso.

Io tremo dietro a Noah e il ragazzo più basso si avvicina e Noah lo spinge indietro.

I due iniziano a picchiarsi mentre il ragazzo grosso mi afferra per un braccio facendomi urlare.

"Noah aiutami" urlo in lacrime mentre il ragazzo grosso mi porta una salvietta alla bocca, facendomi perdere i sensi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2020 ⏰

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