II

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Il fischiare del vento quella notte si faceva sempre più intenso e, battendo insistentemente sulla grande finestra della camera della signoria sharon, sembrava scandire quel poco tempo che sarebbe rimasto prima che avesse inzio una nuova tragedia.
Break si svegliò di soprassalto non capendo, in un primo momento dove si trovasse, poi aprì gli occhi e guardandosi attorno la riconobbe: quella era la stanza della sua sorellina nella quale era rimasto fino a quel momento.
Fece per alzarsi delicatamente così da non svegliare la ragazza, ma qualcosa glielo impedì: il suo braccio era avvolto dalle mani della principessa in una presa abbastanza salda. Erano così calde e lei così ingenua, e lui infinitamente sciocco.
Sapeva bene di non potere entrare in camera di Sharon a suo piacimento, sapeva bene di non poter restare a dormire lì, sapeva bene di non potervici affezionare più di tanto, sapeva bene che tutto quello che stava facendo, da un lato, era sbagliato. Nonostante questo, era rimasto lì quella notte soltanto perché non aveva voluto opporre resistenza, soltanto perché quando sharon gli parlava in quel modo, guardandolo come fratello di sangue e non come servitore della famiglia rainsworth, lui non sapeva resisterle, forse perché pensava che mai nessuno avrebbe tenuto conto di una persona come lui.
Break ammirò qualche secondo la luna bianca che spiccava in quella notte cupa e tenebrosa, ed infine posò ancora una volta lo sguardo su Sharon rimanendone incantato e decidendo di tornare a dormire e godere ancora per poco di quegli istanti meravigliosi dove nulla sembrava essere sbagliato e dove anche il più grave dei peccati sembrava non essere rilevante.
Era ormai l'alba quando il cappellaio decise di lasciare la camera di Sharon, aveva preferito agire durante i primi istanti di luce così che nessuno potesse accorgersi della sua presenza nei grandi e suntuosi corridoi di villa rainsworth.
Giunto davanti la sua camera si guardò attorno, poi girò la chiave nella serratura ed entrò senza fare rumore.
Villa rainsworth era da sempre stato un posto tranquillo, fin da quando lui ne era venuto a conoscenza, era un posto dove regnava una tranquillissima quiete, dove tutto sembrava riflettere e sprizzare felicità e gioia, eppure, in quei giorni, si poteva percepire un sottilissimo velo di angoscia, forse anche di paura.
Che pandora stesse pian piano cedendo? Impossibile.
Break stesso, assieme alla signorina e Gil stavano conducendo le ultime indagini su ciò che aveva creato così tanto scompiglio a villa yura. Nonostante questo nessuno più era al sicuro, i segreti custoditi da pandora infatti stavano sempre più venendo allo scoperto e sempre più vite venivano spezzate.
"Che sia giunta, dopo tempo, anche la tua ora cappellaio?"
Una voce suadente, strentorea ed alquanto sgradevole proveniente dall'ingresso della camera interruppe i pensieri di Break che, nel mentre, era appoggiato con i gomiti sulla finestra
"Possibile che nessuno abbia insegnato voi le buone maniere?"

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