Twelve.

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Stavo lavando per terra e pensando a Harry.

Non lo so perchè, ma ogni tanto gli dedicavo uno o due pensieri felici. Non lo vedevo da tanto.

Poco dopo il mio piccolo incidente al centro commerciale e il nostro 'momento imbarazzante' non eravamo usciti insieme e non lo avevo visto, se non qualche volta passando a salutare Barbara in negozio, ma mi aveva stupita rivolgendomi un piccolo saluto per poi rinchiudersi nel retrobottega.
Non avevamo litigato, solo, avevo rifiutato il bacio che mi stava offrendo su un piatto d'argento. Non vedevo il perchè di quell'improvvisa chiusura in se stesso.

Anche i ragazzi avevano detto di averlo visto poco, e quel giorno, all'ospedale quando mi lasciò dormire andandosene, Louis, Liam e Niall avevano detto che se n'era andato poco dopo con un'aria turbata.

Avevo ormai passato lo straccio bagnato su quelle due piastrelle almeno cinquantacinque volta, quando il campanello mi risvegliò dai miei pensieri a proposito di Harry Styles.

Vivevo ancora da mia madre, anche se l'appartamento con Zayne ce lo avevamo, ma sarei andata lì solo il giorno dopo, mentre lui aveva già passato il primo giorno lì. Ma disse che voleva fare con me la prima notte. Due letti separati, s'intende. Stessa camera, dato che era tipo un appartamento con una stanza sola. C'era il salotto 'micro-open-space' tutt'uno con il piccolo angolo cottura e un bancone su cui mangiare con degli alti sgabelli; la nostra camere si affacciava su un balcone che era grande quanto il box doccia del piccolo bagno, a cui si accedeva tramite una stretta porta tra il muro e l'armadio della 'camera dei letti'. Quando vidi quella porta pensai subito che Liam e Harry non ci sarebbero mai passati, e che quindi non sarebbero mai potuti andare in bagno in casa nostra. 
L'affitto era diviso tra noi due, anche se al momento la mia parte la pagava mia madre, finchè non mi sarei trovata un lavoro stabile; ma tuttavia non era una grande spesa, se contiamo che l'affitto totale era di 97 sterline al mese. Le spese erano divise anch'esse.


Il campanello suonò ancora una volta, e mi affrettai a mettere giù lo spazzolone e andare ad aprire.

Come si dice, si parla del diavolo e spuntano le corna. 

E quindi eccomi davanti, alle 19.36 del giorno 8 Ottobre 2014, un Harry Styles meraviglioso, in giacca e cravatta (ma con i soliti jeans neri attillati), capelli più lisci del solito e tirati indietro in un codino, davanti alla mia porta, pronto a... Fare qualunque cosa fosse venuto lì per fare.

"Harry!" Esclamai, sqaudrando le sue gambe da urlo.

"Rose... Io... Scusa, avrei dovuto avvertirti prima..." Si spiaccicò una mano gigante sul viso.

"No! Giuro, qualsiasi cosa tu sia qui a fare, non dovevi avvertirmi, perchè è davvero bello rivederti così, senza preavviso! Cavolo, Harry, dove ti sei cacciato per tutto questo tempo?" La vera domanda che volevo porgli era 'Ma cosa ci fai qui in cravatta alla mia porta?' ma decisi di tenerlo lì ancora un po'. Era bellissimo.

"Ohw... Bhè, d'accordo allora, ecco... Rose, vuoi uscire con me?" Disse tutto d'un fiato, togliendomi il mio.

Harry Styles. Uscire con lui. Avremmo potuto fare una passeggiata al chiaro di luna per mano, baciarci, sposarci, avere figli... Rose Styles, con dei piccoli Harry e piccole Rosy con i boccoli che corrono in giro per casa. Allettante. OH MIO DIO! Stavo facendo i discorsi che avrebbe fatto Essence! Dio, che treno.

"Uhm...Bhè, sì... Basta che poi abbiamo..." Stavo per aggiungere 'dei figli con i ricci e gli occhi verdi' ma mi trattenni per non dare troppo sfogo ai miei pensieri da bambina di quattro anni.

"Abbiamo?"

"No, nulla. Cavolate..."

"Uhm... Ok. Bhè, quindi..."

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