Capitolo 5 ~ SCUOLA

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Che stupida. Sono stata davvero una stupida a Bloccarlo in modo che non possa più avere contatti con me.

Era da una settimana che avevo un brutto, anzi bruttissimo presentimento.
Cammino per i corridoi della scuola con Teresa e Miranda finché mi sento sbattere contro l'armadietto.
Chiudo gli occhi per un secondo, le ragazze ci guardano... No. Tutti ci stanno guardando. Alzo il viso pronta a sbottare ma mi fermo. I suoi occhi azzurri si scontrano con i miei verdi... mi guardano arrabbiati come se avessi ucciso un suo parente o gli avessi calpestato l'orgoglio.

?: -Che intenzioni hai!?

-Come scusa!?

?:- hai intenzione di tenermi il muso tutto il giorno piccola?

Divento rossa come un peperone mentre i commenti iniziano già a risuonare in tutto il corridoio. Ho la netta sensazione che sia lui, che dopo la mia mossa azzardata il mio Daddy si sia fatto vivo. E per mia enorme sfortuna è proprio così.

-c...come?

?: -si lo so la nostra relazione doveva restare segreta ma... Non c'è la facevo più piccola mia.

Sto per ribattere quando le sue labbra si posano sulle mie. Un flash e una persona che corre; è questo che sento mentre lui mi bacia con brama e senza pudore. Stranamente mi piace, non che possa confrontarlo con qualcun'altro. Appena cerco di più si stacca lasciandomi vogliosa e ansimante, facendomi fremere a ogni suo piccolo tocco.
E poi bom. Si allontana come se nulla fosse, come se fosse la cosa più normale del mondo, nel suo sguardo non c'era niente. Io invece cado in ginocchio appoggiata ancora agli armadietti, col cuore a mille e le dita sulle mie labbra ancora incredula.
So benissimo cosa accadrà ora, l'ho riconosciuto benissimo il mio Daddy.

Daniel.

Il nuovo alunno di cui tutte le ragazze ormai hanno una cotta, non sarà facile uscire da qui viva senza essere attaccata da qualche sua fan troppo presa da quel tipo.
Mi guardo attorno; come pensavo sono al centro dell'attenzione, mi alzo di scatto correndo verso il bagno. Mi ci chiudo dentro sperando di non essere stata seguita, ho bisogno di calma e una sciacquata al viso per freddare i bollenti spiriti e i pensieri che mi stanno martellando la testa.

Inizio a ripensare a prima mentre vedo allo specchio le mie labbra tremanti mentre le gocce d'acqua scendono giù per il viso. Ha rubato il mio primo bacio; Non so chi sia in realtà, non lo conosco come lui non conosce me eppure credo di poterlo capire, come se fosse una parte di me fin dalla mia nascita... Della chimica si può dire che c'è tra di noi; O almeno questo per me.

La campanella suona rumorosamente facendomi tonare alla realtà. Prendo la borsa e vado verso la mia classe. I corridoi sono vuoti, senza vita quasi; Arrivata davanti alla porta alzo la mano per bussare, cosa dirò? "Scusi prof ma il mio Daddy mi ha limonato davanti all'intera scuola e così ho fatto ritardo"!? ... Ecco ho trovato, dirò che mi si era bloccata la porta in bagno! Che genio.

Stò per bussare quando sento la sua voce gracchiante. Charlotte, la cocca di tutto il liceo, la suprema principessina di tutto il Campus, la fantastica capitana delle cheerleaders della nostra scuola... Chiamatela come cazzo volete, ma per me rimarrà sempre una puttana senza cervello; si crede chissà chi solo perché ha un po' di soldi in più degli altri, spendendoli poi per capi firmati e balle varie.

Charlotte:- È solo una puttana! Una rubaragazzi! Lui è solo mio, e quando arriva giuro che le sente!

?:- Che ci vuoi fare tesoro? Se è una stronza non ci puoi fare niente... Non è perfetta come te. Mi sta sempre appiccicata come una colla credendo che sia la sua migliore amica, in più ora c'è anche quella sfigata di mamma con noi che le mette cose strane in testa...

Sbarro gli occhi. Questa era Rebecca. La cugina di Teresa, una mia amica fin dall'infanzia, quella che consideravo quasi come una sorella, una confidente.

Charlotte:- chi? Quella razza di idiota?... Come si chiamava?... Mir..mire...more... Miranda!

Non sento più niente. Me ne vado solo via, voglio allontanarmi da quel posto, lontano da tutti, lontano da loro.
Corro verso l'uscita in lacrime, è doloroso scoprire che Rebecca aveva fatto per così tanto il doppio Gioco, per colpa sua chissà quante cose quella Barbie sapeva di me.
Sbatto contro qualcuno ma non ci faccio poi così caso. Voglio solo tornare a casa e buttarmi sul letto dimenticando questa giornata.

Non come le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora