Capitolo 7 ~ Amore?

4.1K 47 6
                                    

La serata passa in fretta tra tavoli da servire e stoviglie da lavare, in più c'è anche una nuova collega e mi è stato dato il compito di istruirla per i primi giorni. Però c'è solo una cosa che mi da fastidio. Gli sguardi. Quegli sguardi li sento sempre su di me, anche quando cammino per strada, ho seriamente paura di questa situazione potrei essere assalita da un maniaco da un momento all'altro mentre tondo a casa da scuola o da lavoro la sera.
Il campanello situato sopra la porta d'ingresso del Caffè mi fa tornare in me. Ma non avrei immaginato mai chi stesse per entrare.

- Ben venuti in quanti siete?...

M: - oh... Salve Stefany...

- Prof... Salve, venuto in famiglia?

M:- non esattamente...

Dietro di lui entrarono molti altri professori e in quel momento ricordai, era il giorno di una riunione studentesca e, probabilmente, dopo erano venuti a bersi due birre tra colleghi. Li feci accomodare e iniziai a prendere le ordinazioni, quando un'altra volta il campanello suonò.

-Arrivo subito!

Una risata che conoscevo bene mi fece cadere il vassoio assieme a tutte le stoviglie al suo interno, e all'impatto non si salvò niente ne piatti, bicchieri, tazzine ne posate, producendo così un baccano colossale da far sbirciare dal suo posto pure il cuoco.
Erano Rebecca e Charlotte, assieme a tutto il resto della banda di gallinelle e galletti dalla sua parte.

C:- pff, che imbranata la nostra Ciambella... Ei meno male che il buco non si chiude mai, quello funziona ad ogni ora.

Ciambella, mi ero dimenticata di dire anche questo nomignolo affibbiatomi, non credo serva spiegare il perché... Ma per chi non lo capisce beh, la ciambella ha un buco e... Beh davvero non ho voglia di spiegarlo.
Comunque, li feci accomodare come se nulla fosse e ripulii il casino che avevo combinato finendo subito dopo a prendere le ordinazioni al pollaio, volevo dire, al loro tavolo.

Quella sera mi feci scivolare addosso parolacce, insulti e prese in giro, ma non riuscii a sopportare quando Mar,uno dei Galletti, provò a toccarmi.

Mat:-eddai piccola, non credo cambi qualcosa da me a Daniel... O forse il suo è più grande Barbie?

In quell'istante stavo per alzare il vassoio e tirar glielo in testa fino a spaccarglielo addosso ma, non ne ebbi il tempo, perché un altra persona venne in mio soccorso.

M:- Ragazzi smettetela ora. Non sono in orario scolastico ma posso sempre dire cosa fate ai vostri genitori, lasciate in pace la vostra compagna mentre lavora e anche al di fuori o mi costringerete a prendere seri provvedimenti. Non credo che tu Mat voglia perdere la borsa di studio...

Nello stesso istante in cui, il mio prof, tornava al suo posto i ragazzi si alzarono, pagarono e se ne andarono.

Riuscii a lavorare fino alla fine del mio turni senza altri intoppi e quando uscii dal resto trovai una piacevole sorpresa, Mike era li ad aspettarmi.

- prof... Cioè... Mike, che ci fai qui?

M:- oh.. Niente, ti stavo aspettando, volevo accompagnati a casa prima che qualcuno di quei ragazzotti ti faccia del male.

Detto questo mi porse il braccio che presi con imbarazzo, mentre mi lasciava un grande sorriso gentile e rassicurante.
Arrivammo fino a casa parlando del più e del meno, e anche delle dicerie. Lo salutai e andai verso l'entrata quando...

M:- Esci con me Mercoledì? Per un appuntamento... Al Blue Bar.

-come?... Ma.. Noi.. Siamo... E poi perché ora? È per l'articolo? Ci crede anche lei!?

Mi stavano già salendo la rabbia e le lacrime ma lui mi si avvicina dolcemente stringendomi a se.

M: - lo so che può sembrare strano ma, è fin dal primo giorno che sono entrato nella tua classe che e ho fatto l'appello che mi sono innamorato di te... Sei bellissima e fantastica, sia come ragazza che come Studentessa.

Mi diede una carezza sulla guancia mentre mi guardava.

M:-allora?...

- non so cosa... Ci posso pensare?

Mike allora mi prende il cellulare e me lo ridà assieme al suo numero.

M:-ecco fatto, così potrai darmi la risposta quando vuoi... Notte Stef.

Mi accarezza la testa come se fossi una bambina e se ne va verso casa mentre io rientro ed il cuore mi pompa come non mai.

Non come le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora