4. Le mille e una notte

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Questa storia è stata suggerita da Lullaby2007

Le luci risplendevano nel salone principale del palazzo reale e la musica risuonava in una lenta e coinvolgente melodia.

Si celebrava il matrimonio del sultano Louis con uno dei ragazzi più belli che vivevano a quei tempi in Persia, dove è ambientata questa storia.

Il giovane si chiamava Rashid ed aveva occhi neri come l'ebano e capelli del colore delle castagne mature.

Louis si era invaghito di lui durante una festa organizzata a corte e aveva preteso di sposarlo e, come tutti sapevano, era impossibile dire di no al sultano, perché ne andava della propria vita.

La festa per il matrimonio si protrasse per tre giorni e, alla sera dell'ultimo giorno, Louis portò il marito nel proprio letto e lo fece suo.

Le cose procedettero bene fra loro per circa un mese, finché il sultano non trovò il proprio marito in atteggiamenti intimi con uno dei suoi principali collaboratori.

La sentenza fu rapida e dura.

Il giorno stesso, Rashid e il suo malaugurato amante vennero decapitati.

La sera stessa dell'esecuzione, Louis fece un patto con se stesso, un patto crudele e disumano.

Avrebbe sposato un ragazzo al giorno, avrebbe fatto sesso con lui e poi l'avrebbe fatto decapitare.

Solo in questo modo, era convinto, avrebbe potuto evitare di essere tradito nuovamente.

Per due settimane il sultano adottò questo comportamento, arrivando ad uccidere parecchi giovani.

Nel palazzo e in tutto il regno si diffuse il panico, al punto che molti genitori nascondevano i propri figli maschi o li facevano scappare nel deserto, affinché non fossero scelti per il terribile matrimonio.

Un mattino, proprio nel momento in cui Louis stava per compiere la sua funesta scelta, si fece avanti uno dei servitori del palazzo.

Era un ragazzo alto e snello, con lunghi ricci color cioccolato, occhi verdi e un bellissimo sorriso e si chiamava Harry.

" Mi offro io come marito " disse con voce chiara.

Tra i cortigiani presenti alla scena si diffuse un forte brusio, ma Louis lo zittì subito con un gesto imperioso della mano.

Il sultano guardò a lungo il ragazzo, ne considerò le umili origini, ma poi si disse che tanto l'avrebbe ucciso la sera stessa, quindi non c'era alcun problema se non era nobile.

Harry, così, venne prelevato dai servi e, in breve tempo, grazie agli abiti sontuosi che gli vennero fatti indossare e ai gioielli che gli vennero messi addosso, si presentò al suo matrimonio bello come un principe.

Louis lo sposò e, senza nemmeno aspettare lo svolgimento del banchetto, lo portò nella propria stanza.

Lo spogliò come fosse una bambola, lo gettò sul letto e lo fece suo in modo veloce e meccanico, senza prestare la minima attenzione al ragazzo riccio e alle sue esigenze.

Quando ebbe finito, si ricompose e si avviò verso la corda attaccata al soffitto, che serviva per chiamare le guardie.

Era giunto, infatti, il momento di far uccidere il ragazzo !

Stava per tirare la corda, quando una voce roca lo bloccò.

" Nel regno di Persia viveva un importante sultano, il quale organizzava ogni anno una festa sfarzosa e tanto ricca che coinvolgeva l'intero Stato.
Un giorno, durante la sacra celebrazione di tale solennità, giunse un indiano, che mostrò al sultano un cavallo di legno capace di sollevarsi e di portare il suo padrone in qualsiasi luogo egli desiderasse.
Il sultano credette veramente alle parole dell'indiano, quando questi si recò su una montagna e gli porse, al ritorno, un frutto molto particolare e ricercato.
Il figlio del sultano, Firuz-Shah, era molto presuntuoso e volle spudoratamente salire in groppa al cavallo per vedere come funzionasse.
Egli non sapeva nulla dei comandi della macchina e così girò una valvola, librandosi in aria e non sapendo come scendere.
Quando trovò il modo, Shah si trovava, però, troppo lontano da casa e fu costretto ad atterrare nel regno di Bengala, in India.
Il principe persiano atterrò proprio su un tetto di un nobile palazzo, dove risiedeva una bellissima principessa.
Egli, inizialmente, esitò, ma, poi, si introdusse nelle raffinate e profumate stanze della ragazza e a lei raccontò tutta la sua travagliata storia.
La principessa era di animo nobile e, anziché denunciarlo ai genitori, si innamorò perdutamente di lui, essendo il giovane di bell'aspetto e molto colto.
Così i due, nel cuore della notte, iniziarono a parlare delle loro vite e la principessa, ad un certo punto, abbagliata dalle notizie riguardo lo splendore del regno di Persia, volle seguire il suo innamorato, credendo che il suo regno fosse troppo povero e arretrato.
I due, così, salirono sul cavallo che li portò in Persia.
Nel frattempo il sultano, disperato per la sorte del figlio, ritenuto ormai morto, aveva fatto incarcerare l'indiano, ma, quando gli arrivò la notizia dell'arrivo del figlio con una principessa, lo scacciò malamente.
L'indiano non perdonò mai tale affronto e, infatti, colse l'occasione di entrare di nascosto nella camera della principessa.
Firuz-Shah si era un momento assentato per discutere col padre delle sue nozze con la nobile ragazza...."

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