11. Harry Poppins ( versione Larry di Mary Poppins )

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Londra 1906

Louis stava suonando il suo organetto davanti ad Hyde Park, circondato da un gruppo sparuto di persone, quando un forte vento si alzò all'improvviso e pose termine alla sua esibizione.

Tutte le persone che erano in giro per le strade londinesi corsero a rifugiarsi nelle proprie case, mentre Louis rimase fermo dov'era, con il suo organetto in una mano e il cappello con i soldi guadagnati nell'altra.

Alzò gli occhi al cielo, si passò una mano fra i capelli e sussurrò:

" Vento dell'est....a rivederci tra poco Harry Poppins !"

Detto questo si voltò, si avviò verso un altro parco di Londra e si mise a fischiettare allegramente mentre camminava.

In una elegante zona di Londra, per la precisione lungo il viale dei Ciliegi, si trovava una casa molto bella e curata, proprietà del banchiere George Banks, uomo integerrimo e tutto d'un pezzo.

Egli aveva un diavolo per capello, dato che, il giorno prima, la tata dei suoi figli, Jane e Michael, si era licenziata.

Sua moglie Winifred aveva selezionato due nuove ragazze, ma lui le aveva ritenute subito incompetenti e troppo molli, quindi aveva deciso di pubblicare di persona una inserzione sul Times.

" Papà "

George si voltò verso la fonte della voce che l'aveva interrotto, nella fattispecie sua figlia maggiore Jane e sbottò:

" Cosa c'è?"

" Io e Michael abbiamo scritto una lettera con le caratteristiche che vorremmo avesse la nuova tata..." rispose timida la bimba.

George annuì, prese la lettera e congedò subito la figlia.

Quando fu solo, aprì il foglio e scoppiò a ridere.

" ...che sappia cantare, raccontare storie e che sorrida sempre..."

Scosse la testa, la stracciò e la gettò nel camino.

I pezzi del foglio, però, cominciarono subito a muoversi fra la cenere e, silenziosamente, volarono fuori dalla canna fumaria.

Si alzarono leggeri nel cielo e finirono nella tasca di uno strano personaggio che, proprio in quel momento, stava galleggiando nell'aria.

Era un ragazzo giovane, bello, con un lungo cappotto nero, un'enorme borsa in una mano e nell'altra un ombrello aperto che gli faceva quasi da paracadute.

Planò delicatamente sul marciapiede davanti alla casa del signor Banks e, dopo aver richiuso l'ombrello, bussò alla porta.

Una cameriera aprì e chiese:

" Posso esserle utile?"

" Sì " rispose Harry " sono qui per il posto di lavoro come tata "

La cameriera allora introdusse in casa il nuovo venuto e lo portò dal suo padrone.

George alzò lo sguardo dalla scrivania a cui era seduto, strabuzzò gli occhi di fronte allo strano ragazzo che aveva di fronte, ma non riuscì a dire nulla, perché Harry lo precedette.

" Sono qui per il lavoro " disse risoluto " e penso di essere la persona adatta a lei e ai suoi figli "

George tentò di parlare, ma, quando vide il ragazzo estrarre dalla tasca la lettera dei figli che lui aveva stracciato, non capì più nulla.

" Allora " ricominciò a dire Harry " io so cantare, racconto bellissime storie e sorrido sempre. Darò a lei una settimana di prova. Se tutto andrà bene, accetterò l'incarico, se no, me ne andrò. Comincio da ora e salgo subito dai bambini.
Ah...mi chiamo Harry Poppins !"

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