Piccoli problemi di cuore

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Quando mi risveglio è l'alba. Fortunatamente nessun sogno ha disturbato il mio sonno questa notte, e ora sono piena di energie. Ho dormito in camera mia questa sera, mentre Alex ed Eric hanno occupato la camera dei miei.
Mi metto a sedere e mi stiro la schiena pensando al da farsi. Sicuramente non riuscirò ad andare a scuola perché devo organizzare le cerimonie per i miei. In meno di due giorni, da sola, non so se riuscirò a finire tutto quanto, ma devo almeno provarci.
Faccio per alzarmi per dare inizio alla mia giornata infernale quando mi ricordo del cofanetto in velluto nero che avevo trovato ieri pomeriggio dietro la mia schiena. Lo prendo dal cassetto e lo faccio scivolare nella tasca della felpa di papà.
Scendo in cucina e comincio a cucinare la colazione per tre. Più per abitudine che per consapevolezza di avere ospiti a casa.
"Buongiorno! Sei mattiniera!" È Eric che parla alle mie spalle mentre sposta una sedia dal tavolo per sedercisi. Mi volto per rispondergli, ma quando vedo la sua faccia assonnata ancora con i segni del cuscino sulla guancia e i capelli che sono un ammasso di nodi, scoppio a ridere.
"Ma che ti è successo?" Dico quando riesco a calmarmi cominciando a preparare i piatti.
Lui si limita a specchiarsi nel riflesso della finestra e a darsi un contegno lanciandomi un'occhiataccia truce che ha come unico risultato quello di farmi ridere ancora di più mentre mi siedo di fronte a lui.
"Alex! Scendi! È pronta la colazione. Ricordati che tu oggi hai lezione." Dico con un tono di voce normale trattenendo le risate sicura che il ragazzo dagli occhi di ghiaccio mi senta dalla stanza dei miei.
Qualche secondo dopo eccolo comparire.
"Quanto siete chiassosi!" Dice stropicciandosi la faccia.
"Ragazzi sembra che un tornado vi abbia colpito in pieno durante la notte. Ma che avete fatto al posto di dormire?" rido.
Alex mi tira un pezzo di pane che io prendo al volo e mangio sorridendogli.
"Tornando alle cose serie, Eric tu hai da fare oggi?" Chiedo
"In realtà un bel niente, sono a tua completa disposizione. Serve una mano con i preparativi?"
Annuisco mentre mastico l'ultimo boccone.

"Ah! No, aspetta, oggi devo tornare sulle Heaven's Island per sistemare alcune cose e pendere dei cambi. Dalla fretta di venire qui ho lasciato tutto quello che mi serviva a casa e ho lasciato alcune questioni in sospeso."
"Se serve una mano in più posso sempre non andare a scuola." interviene allora Alex.
"No tu devi andare a scuola e poi passarmi gli appunti, in più devi tornare dai Finnis prima o poi no? Per quanto tu qui sia sempre il benvenuto e se vuoi passare qualche notte qui io non ho problemi, loro sono comunque la tua famiglia affidataria e sono ancora i tuoi tutori. Eric se devi andare non ti preoccupare, ce la faccio anche da sola." Sia il bruno che il biondo storcono il naso ma non commentano.
"Ok allora io vado a prepararmi per prendere il pullman." Annuncia subito dopo il ragazzo. Io ed Eric sparecchiamo e poi andiamo ad allenarci in cortile. È la seconda volta che mi alleno con lui ed è la seconda volta che dopo neanche mezz'ora siamo entrambi massacrati e sanguinanti. All'ennesimo osso rotto chiedo una pausa con gli occhi lucidi dal dolore che lui accetta molto volentieri e ne approfitta per rimettersi a posto la spalla.
"Ma che diamine! " Esclama Alex facendo capolino dalla porta della cucina. Vedo su di lui ogni mio graffio e vedo che si tiene dolorante i punti in cui mi sono rotta le ossa o slogata le articolazioni.
"Volevate per caso uccidervi?" Ci rimprovera venendo ad aiutarmi a raddrizzare la caviglia e il gomito mentre Eric si trasforma per accelerare il processo di guarigione.
"Esagerato! Ci è solo sfuggita di mano la situazione. Nessuno dei due è abituato a combattere con qualcuno di così forte ed entrambi sappiamo combattere da quando siamo bambini. Qualche osso rotto è il minimo." Dico sdraiandomi sul terreno. " Mi dispiace che tu abbia sentito il mio stesso dolore però. Scusa, me ne ero dimenticata." lo vedo scrollare le spalle. Lui è già guarito, il che mi fa pensare che quando siano le mie ferite per lui sono solo degli avvertimenti ma svaniscono subito. In quel momento arriva Luna che mi invita a metterle una mano sulla testa e mi aiuta a guarire più rapidamente senza che io mi trasformi. Eric torna umano poco dopo sbrigandosi a rivestirsi per il freddo.
"Alex, la chimera è più forte di noi, non possiamo risparmiarci colpi nemmeno in allenamento se vogliamo avere una possibilità di batterla" dice poi aiutandomi a rimettermi in piedi.

Sangue di lupo (Completata, in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora