Poesia "noi eravamo"

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Eravamo due si capivano, ma da parte sua è stato tutto contradditorio se rivediamo il fatto che era stato il primo a dire che non era così e che volevamo cose diverse, quando le uniche cose che volevamo ce le avevamo davanti. 

Chissà quante altre cose contradditorie ci sono state, ma mai quanti gli "ostacoli" che ci sono stati che abbiamo superato insieme. 

Negavo l'evidenza davanti a certi suoi comportamenti, chiedevo scusa quando non ce n'era bisogno, lo riempivo di cose dolci come sono fatta io.

Ricordo quella volta che aveva detto: "Sei riuscita a prendere i pezzi del mio cuore e rimetterli insieme di nuovo" e dopo un bacio abbiamo sorriso insieme come se quel momento stupendo fosse solo ed esclusivamente nostro. 

Ricordi?

La mia voglia di lui e di quello che eravamo era più forte dello stare bene moralmente perché era lui, in quell'istante, che mi rendeva felice e non me lo spiegavo. Eravamo due che stavano bene insieme,lui era il primo che me lo ripeteva sempre.

Eravamo due che facevano gli stupidi, che cercavano di negare quello che c'era. Eravamo due che negavano quel sentimento che provavamo e gli credetti pienamente solo quando, una sera, mi disse che anche se mi aveva lasciata, non aveva mai smesso di provare qualcosa.

Eravamo due si parlavano sinceramente, ma chissà come mai la sua sincerità a volte faceva più male della mia.

Eravamo due gelosi anche per cose banali ... Come quelle rare volte che postavo un boomerang dell'acqua della vasca da bagno.

Eravamo due che si preoccupavano, ma solo io mi interessavo. 

Eravamo due che, nonostante avessi sbagliato quella faccenda, siamo tornati come prima.

Eravamo due che si toccavano con lo sguardo. E' stata la cosa più profonda che avevamo, e abbiamo tutt'ora in comune, anche se ora è un po' diverso. Ci toccavamo con lo sguardo perché attraverso quello il mio cuore faceva una capriola, le mie labbra si piegavano in un sorriso e con quello ci dicevamo ciò che volevamo succedesse ... Come quella volta che si era morso il labbro durante un nostro allenamento da lontano e l' già avevo capito tutto.

Una strana sensazione di ansia e di calore risaliva da dentro il mio corpo.

Eravamo due che si toccavano con lo sguardo, più delle parole.

Eravamo due che si toccavano con lo sguardo, più delle mani addosso cazzo.

Con lo sguardo eravamo quelle poche persone erano. 

Mentirei se dicessi che per me, anche ora, il suo sguardo ha importanza e mi dice qualsiasi cosa. 

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