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Mi metto a sedere sul letto di soprassalto. Ho il fiato corto e devo prendermi un po' di tempo per calmarmi. Un incubo. Il dolore che provavo a vedere quelle immagini nella mia mente scompare lentamente.  Mi passo una mano sulla fronte e sono sudata, come se avvessi corso una maratona. Strattono via le coperte ed esco dal mio comodo letto. Apro l'armadio e cerco qualcosa da mettermi. Prendo dei jeans neri e un maglione pesante. Infine metto i miei anfibi, sempre neri,prendo il cellulare che mi ha dato Tony ed esco dalla mia camera. Mi incammino per uscire dall'edificio nel silenzio della notte. Guardo l'ora sul display del telefono e sono 4:47 del mattino. Sblocco il cellulare e cerco su Google Maps la mia meta.
Dopo un'oretta arrivo al cimitero di New York e scavalco il gotico cancello. Rubo un mazzo di rose dal carretto che c'è all'entrata. Cerco tra le varie lapidi quella per cui sono qui e quando la vedo mi inginocchio lì davanti. Pulisco la scritta Kate e Jack Russell  dalla terra e dalle ragnatele di qualche ragno. Sistemo ai piedi della lapide il mazzo di fiori e poi mi siedo comodamente, fissando i nomi dei miei genitori. Un paio di secondi dopo, scoppio a piangere senza sosta,fino a che le prime luci nel cielo mi fanno ritornare in me. Mi asciugo le lacrime con la manica del maglione e torno indietro.
Riscavalco il cancello dell'entrata e, appena mi giro per riincamminarmi, mi trovo davanti una moto parcheggiata a qualche passo da me. Guardo il proprietario della moto e riconosco i capelli biondi e gli occhi celesti di Steve, che mi guarda nella penombra che si sta trasforma nei diversi colori dell'alba.
"stai bene?" mi chiede, quasi preoccupato.
"s-si. Sto benissimo" dico cercando di nascondere i miei occhi arrossati dal pianto abbasso lo sguardo sui miei anfibi.
"ci sono i tuoi genitori lì, vero?" dice.
"ma tu sei Capitan America o Capitan Ovvio? Sto avendo qualche dubbio ora." dico da vera stronza, anche se mi spunta un piccolo sorriso quando lui si mette a ridere.
"mi dispiace per i tuoi, Abigail." mi dice, tornando serio.
"grazie, Steven." dico, marcando l'ultima parola.
Odiavo quando si diceva il nome per intero, ma per lui non mi dispiaceva. Anzi, lo rendeva quasi carino. E poi era da tanto che non mi chiamavano con il mio nome, e non con solo "esperimento"
Lui mi sorride e mi porge un casco.
"sali, torniamo alla sede, dai."
Non rispondo e mi sistemo il casco.
Mi siedo dietro di lui e sistemo le mani dietro di me, vicino alla targa, e mi tengo ben salda.
Appena parte però volo quasi via e per la paura mi attacco al petto di Steve. Le mie guance diventano rosse, e non per il freddo che mi sferza sulla faccia, ma per l'imbarazzo. Anche se non puó vedermi, sono sicura che se n'é accorto, perché lo vedo sorridere sotto la visiera del suo casco.
È da un po' che non salivo su una moto. Sento il vento spostarmi i capelli da tutte le parti, e il freddo si infila nel maglione, ma non ci faccio caso. Qualche minuto dopo siamo in piena città, e Steve accosta e spegne la moto davanti un piccolo e modesto bar. Scendo prima io e mi levo il casco.
"non dovevamo tornare, Capitano? Non é che così disubbidiamo a qualche regola?" dico con un sorriso.
"é mattina e io voglio fare una colazione serena. Non disubbidiamo a nessuna regola, signorina Abigail." mi prende il casco dalle mani e lo posa sul manubrio della moto. Ci dirigiamo all'entrata del bar e, prima che possa aprire la porta, Steve mi ferma.
Mi oltrepassa e mi apre la porta.
Io gli sorrido e sento le mie guance rosse per l'imbarazzo.
Non é poi così male questo Capitano.

Bad Memories 🌹🖤|Steve Rogers' Fanfiction 💪|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora