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I piccoli rami dei cespugli che mi circondano mi graffiano dappertutto e graffiano il mio vestito bianco, mentre mi scontro con loro mentre corro come una pazza. Il mio battito cardiaco è alle stelle, e respiro così affanosamente che devo fermarmi a riprendere fiato. Faccio grandi respiri, finché non sento un fruscio a qualche metro da me. Il buio che circonda la foresta in cui mi trovo non mi aiuta a vedere chi mi sta inseguendo. So solo che non è nessuno di buono. E che, chiunque sia, vuole farmi del male. Ricomincio a correre, verso la parte opposta da dove proveniva chi mi segue, e scappo finché non mi ritrovo sulla riga di un lago. Il bordo della gonna del mio vestito si bagna con l'acqua che c'è in riva. I miei piedi scalzi subito dopo sentono il gelido del lago e un brivido mi percorre la schiena. Poi, tutto ad un tratto, dal buio della foresta arriva il mio inseguitore, e sento la sua presenza, anche se è a qualche metro da me.

Mi giro lentamente dalla sua parte. E vedo una ragazza con i capelli marroni come i miei.

Una ragazza con gli occhi color nocciola come i miei. il vestito color panna come il mio.

Questa ragazza sono io.

Ghigna e mi guarda intensamente per dei lunghi secondi, mentre io rimango lì, immobile, come se il mio corpo non volesse più rispondere al mio cervello, che urla di scappare.

Minuti dopo, che sembrano anni, la gonna del suo vestito comincia a prendere fuoco. Lei comincia a prendere fuoco, e i suoi occhi mi guardano come se fosse colpa mia. 

Poi un urlo squarcia il silenzio circostante. 

E non mi accorgo che quell'urlo è il mio finché non mi sveglio nella mia stanza.

Era un incubo.

O meglio, sono io l'incubo.

~~~

Prendo una tazza dalla mensola della cucina, e mi verso il caffè.
"non riesci a dormire?" mi giro. Vedo Steve che mi fissa nella penombra che c'è ancora, che fra poco verrà sovrastata dall'alba.
"un altro incubo. Tu?" gli chiedo sedendomi sul ripiano. Lui si avvicina e prende un bicchiere per poi riempirlo dal lavandino. 

"ti ho sentito urlare." mi dice mentre si appoggia con la mano a pochi centimetri da me. 

"scusa. Non volevo svegliarti." dico, con un sorriso di scuse. 

"tranquilla. ti capisco. anche io quando mi sono risvegliato dopo 70 anni non ho dormito poi più di tanto." mi dice, facendomi sentire meno in colpa per averlo svegliato.

"non lo so. Questi incubi non centrano del tutto con l'Hydra. Insomma, si, molte volte sogno ancora quel posto orrendo, ma non è la cosa principale che mi mette paura e non mi fa dormire." dico, pensando al mio corpo coperto di fiamme che mi seguiva nella foresta.

"e cos'è che ti fa urlare tanto?" mi chiede, incuriosito.

"non mi crederesti, se te lo dicessi." gli dico, abbassando lo sguardo sulle mie mani che tengono la tazza del caffè, e ne prendo un sorso.

"sono un esperimento a tutti gli effetti, non credo che mi batterai, sulle cose strane che sogni." mi dice con un sorriso, per incitarmi a parlare.

"non lo so... faccio questi strani sogni su... su di me che..." le parole mi muoiono in gola.
Lui mi incita a continuare con i suoi occhi blu.
"l'incubo che faccio ogni notte sono io. E adesso mi sto chiedendo se lo sono solo nei miei sogni, oppure se lo sono pure nella realtà. È questa la cosa che mi spaventa di più."
~~~
"allora, Abbie, sei proprio sicura di volerlo fare?" mi chiede ancora Wanda.
"si, sono sicurissima. Facciamolo e basta." dico stringendo più forte i braccioli della sedia.
Lei sospira e, con un po' di paura negli occhi, le sue mani vengono circondate da una scia di rosso, che subito dopo circondano la mia nuca, come la prima volta che sono venuta qui.
Ho deciso di capire finalmente cosa mi passa per la testa, e Wanda mi aiuterà a farmi capire. Non so a cosa mi porterà tutto questo, ma sono decisa ad andare avanti.
Chiudo gli occhi e stringo forte i denti, per il forte dolore alle tempie. Vedo immagini sfocate che vanno e vengono dietro le mie palpebre. Vedo la mia vita passare nella mia mente, sempre più sfocata.
Urlo forte per il dolore, come se qualcuno mi stecce martellando la testa con una mazza di metallo.
"basta! Wanda, così la uccidi, smettila!" sento Steve che urla.
Appena lo dice qualcosa scatta. Le immagini si fermano su un preciso ricordo.
"No!" urlo di rimando a Wanda, cercando di fermare i miei urli mordendomi la lingua.
Mi concentro su ciò che sto vedendo.
È una stanza abbastanza grande da sembrare un magazzino. Una luce verdognola illumina anche se di poco la stanza.
Non sono più seduta sulla sedia di qualche secondo fa, ma in una molto più grande. I miei polsi e le mie caviglie sono bloccati su questa trana sedia di tortura, e una grossa cintura sul bacino non mi fa muovere. La testa invece è bloccata sulle tempie da una strana macchina.
Di fianco a me si trovano un paio di uomini in camice bianco, che mi squadrano da capo a piedi. Qualche secondo dopo, mettono in moto la macchina, e il mio cervello sembra come fuso. Urlo e sento ancora il sapore salato delle mie lacrime. Poi, il buio.

Bad Memories 🌹🖤|Steve Rogers' Fanfiction 💪|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora