Capitolo 4

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4.


Non appena Devereux si fu allontanato assieme a Rock, il sorriso di Chelsey si spense e, con un sospiro, si rivolse a Iris per domandare: «Secondo te il papà è tanto triste?»

Sinceramente sorpresa da quella domanda, la donna inclinò perplessa il capo e replicò: «Non lo conosco a sufficienza, Chelsey, perciò mi è difficile risponderti. Ma perché me lo chiedi? Credi che non sia felice?»

La bambina storse la bocca e, sprofondando nella comoda sedia da campeggio, borbottò: «Le nonne fanno finta di niente e, nella casa dove è cresciuta la mamma, non ci sono sue foto recenti, ma solo di quando io ero molto piccola. Lei mi tiene in braccio e sorride al fotografo, ma il papà guarda lei e sembra preoccupato.»

«Capisco. La tua nonna materna ti ha detto nulla di lei?» chiese cauta Iris.

Si era trovata altre volte in una situazione simile, durante le sue visite ai centri di recupero per l'infanzia ma mai, come in quel momento, desiderò essere d'aiuto.

Era mai possibile che i suoi nuovi istinti animali la portassero a essere più protettiva, quando si trattava di un cucciolo?

Era comunque chiaro che la bambina non aveva avuto occasioni di parlare di questo argomento con nessuno, e pareva intenzionata a farlo con lei.

Dopotutto, tutti la conoscevano, e forse Chelsey aveva intuito che nessuno avrebbe avuto il coraggio di parlarle con sincerità, mascherando – o addirittura omettendo – certe verità.

Lei che era un'estranea, e non poteva avere un partito preso nei confronti di nessuno, era la candidata ideale per quelle scomode domande.

Scrollando le spalle, Chelsey mormorò: «Nonna Jennifer dice che mamma Julia mi ha tanto voluto bene, ma che era malata e non è potuta rimanere con me. Nonno Graham, invece, non dice nulla e si limita a darmi tanti baci e abbracci, quando passiamo a trovarli.»

«I genitori di tuo padre, invece?»

«Loro non ne parlano, neanche quando io mi faccio insistente. Nonna Betty diventa muta come una tomba, e nonno Sam fa lo stesso, così rinuncio. Ma lo vedo che il papà è sempre turbato... e non è per il lavoro. Là, è felice.»

Il tono perentorio con cui Chelsey espresse il concetto fece sorridere Iris. Quella bambina così allegra e solare nascondeva una profondità davvero rara, per una ragazzina di undici anni.

Il fatto di essere cresciuta senza una madre, pur se in una famiglia apparentemente unita e che le aveva dispensato amore, l'aveva fatta maturare prima del tempo. Considerare come una priorità la felicità del padre, non poteva che renderle onore.

«Tu cosa pensi, invece?» si informò a quel punto Iris, volgendosi completamente verso di lei per poi poggiare gli avambracci sulle cosce, gli occhi verdi puntati su di lei con interesse.

La ragazzina la fissò smarrita, non sapendo bene cosa risponderle. Forse, era la prima volta in assoluto che le veniva chiesta una cosa del genere, e Iris si fece cogliere dal dubbio che, probabilmente, neppure avrebbe dovuto chiederglielo.

Anche se era abituata a trattare coi bambini, le sue esperienze si basavano su momenti passati con persone sempre nuove, e di cui lei non aveva una responsabilità diretta.

Discorrendo con Chelsey di quell'argomento così spinoso, invece, avrebbe stabilito una relazione molto più profonda e con una persona che, con tutta probabilità, avrebbe rivisto anche molte volte, in futuro.

Se la sentiva di prendersi un simile impegno? Era certa di essere pronta e, soprattutto, il padre cosa avrebbe detto, se mai avesse scoperto di quella loro chiacchierata?

Claire de Lune - Spin Off trilogia WerewolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora