13.
Il cielo coperto di nubi contribuiva a rendere la notte particolarmente buia e cupa e Lucas, nell'infilarsi una cuffia scura sui biondissimi capelli, mormorò: «Scenografia perfetta, non vi pare?»
Iris assentì, chiudendo ben bene il cappuccio della sua felpa perché non le si scorgessero le chiome bionde.
Come aveva temuto, la treccia che aveva appuntato sulla nuca era durata sì e no dieci minuti, e l'idea di infilare la sua capigliatura sotto una cuffia, le era parso impensabile. Come minimo, l'avrebbe persa lungo la strada.
Il cappuccio della sua felpa nera era stato un giusto compromesso e Chelsey, nello scendere per ultima dal camper, fiera della sua acconciatura raccolta, disse: «Mi sento molto un agente segreto.»
«In miniatura» aggiunse Lucas, sorridendole divertito e guadagnandosi una linguaccia dalla ragazzina.
«Non perdiamo altro tempo» li incitò Iris, chiudendo il camper prima di iniziare a correre lungo il sentiero che conduceva all'interno del parco.
Le sue uniche esperienze in tal senso le aveva sempre sperimentate tra i fitti boschi dell'Alberta e delle Montagne Rocciose, ma mai in un campo libero e così ampio come quel luogo.
Le sue gambe, perciò, lasciate a briglia sciolta, la portarono ben presto a raggiungere una velocità ragguardevole, velocità che la spinse a sorridere di soddisfazione e di puro piacere.
Era la prima volta in assoluto che provava quel genere di ebbrezza e, quando vide Chelsey a poca distanza da lei, seppe che anche la ragazzina stava provando le stesse sensazioni.
Libertà, forza e controllo al tempo stesso, erano tutte sensazioni che galleggiavano dentro di lei come una piena sempre crescente.
Quello, era essere dei licantropi? Se sì, le piaceva un sacco.
Lucas, però, le riportò ben presto entro i regimi, dicendo loro: «Non dobbiamo arrivare in California, ragazze. Rallentate!»
Loro malgrado, le due obbedirono e, riportandosi a un'andatura più accettabile, oltrepassarono in fretta la linea degli hoodoos per portarsi fino alle pareti rocciose dove erano state riprodotte le storie più antiche dei Piedi Neri.
Lì si fermarono – Chelsey si esibì in una gloriosa frenata in scivolata – e Lucas, non sapendo bene che fare, poggiò una mano sulla roccia più vicina e disse: «Proviamo così e vediamo che succede.»
Iris e Chelsey assentirono e poggiarono a loro volta le mani sulle pietre, mettendosi in ascolto e aspettando trepidanti che qualcuno rispondesse alla loro muta richiesta di soccorso.
Nulla, però, avvenne e, col decorrere dei minuti, l'iniziale eccitazione si sgonfiò come un palloncino lasciato sotto il sole.
Il sorriso di Chelsey si spense man mano che il silenzio intorno a loro diveniva pesante come una zavorra, e anche Iris iniziò a dubitare di quell'impresa.
Era mai possibile che tutte le loro speranze dovessero frantumarsi a quel modo, di fronte a quel muro di roccia dipinta?
Già pronta a rivolgersi a Lucas per dirgli che il piano non avrebbe mai funzionato, dovette rimangiarsi in fretta la parola, quando vide il volto dell'amico farsi pallido e sgomento.
Le nubi in cielo si aprirono in quel momento, quasi guidate da una volontà superiore, permettendo alla luce flebile dello spicchio di luna ora visibile in cielo di illuminare la spianata.
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Claire de Lune - Spin Off trilogia Werewolves
WerewolfClearwater, Canada. 2018. Il pellegrinaggio forzato di Irish Walsh ha una battuta di arresto a causa di un banale pneumatico forato. Ma, grazie a questo colpo di sfortuna - o al destino -, ciò le permetterà di far luce su un passato che non conosce...