"La precisione è nei dettagli"
Ho sempre sognato di trasferirmi in America,ad uno di quei fantastici college che qui posso solo immaginare.
Il mio obbiettivo fino ad adesso era quello di entrare ad Harvard ed ora, che mi trovo in una aereo diretta a Cambridge, nel Massachusetts, posso solo sorridere.
«Naomi svegliati, stiamo atterrando» mi urla nell'orecchio mia madre. Mi allaccio la cintura alla vita e inizio a guardare fuori dal finestrino dell'aereo.
Sto passando da un piccolo paesino vicino Londra a Cambridge. Non che sia molto grande ma è meglio così.
Mi ritrovo a fantasticare sulla mia futura vita. Avrò degli amici? Non lo so. In Inghilterra non ho lasciato niente, se non la mia famiglia.
È composta da mia madre e mia sorella di 17 anni. Mio padre è morto quando ero piccola, con un tumore al cervello. È da poco ormai che riesco a pensarci senza piangere.
«Si annunciano i signori passeggeri che siamo appena atterrati a Boston» annuncia l'hostess dall'autoparlante, e tutti si affrettano a prendere il bagaglio a mano per uscire dall'aereo.
Io e mia sorella aspettiamo che nostra madre recuperi il mio zaino, per poi seguire la folla. Dopo un quarto d'ora ad aspettare, riusciamo finalmente a recuperare i nostri bagagli.
Uscite dall'aeroporto, troviamo un signore basso e pelato con un cartello «Sign. Clarke». Lo seguiamo e dopo aver sistemato le valigie, ci mettiamo comode in auto, ci vorrà più o meno mezz'ora. Mi riaddormento e, stessa scena di prima, mia madre mi sveglia quarantacinque minuti dopo.
Ringraziamo il signore basso e ci avviamo verso l'entrata della mia futura università. Studierò medicina.
Questo college è stupendo. Questa sede è più piccola rispetto alle altre. Somiglia molto ad uno di quei vecchi musei.
Ci sono sei colonne alte e semplici che credo siano fatte di marmo. Al centro, tra la terza e la quarta colonna, si trova la porta d'ingresso. Quindici finestre, che affacciano sull'ampio giardino, sono poste in mezzo alle colonne e sono divise in tre piani.
Ai lati, sia a destra che a sinistra, ci sono altre sei finestre, divise nello stesso modo. Sopra a tutto, al centro, c'è scritto «Harvard medical school».
Ancora più sopra possiamo trovare lo stemma della scuola, diviso dalla scritta da una fascia di quadrati. In cima, si può notare la bandiera di Harvard. È fantastica.
Mentre osservo la mia nuova scuola con attenzione, noto che mia madre e Sophia si sono già incamminate. Inizio a correre per raggiungerle.
Entriamo nel grande atrio di questa enorme scuola e ci dirigiamo verso la segreteria. Ci accoglie la signora Evans, una donna dai corti capelli biondi e occhi verdi. Avrà sui sessant'anni. «Salve, mia figlia è...» la interrompo «Sono Naomi Clarke, dovrei frequentare il primo anno qui.»
Inizia a scrivere qualcosa sul suo computer. Dopo averlo stampato, mi da il foglio con i miei orari e il numero della mia stanza. «Mi raccomando, i dormitori femminili sono nell'edificio a destra» e si mette a ridere, come se avesse appena fatto la battuta più divertente del mondo.
La mia stanza si trova al secondo piano, in tutto sono cinque. Arrivata davanti alla stanza 35B, prendo la chiave e la inserisco nella serratura. La stanza è enorme.
Ci trovo una ragazza stupenda intenta a leggere. Ha i capelli castani e lisci, gli occhi marroni e la carnagione scura. Appena si alza per salutarmi, mi accorgo di essermi incantata a guardarla. Le sorrido imbarazzata. «Ciao, io sono Melanie.» « Io sono Naomi, piacere di conoscerti.»
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Again- Lucas Jade Zumann
FanfictionUn trasferimento lascia sempre con sé le scie del cambiamento. Studiare ad Harvard a volte può essere più semplice dell'affrontare i propri sentimenti. Se solo il caso non fosse stato così crudele con Naomi, forse sarebbe potuta essere una ragazza n...