Capitolo 6

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"Se mi entri in testa giuro che me la spacco"

Sento la sveglia trillare, è un suono forte e sgradevole.

Mi giro a spegnerla e mi riaddormento, infondo sono solo le sei e mezza, un paio di minuti in più di sonno non hanno mai fatto male a nessuno.

<<Naomi, che ci fai ancora così?>> mi urla quella che credo sia Melanie, la sua voce in questo momento è quasi più sgradevole della sveglia.

<<Sono solo le 6:30, lasciami dormire>> borbotto e mi copro le orecchie con il cuscino.

<<Sono le 7:38, precisamente.>> a queste parole, salto dal letto e cado sul pavimento.

Guardo l'orologio sul mio comodino, è vero. Sono in un ritardo colossale.

Quando ero al liceo non ero mai in ritardo, soprattutto perché prendevo la circumvesuviana e in quattro anni non l'ho mai persa.

<<Melanie, mi scegli i vestiti mentre mi lavo?>> le chiedo, così farò sicuramente prima.

La mattina impiego sempre mezz'ora solo a scegliere cosa indossare, se decide lei sarà tutto più semplice.

Annuisce e io corro in bagno. Faccio la doccia in quelli che mi sono sembrati due secondi e torno in camera con l'asciugamano intorno al corpo.

Ringrazio la ragazza, che esce dalla stanza per farmi vestire.

Ha scelto una tuta a motivo militare, un crop top nero che mi lascia la pancia scoperta e una giacca verde militare leggera per completare.

Metto tutto velocemente, mancano dieci minuti alle otto...posso farcela.

Infilo gli stivali neri della dottor martin con il tacco più alto, prendo lo zaino ed esco, con Melanie dietro di me.

Questa giornata non poteva iniziare meglio, in più alla prima ora abbiamo biochimica.

Sono un po' in ansia, ho sempre avuto paura che alla fine fare il medico non mi sarebbe piaciuto più di tanto.

Prima ero sicura, al liceo le mie materie preferita erano quelle scientifiche: biologia, chimica e fisica.

Il mio grande problema è sempre stata la matematica, necessitava di uno studio costante ed io mi annoiavo a dedicare così tanto tempo ad una materia così complicata.

Da quando ho visto mio padre sul letto d'ospedale però, mi sono ripromessa di diventare dottoressa a tutti i costi.

Voglio curare le persone, farle stare meglio e sperare che nessun altro bambino con un genitore malato possa sentirsi come mi sono sentita io.

So che è stupido e impossibile ma mi piace l'idea di rendermi utile per il bene di qualcuno.

Però mi immagino io che sbaglio a infilare l'ago nel braccio di una persona antipatica, lo farei per davvero.

<<Sai dov'è l'aula di biochimica?>> chiedo a Melanie che ho seguito fino ad ora in silenzio, lei annuisce e continua a camminare.

Chissà come mai è così silenziosa sta mattina, sarà successo qualcosa con Mike? Non penso, ieri sera sembravano tanto Hardin e Tessa prima di litigare...in procinto di scopare.

L'edificio è spoglio, c'è solo qualche bacheca qui e lì e dei dipinti, c'è  un bassorilievo in particolare che attira la mia attenzione.

Mi fermo per guardarlo meglio, ho ancora due minuti e l'aula è qui vicino.

Raffigura un uomo a petto nudo, che impugna nella mano sinistra un caduceo, mentre con la destra tiene lontana uno scheletro con una falce.

<<Rappresenta la morte>> mi giro e trovo Nolan sorridente, che sembra leggermi nel pensiero.

Again- Lucas Jade ZumannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora