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aggiornamento a sorpresa,
poi ditemi che non vi voglio bene!  <3

Jimin aveva appena fermato l'auto davanti alla casa di Jungkook, dove tutte le luci erano spente, data l'ora inoltrata: dopo essere stati al concerto i due, dallo stomaco di ferro, avevano deciso di andare a mangiare qualcosa e, tra una chiacchiera e l'altra, si erano fatte le due.

Il moro si morse il labbro, poggiando una mano sulla maniglia della portiera, per aprirla. Jimin teneva una mano sul volante, l'altra poggiata sulla propria coscia, mentre scrutava l'abitazione dei Jeon.
« Le luci sono spente. Posso baciarti? » Mormorò, inumidendosi con la lingua le labbra carnose.

Una scarica di adrenalina pervase il corpo di Jungkook, che pareva essere un piccolo gay impanicato. A dire il vero lo era, visto che aveva da poco ammesso a se stesso di esserlo.

Assentì con un piccolo cenno del capo, e Jimin si protese verso di lui, baciandolo con bisogno.
Gli leccò lascivo il labbro inferiore, in una richiesta che Jungkook accettò immediatamente, portando una mano tra le sue ciocche scure e cercando la lingua del castano, per ingaggiare una lotta per la predominanza, tra schiocchi di labbra e respiri affaticati.

Le mani di Jimin stringevano lo stretto bacino del minore, mentre uno assaporava la bocca dell'altro, fremendo a quel contatto agognato e desiderato.
I polmoni di Jungkook presero a bruciare, bisognosi d'aria, mentre la bocca bramava ancora il dolce gusto delle labbra di Jimin e l'adrenalina che solo i suoi baci sapevano dargli.

Fu costretto ad interrompere quel contatto, ansante e in cerca di ossigeno.
Nel frattempo gli occhi di Jimin lo scrutavano, brillando di una luce nuova e chiudendosi a due mezze lune ridenti.

« Ci vediamo lunedì a scuola. »
Posò un bacio sullo zigomo del minore, che, dopo averlo salutato biascicando qualche parola, aveva lasciato la vettura.

Jungkook cercò le chiavi nelle tasche dei pantaloni, aprì la serratura del portone d'ingresso e sparì, avvolto dalle tenebre dell'abitazione.
Non si curò di tastare la parete per cercare l'interruttore, ed usò la torcia del cellulare per poter raggiungere la propria stanza senza inciampare nei gradini o andare a sbattere contro qualche mobile.

Aperta la porta della propria stanza, vide la flebile luce dello schermo del cellulare di Yuri illuminarle il viso, mentre questa scorreva la homepage di Instagram.
La ragazza si voltò verso Jungkook, regalandogli un sorriso raggiante che scaldò il cuore del giovane, che voleva un gran bene alla gemella.

« Sei tornato, non ci speravo più. » Borbottò Yuri, per poi lasciarsi scappare un sonoro sbadiglio. Si strofinò gli occhi in un tentativo di cacciare il sonno che li stava rendendo più pesanti ed invitò il fratello a sdraiarsi con lei, com'erano soliti fare la sera per raccontarsi quello che era accaduto durante la loro giornata, prima di prendere sonno.

« Un attimo... »
Mormorò Jungkook, andando a prendere da sotto il cuscino del proprio letto la tuta, poggiò su una sedia i vestiti che aveva indossato quella sera e  indossò i vestiti più comodi.
Dopodiché andò a sdraiarsi nel letto della sorella, che mise il cellulare sul comodino ed abbracciò il fratello, poggiando la tempia sul suo ampio petto.

Jungkook, a vedere l'enorme sorriso della sorella, e tutto l'amore che gli regalava, si sentiva braccato dai sensi di colpa, perché Yuri era ignara di quello che stava nascendo tra lui e Jimin. Forse stava sbagliando tutto.
Avrebbe dovuto ignorare fin da subito le advance del castano e continuare la sua fantastica vita da etero, senza il pericolo di intralciare la vita sentimentale della sorella e la costante preoccupazione di venire scoperto dai genitori.

« Scusami se oggi non ci siamo visti molto, ero al centro commerciale con Seoyeon e Jisoo e, oh, non indovinerai mai chi abbiamo incontrato! », esclamò irritata, facendo intuire immediatamente di chi stesse parlando.
« Oh, fammi indovinare, Hyejin? », chiese Jungkook, passando una mano tra i capelli scuri di Yuri.

Hyejin era la sua ex, una ragazza tremendamente possessiva, che aveva saputo come sfruttarlo per ottenere popolarità e scalare la piramide sociale.
Jungkook amava divertirsi, ma allo stesso tempo riusciva a darsi un contegno, soprattutto se era occupato in una relazione, e pure Hyejin pareva essere così, ma purtroppo il giovane imparò a sue spese che le apparenze ingannano, e si trovò cornificato nel giro di tre mesi.

Yuri aveva giocato un ruolo decisivo, informando il fratello dei continui tradimenti di Hyejin, procurandogli persino delle prove, che poi spalmò in faccia alla ragazza, quando decise di lasciarla.
Ovviamente Hyejin non si era data per vinta e aveva cercato di riprendersi Jungkook in ogni maniera, anche fingendo malamente una gravidanza e presentandosi in casa di Jungkook in lacrime, con un test falsificato e reso positivo.

Ancora una volta Yuri era stata fondamentale per smascherare quella strega e Jungkook le era profondamente grato.
Al ricordo di come la sorella si fosse fatta in quattro per aiutarlo quando una sera le aveva confidato di sospettare un tradimento e come il suo aiuto fosse stato decisivo per allontanare Hyejin dalla sua vita, un'altra carrellata di sensi di colpa appesantì il cuore del giovane.

« Già, appena mi ha vista ha rovesciato addosso il bicchiere di Coca-cola che aveva in mano, lurida... » Sibilò lei, stringendosi maggiormente a Jungkook.

Ovviamente Hyejin aveva capito che era tutto merito di Yuri se Jungkook era venuto a sapere dei tradimenti ed era riuscito a smascherare il suo piano per riconquistarlo, quindi se l'era presa a morte con la povera ragazza, che era solo colpevole di aver aiutato il fratello.
Non era la prima volta che la ex di Jungkook cercava di ferirla, in modo fisico, verbale o con qualche scherzetto di cattivo gusto, come quello della Coca-Cola.

« Vuoi che vada a parlarle? »
Chiese Jungkook, sospirando.
Yuri scosse energicamente la testa.
« No, Kookie, potrebbe trovare un modo per riprenderti, ha sempre dei modi strani che affascinano i ragazzi, e non voglio vederti di nuovo ai suoi piedi, dopo tutta la sofferenza che ti ha provocato, non te la sei mai meritata.»
Borbottò, gonfiando una guancia, un po' imbarazzata a dire parole quelle di affetto al fratello.

Era vero: Jungkook aveva riempito Hyejin di amore, regali costosi e non, affetto e tanto altro, mostrandosi vulnerabile davanti a lei e venendo ripagato con la sporca moneta del tradimento, che gli aveva causato diverse settimane di sofferenza e dolore, in cui Yuri gli era sempre stato accanto.

Vedendo il fratello assorto nei suoi pensieri, Yuri decise di cambiare discorso.
« Tu invece che hai fatto questa sera? Eri in discoteca? »

Jungkook scosse la testa, i sensi di colpa si facevano sempre più forti e lo spinsero a dire la verità, piuttosto che insabbiarla con qualche scusa.
« Sono andato al concerto di Dean con Jimin. » Il viso di Yuri si illuminò nel sentire il nome di quel ragazzo che la faceva arrossire ogni volta, provocandole le tanto famose farfalle nello stomaco.

« Oh, e vi siete divertiti? »
Il moro si limitò ad annuire, accennando un sorriso per mascherare la colpevolezza.
« Ti piace ancora, vero? »
Mormorò, sentendo una fitta allo stomaco quando il capo di Yuri si mosse timidamente in cenno affermativo.

La gemella lo aveva sempre aiutato, subiva le vendette della sua ex senza lamentarsi, mentre lui non si era mai sforzato così tanto per aiutarla con la sua vita sentimentale e, proprio quando lei gli aveva chiesto aiuto, lui era riuscito ad invaghirsi di Jimin.
Forse doveva fare un passo indietro e fermare qualunque cosa stesse nascendo tra loro due.
La bocca parve essersi riempita di cotone mentre, a fatica, formulava una domanda che non avrebbe portato a nulla di buono.

« Perchè non gli chiedi di uscire? »

LOVE MATCH - JIKOOK ✓✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora