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Sento una mano calda accarezzarmi la guancia.
Apro piano piano gli occhi e incontro i suoi azzurri.

<Scusa>sussurra sottovoce.
<Non scusarti>gli sussurro a mia volta.
Mi guarda ed una piccola lacrima solca il suo viso,poi inizia a parlare.
<Sai.....sono un coglione>faccio una piccola risata trattenuta.
<Io....ti ho tenuta con me alla casa branco.....solo per proteggerti da qualsiasi pericolo potesse arrivarti davanti agli occhi,ma capisco che ho sbagliato>
<Tu non hai sbagliato,tu......sei stato bravo. CAVOLO SE TUTTI I RAGAZZI FOSSERO COME TE!ma tutte le persone sbagliano,forse questo è stato un grosso sbaglio,ma......ma......ma io ti perdono>
Mi abbraccia e mi stringe di più a sé.

***
È passata una settimana dalla morte dei miei genitori,e sono ancora molto triste.
Oggi però Jake entra nella mia camera alla casa branco,e mi lascia un piccolo bigliettino,per poi uscire dalla stanza a tutta velocità.
Faccio una faccia stranita,per poi aprire la busta e leggere.

Troviamoci alle 19 di stasera,al tramonto.
Ci vediamo stasera sull'altura che da sul mare.

Jake.

Sorrido,mi stendo sul letto a guardare il soffitto e a pensare a quanto sia bravo Jake.
Ma mi rendo conto solo adesso che sono le 17:30.
Mhh.
Mhh.
Mhh........O MIO DIO HO SOLO 1 ORA E MEZZA PER PREPARARMI CAZZO.
Mi dirigo correndo verso l'armadio, nonostante sia a un metro e mezzo dal mio letto.
Lo svuoto lasciando tutti i vestiti che,a parer mio,fanno schifo.
Finché non trovo l'abito perfetto.
Un vestito che arriva fino alle ginocchia,con una scollatura non troppo grande sul davanti,e una gonna. È rosso.
Metto il rossetto più rosso che ho,un po' di mascara, ombretto e.......sono pronta.
Sono le 18:50.
Esco di casa e mi dirigo sull'altura.
Sono le 19:00.
Non vedo Jake, le uniche cose che vedo sono una piccola distesa d'erba è il mare con dietro il tramonto.
Mi giro e mi rigiri, finché un po' più lontano da me,lo vedo.
È in smoking,mocassino, ciuffo un po' spettinato che lo rende bello come solo lui può essere bello.
Si avvicina e mi guarda a partire dal basso,per poi guardarmi negli occhi.
Dopo poco inizia a parlare.
<Io ti ho portata quassù,per scusarmi per i tuoi genitori,lo so che tu non mi hai ancora perdonato del tutto.
Per questo,ho deciso di scusarmi meglio,inginocchiandomi davanti a te, davanti al tramonto,e aprendo una scatoletta con dentro un anello.>
Scoppio in lacrime,i pugni chiusi davanti alla bocca.
<Vuoi tu, Jessica,farmi il dono di sposarmi?>mi chiede sorridendo.
<.....si......>.

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