Spazio dell'autore:
Volevo informarvi che a causa di alcuni cambiamenti del corso della storia, il protagonista maschile subirà un cambiamento.
Non si chiamerà più Dimitri, bensì David.Pov. David
Non credevo sarebbe stato così doloroso starle lontano e far finta che per me, quel bacio non avesse significato niente. Non pensavo che questo mia scelta avrebbe comportato un dolore simile, anzi, speravo che con i giorni si sarebbe alleviato, eppure, stavo soffrendo.
Desideravo che mi perdonasse, speravo di non vedere ancora quell'odio nel suo sguardo, odio che mi meritavo.
Sebbene fossi consapevole del suo disprezzo e del suo rancore nei miei confronti, non riuscivo a fare a meno di sperare nel suo perdono.
Mi ero comportato da vigliacco allontanandola da me, tuttavia sapere che sicuramente senza di me sarebbe stata meglio, riusciva anche se in parte a tranquillizzarmi e a desistere dal baciarla ancora.
Ero stato già abbastanza egoista nella mia vita per poterlo essere anche nella sua. Non lo meritava.
Anche se la conosco da soli due mesi, questo sentimento che so di provare per lei, è come se lo provassi da una vita.
Non so esattamente di cosa si tratti e sicuramente non lo saprò mai, ma sono certo che non sia semplice affetto.
L'averla baciata ha provocato in me emozioni del tutto contrastanti e uniche.
Emozioni mai provate in 27 anni di vita.
E che probabilmente non proverò più.Quei pensieri non volevano assolutamente passare e mi stavano portando all'esasperazione, così armato di coraggio, mi alzai svogliatamente dal letto.
L'intenzione era quella di provare a riempirmi la giornata di cose da fare così da riempire anche la testa di cose a cui pensare che non fossero: Helena, ma fallì miseramente.
Non era servito a niente. Dannazione.
Ero persino arrivato a tirare pugni alla parete pregando che il dolore delle miei nocche distrutte, superasse quello del mio cuore, ma a quanto pare non c'era dolore più forte di quello.
Parlavo tanto io del mio dolore, come se contasse davvero qualcosa, come se fosse davvero importante.
Ciò che in quel momento mi premeva di più sapere, era come stesse lei.
Perché il suo odolore era inevitabilmente il mio.
Mi chiesi da quando era diventata così indispensabile, ma non seppi rispondermi.
Probabilmente, dal primo istante.
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Quello stronzo del mio prof
Novela JuvenilLui: bello, terribilmente bello, arrogante e stronzo. Dannatamente sicuro di sé e del suo fascino. Sa sicuramente il fatto suo. Lei: insicura e schiva, ma allo stesso tempo testarda e combattiva. Nessuno riusciva a metterle i piedi in testa. Due ca...