Pov. David
Era già passata una settimana da quel giorno.
Quel dannato giorno.
Non la vedevo da allora e il non sapere come stesse mi stava facendo impazzire.
Non sapevo se la sua assenza da scuola dipendesse da me, se fossi così quel senso di colpa che sentivo, non avrebbe fatto che aumentare.
La stavo aspettando con impazienza, sentivo che sarebbe arrivata.
Lo sapevo.
Come se l'avessi chiamata col pensiero, la vidi entrare. Era ancora più bella.
Era mai possibile che vederla mi rendesse così vulnerabile?
Ero convinto di doverle stare lontano eppure non riuscivo, non volevo.
Non desideravo altro che riassaporare quelle labbra, labbra a cui non riuscivo a smettere di pensare.
Quel bacio mi aveva fatto scoprire emozioni del tutto sconosciute per me e volevo riscoprirle. Lo necessitavo.Pov. Helena
Entrai insieme a Ludovica a testa alta, fingendo che stessi bene, che ciò che fosse successo non mi avesse toccata minimamente, ma le mie occhiaie ed il mio sguardo spento parlavano da sé.
Sapevo che mi stesse guardando, sentivo il suo sguardo scuotermi dentro, ma frenai me stessa dal ricambiarlo.
Non dovevo.
Eppure quei suoi occhi verdi stavano osservando me, sapevo che stava aspettando una mia reazione, un qualcosa che però non sarebbe arrivato.
Speravo.
Così, senza neanche salutare mi andai a sedere al mio solito posto in penultima fila vicino la finestra, insieme a Ludovica.
Saperlo lì, a pochi passi da me, mi rendeva inquieta.
Inquieta a tal punto da sentire il cuore battermi all'impazzata e sudare.
Era davvero inquietudine questa?
Alzai lentamente lo sguardo incrociando il suo. Era ancora più bello di quanto ricordassi.
In quella settimana gli era cresciuta una leggera barbetta che lo rendeva ancora più sexy.
Non c'era nient'altro da dire in merito, se non che fosse un uomo bellissimo.
Aveva quell'aspetto elegante ma trasandato al tempo stesso, quei capelli color pece ad incorniciare quegli occhi color smeraldo ed un sorriso meraviglioso, che lo rendevano quanto di più pericoloso e dannatamente eccitante ci fosse al mondo.
Ed io proprio non riuscivo a smettere di guardarlo, ne ero totalmente affascinata, ne ero totalmente attratta come le api col miele.
Mi sorrise. Temetti di perdere un battito, o forse cento, non saprei dirlo con certezza.
Abbassai nuovamente lo sguardo seppur contro la mia volontà. Non dovevo fargli capire quanto fossi rimasta incantata e nello stesso tempo ferita da tutto quello che era successo.
E di certo non potevo fargli capire quanta importanza avesse per me.
No, assolutamente.
Sentivo anche lo sguardo di Ludovica su di me chiedermi cosa stesse accadendo. Probabilmente aveva visto gli sguardi che ci eravamo scambiati David ed io e chiedeva spiegazioni. Avevo promesso che le avrei parlato presto, ma quello non mi sembrava il momento adatto. E fu in quell'istante, che finalmente risentì quella voce, la sua.
«Ragazzi, prima di iniziare a spiegare la lezione di oggi, vorrei informarvi che sono appena uscite le mete per la gita scolastica.
Dovrete scegliere entro settimana prossima, mi raccomando. Anche perché come ben sapete, a Dicembre, ossia il prossimo mese si partirà.»
appena il prof finì di parlare, la classe cadde in un silenzio tombale per poi essere seguito da urla e versi degni di far concorrenza con gli animali dello zoo.«Amo, tu dove vuoi andare?» mi chiese Ludovica.
«Se si può, Vero..» mi interruppe il prof.
«Ah, sarò io il vostro accompagnatore.» ci interruppe lui sorridendomi ammiccante.
ODDIO.
Partirò..ehm no, partiremo con lui.
«Dicevi?» mi chiese Ludo curiosa.
«Mmmh, Verona» le risposi distrattamente. Ancora non riuscivo a credere che ci avrebbe accompagnato lui. Mi sembrava troppo bello per essere vero.
«Siiii, adoro Verona. La città dell'amore..» mi disse Ludovica con voce estasiata.
«Hai capito? ci accompagnerà il
prof, che ne pensi?» mi chiese tutta euforica.
Cosa dovevo pensare esattamente?
Ero felice.
Avrei fatto il mio primo viaggio con lui, beh non proprio sola con lui, però era già un buon passo quello.
Avrei fatto qualcosa durante la gita? Probabilmente si.
Cosa?
Non lo sapevo ancora.
STAI LEGGENDO
Quello stronzo del mio prof
Teen FictionLui: bello, terribilmente bello, arrogante e stronzo. Dannatamente sicuro di sé e del suo fascino. Sa sicuramente il fatto suo. Lei: insicura e schiva, ma allo stesso tempo testarda e combattiva. Nessuno riusciva a metterle i piedi in testa. Due ca...