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Dopo qualche minuto di volo, tra io che chiedevo al demone di lasciarmi e lui che mi stringeva tutte e due le mani in una mano, arrivammo nel giardino di una villa. «finalmente sono scesa» dissi. Ma quel demone teneva ancora le mie mani bloccate. Mi trascinò in quella villa. Quando fummo finalmente dentro, mi guardai intorno. Era gigantesca anche da dentro. Rimasi a bocca aperta. Il demone enorme mi portò verso una stanza, che riconobbi essere la cucina. Le pareti erano nere, mentre il tavolo e la cucina erano di un colore tra il bianco e il grigio. Il demone mi posizionò sopra una sedia e mi legò le mani. «lasciami» dissi iniziando a divincolarmi. Il demone non mi ascoltò. «sono tornato» sentii una voce dalla porta. Una voce che conoscevo troppo bene. Un ragazzo entrò nella stanza. Lo riconobbi subito. Era James. «bravo Alan, mi hai portato la ragazza» disse James sorridendomi maliziosamente. «ora lasciala a me» disse James avvicinandosi a me. In un secondo me lo ritrovai davanti. «lasciami andare» dissi urlando. «hai tanto coraggio. Ma non ti lascerò andare così facilmente. E stavolta non ci sarà il tuo ragazzo ad aiutarti» disse. «dov'è Michael?» gli chiesi. «è a casa e dormirà per un po'» disse felice James. «lasciami mostro» dissi. «presto anche tu sarai un mostro» disse. Sussultai. James mi si avvicinò al volto e, piano piano arrivò al mio collo. Mi morse. Urlai dal dolore. Quando si staccò, il veleno già era in circolo e stava arrivando al mio cuore. Iniziai a vedere tutto sfocato, per poi svenire. L'ultima cosa che sentii fu qualcuno che mi sollevò dalla sedia. Ero morta?

innamorata di un demone (Michael Garcia) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora