Portami in un mondo nostro.

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"Sai, non è difficile restare calmi ,
sei la certezza in cui ripararmi.
La luce filtra tra gli alberi spogli
ma il sole è nulla in confronto ai tuoi occhi."

Sfiora i tasti creando la melodia e la accompagna con la sua voce soave. Poi mi guarda e continua.
Vorrei non finisse più.
Non reggo i suoi occhi, infatti sono poggiata al piano con le braccia, ma le gambe quasi mi tremano.

Osservo le sue dita, i suoi anelli. È tutto così bello.
Senza bisogno che me lo dica, tiro fuori il coraggio e...

"...e quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
tira fuori il bimbo che hai dentro
non nasconderlo più.
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu e vorrei essere anch'io bello come sei bella tu..."

L'ultima frase la dice insieme a me, ma alza un po' di più la voce e mi guarda per tutto il tempo.
Sono quasi in soggezione.

Mi allontano piano e lui si alza dallo sgabello. Gli do le spalle per un attimo, e noto delle scatole in un angolo della stanza.
"C'è un laghetto, qui fuori."


———————

"Cosa fai nella vita?"

Niccolò ha steso una coperta sull'erba, dove siamo seduti ora.
La primavera è alle porte e siamo circondati da margheritine sparse qua e la.

"Studio..."
"Cosa ti piacerebbe fare?"
"Amo i bambini. Perciò il mio sogno è quello di insegnare, nelle scuole elementari."

Mi sorride, e mi manca il respiro.
"Wow, bellissimo."
Devo per forza trovare un altro argomento, altrimenti finisce male.

"Ehm, e tu invece? Cioè... se non fossi diventato chi sei ora, cosa avresti voluto fare?"
"Bella domanda."
Si prende del tempo per pensarci, ma risponde subito dopo.

"Da piccolo, ho sempre avuto la voglia, il desiderio di voler aiutare gli altri. Nel senso, se vedevo qualcuno in difficoltà facevo del mio meglio per poter aiutare.
Quindi... penso che sarei diventato un medico." annuisce, forse più a se stesso che a me, "sempre se avrei trovato la voglia di studiare."

Scoppia in una risata e io lo seguo.
Poi si butta con la schiena dietro e si distende con le gambe sull'erba.
Dove è stato fino ad ora?
Come immaginavo io la perfezione prima di adesso, se non così?

"Sai, quando scrivo le mie canzoni, penso sempre a quello che avrei voluto fare, a tutto ciò che mi è scappato e che avrei voluto rincorrere."
Mi giro a guardarlo mentre il sole gli bacia le labbra.
Fissa il cielo e continua.
"Non faccio alcuna fatica, scrivo la prima parola e tutto il resto viene da se."

Gli annuisco e senza pensarci mi stendo anche io.
Poi lui si posiziona su un fianco, girato verso di me.
"Per rispetto devo chiedertelo."
Corrugo le sopracciglia aspettando che continui.
"Sei fidanzata, impegnata?"

"No."
Allarga le labbra e io lo faccio anche.
Poi si sporge un po' alle mie spalle e prende una margherita.

Guardo il piccolo fiore tra le sue dita e sono incantata da tanta bellezza.

"Allison, per quanto suppongo tu creda che io sia così bravo con le parole, sono in difficoltà.
Se potessi cantarti ciò che vorrei dirti, sarebbe tutto più facile. Ma voglio dirtele."
Sospira, ma continua.
"Non voglio che tu mi veda come quello famoso, perché io voglio che tu mi veda come Niccolò.
Voglio che tu mi veda come un qualunque ragazzo.
Sono qui con te, con un fiore in mano, e voglio dirti che sei bellissima.
Vorrei che tu mi voglia bene per quello che sono, non voglio che tu passi del tempo con me perché sono io, perché sono Ultimo."

Ho le lacrime agli occhi, ma voglio dire qualcosa anche io.
"Quando ti dicevo che per me tutto questo era un sogno, è la verità.
Non potevo credere che tu eri davvero con me e che mi avessi in qualche modo notata, ho sempre creduto poco in me stessa.
Ma voglio che tu sia convinto del fatto che io non sono qui con te perché sei Ultimo.
Sono con te perché mi piaci, beh, un po' anche perché sei il mio cantante preferito."

Sorrido e lui fa lo stesso.
"Sei bellissima."

Mi copro gli occhi con le mani e lui mi poggia la margherita tra le dita.
"Non nasconderti..."

Mi scopro il viso piano e il fiore cade accanto alla mia testa. Niccolò lo prende e lo mette dietro il mio orecchio, nascosto tra i capelli.
Guardo il cielo e mi sembra di toccarlo.
Si sporge di poco e accade proprio lì, sull'erba, sotto il nostro sole.

Mi bacia lentamente, quasi a capire se io voglio ricambiarlo.
Poi mi accarezza la guancia mentre sono scossa da brividi in tutto il corpo.

Ho un'adrenalina pazzesca addosso e non rispondo più di me stessa.
Il contatto termina e sento la necessità di continuarlo.
Apro gli occhi, senza essermi accorta di averli chiusi, e lui alza gli occhiali da sole sui capelli.
Passo la lingua all'angolo della bocca e lui mi guarda le labbra, mentre si morde le sue.

Sospiro con difficoltà.
In un attimo le sue dita toccano la mia bocca, la sue labbra sono socchiuse.
Non posso più resistere...

Mi sollevo di poco, il mio corpo brucia di passione e di desiderio.
Riprendo il contatto, il bacio è più intenso adesso, ma siamo pur sempre all'aperto, su di un prato.

Eppure, mi sembra di aver visto il paradiso.


—————————

"Mangiamo qualcosa insieme?"

Sono le 12:00 e sinceramente, non ho molta fame.
Ho contattato mia mamma, dicendole che all'uscita di scuola sarei rimasta a studiare con un gruppo di amici, perciò avevo il pomeriggio da passare con Niccolò.

Mangiamo qualcosa, tra risate e baci rubati e il tempo vola.
È già primo pomeriggio quando mi propone di andare di nuovo nella sua stanza.
"Voglio farti vedere cosa c'è in quelle scatole."

Un sorriso mi illumina il volto.






















Ciao!!!💋💋💋
Eccovi un'altra parte, spero vi piaccia💋☺️
Scrivete tuttooooo.
Baci

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