Fai uscire il capolavoro che è in me

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Il piano bianco è di nuovo tra di noi.
Niccolò è così carino, impegnato a pulirlo e lucidarlo.
Non sto più nella pelle, voglio scoprire cosa ha da farmi vedere.

"Sai, necessita di cure e di attenzioni, proprio come un bimbo."
Ridacchio.

Termina il suo lavoro e si avvicina a me. Trattengo il respiro, sembro stupida, ma ha questo effetto su di me.
"Aspettami qui."

Da sola, non posso fare altro che pensare e ripensare a quello che è successo poco fa, a quello che è successo negli ultimi giorni.
Se faccio mente locale, ho conosciuto Niccolò al suo firmacopie, sono svenuta poco dopo aver fatto la foto con lui, mi ritrovo tra i medici che mi chiedevano se stavo bene. La sera stessa la passo con lui, mangiamo insieme.
Mi accompagna a casa, ci scambiamo i numeri.
Mi invita a passare dei momenti con lui in questo posto meraviglioso.
Mi ha baciata, cazzo.
Su quel prato.

Vogliamo parlarne?
Penso un minimo a tutte le ragazze che vorrebbero essere al mio posto, e un po' me la tiro.
Chi non lo farebbe?
Chiunque, anche se lo nega, vorrebbe passare un briciolo del suo tempo con Niccolò; io lo sto facendo.

È molto profondo e sono sicura che ha molto da raccontare, oltre a quello che già ci ha raccontato nelle canzoni.

La stanza è molto grande:
è tutto bianco, come avevo già descritto.
Chissà perché ha scelto il bianco. Io lo trovo triste.
Poi dipende dai punti di vista: il nero è sicuramente più triste del bianco, ma se si ci pensa un po', il bianco è spento.


Niccolò fa capolino dalla porta con un'enorme scatolone tra le braccia.
Cammino un po' fino a raggiungere il punto dove l'ha poggiato.

Ci sediamo per terra, con le spalle al muro.
"Posso chiederti una cosa?"
"Certo."

Lo ascolto, curiosa.
"Tu... voglio dire, hai voglia di passare altro tempo con me? Cioè, lo vuoi fare perché sono io?"
"Niccolò. Voglio passare del tempo perché mi trovo bene con te. Punto.
Non voglio che devi condannarti per questa cosa. A me piace gioire dei successi delle persone a cui voglio bene.
Non voglio più sentirti chiedere questa cosa."

Annuisce e sorride senza guardarmi.
"Siamo due ragazzi, che si conoscono da poco, che si piacciono."
"Grazie, sei stupenda."
"Vuoi farmi vedere cosa c'è lì dentro oppure no?"

Ridacchia e avvicina lo scatolone tra le sue gambe.

———————

"Questo era il mio 18esimo compleanno, mamma mi ha quasi costretto ad indossare un vestito elegante. Non sono di quel genere."

Sorrido, guardando un Niccolò raggiante, con accanto la sua famiglia, dietro una torta gigantesca.
Si trovavano probabilmente in un locale non tanto grande, con i palloncini e tutto il resto.
"Wow, sei cambiato molto."
"Beh si. Sembrano passati 10 anni."
Ridacchio.

"Questo invece è quando ho preso la patente."
Mi mostra una piccola foto in cui sorride a 32 denti e tiene in mano la patente nuova di zecca.
Indossa i suoi occhiali da sole.

È così bello il fatto che si stia aprendo con me.
Si fida, in qualche modo, di me e io non voglio tradire la sua fiducia.

Ci sono forse mille fotografie qui dentro, alcune in ordine altre buttate così.

"Oh... qui avevo due anni."
Mi porge tra le dita una foto stile anni 90, di piccole dimensioni.
Era su un letto matrimoniale, con un pigiamino e mostrava soddisfatto i suoi pochi dentini appena spuntati.

"Eri simpaticissimo, Dio che bimbo bellissimo!", aggiungo, ridendo.

——————

"La mia vita ha preso un altra direzione. Non ero più un bambino, non volevo pesare ai miei genitori.", mi sta mostrando una foto in cui indossa la sua collana con la chiave, e si sta aprendo con me parlandomi di qualcosa di più importante.

"Sai quando ti rendi conto che non puoi più vivere sulle loro spalle. Vuoi essere indipendente."
Annuisco, comprensiva.

"Loro fanno tutto per te. Ma ti senti in colpa, vorresti fare tu qualcosa per loro ogni tanto. Se non fosse stato per mia madre, io non sarei quello che sono adesso. È stata lei a spingermi a imparare. È solo grazie a lei se ho raggiunto tutto ciò, e non riuscirò a ringraziarla mai abbastanza."

"Niccolò, la tua mamma, così come tutte le persone che ti amano, vogliono il tuo bene. Non devi ringraziarle."

"Mi sentivo emarginato."
Mi guarda negli occhi e ha quasi le lacrime.
"Chiunque trovava il modo per prendermi in giro. Tutti, nessuno escluso."

"Anche a me prendevano in giro alle scuole superiori, anche io sono stata male. Anche io avevo perso la voglia di stare in classe. Sono andata avanti grazie alle persone che mi amavano.
È questo il segreto.
Guarda adesso chi ti prendeva in giro come si morde le mani, e come vorrebbe non averlo fatto."

Mi sorride.
"Come hanno fatto a prenderti in giro, sei così bella."
Guardo il pavimento e sorrido senza farmi vedere.
"Potrei farti la stessa domanda sai?"

"Che stupidi."

Si avvicina, mi alza il viso e mi bacia.
Di nuovo.

Sento lo stomaco in subbuglio, mi manca il respiro e il cuore batte a mille.
Si sposta piano più vicino al mio corpo e ora quasi ci sfioriamo.
Ricambio il suo dolce bacio e mi coccolo delle sue carezze...

Sento la passione bruciarmi dentro.
Mugola e fa per sdraiarmi sul pavimento.
Presa dalla situazione, glielo lascio fare.

Lascia il contatto con le mie labbra e mi bacia le guance, e il naso, e la fronte.

Involontariamente, sento sulla mia gamba la sua presenza sempre più ingombrante.
Non voglio andare oltre.

Mi irrigidisco e lui se ne accorge all'istante, tanto da spostarsi subito da me.
"Scusami."
Si alza e guarda altrove. Poi ritorna su di me.
"Non volevo... scusa."

"Tranquillo... è solo che non volevo che accadesse qualcosa di..."
Mi zittisce con l'indice sulle labbra.

"Non devi giustificarti. Mi son solo fatto prendere un po' la mano. Mi piaci da impazzire e... per un attimo non ho resistito. Vieni, ti accompagno a casa."






"Prendi questa."
Guardo curiosa mentre infila una mano nella tasca dei suoi jeans.
Mi poggia la collana sul collo e la fa scendere sul mio seno.

"Non dovevi..."
"È un po' di me, anche quando non ci sono."

Lo abbraccio.
"Tu sei sempre con me, anche quando non ci sei."
Scioglie l'abbraccio e mi regala un altro bacio.

"Ci sentiamo."
"Certo."
Raggiungo la porta di casa e Niccolò non va via fin quando non la chiudo alle mie spalle.



























Alloraaa??
Come vi sembra?
Troppo affrettato il nostro Niccolò?
Vi mando un bacio💋 e alla prossima!

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