Portami ovunque tu sia.

382 27 1
                                    

Guardo il cielo fuori dalla finestra: è azzurro con qualche nuvola qua e là e c'è il sole.

Oggi ho proprio voglia di andare a fare una passeggiata.
Voglio evitare di stare a casa, finirei per pensare troppo ed è meglio svagare un po'.
Così mi vesto velocemente ed esco.
Cammino diretta verso il parco, è li che principalmente riesco a rilassarmi e a staccare da tutto...

Appena arrivo, mi sento già a mio agio: vedo tanti bimbi che giocano, signori che passeggiano coi cani e ragazzi che si scambiano tenere coccole.
È questo il mio posto.


"Credi davvero che Niccolò voglia stare con te?"
La mia interessante lettura viene disturbata da una voce per niente familiare, così mi guardo intorno e non mi sono minimamente accorta della ragazza che era seduta accanto a me.
Jane Austen, mi fai un brutto effetto.

"Sembri così sveglia, come puoi credere che uno come lui voglia una..."
mi guarda come se fossi un insetto schifoso,
"come te?".

"Invece, dovrei credere a te, una persona che neanche conosco?"

Fa una risata malvagia, menefreghista. Poi si alza.
"Non credere a ciò che ti dice, te ne pentirai. Io ti ho avvisato."
E va via.


Io che volevo rilassarmi.
Nemmeno a farlo apposta, dopo pochi minuti mi arriva un messaggio:

"Che bella giornata!
Ti offendi se ti raggiungo?
P.S. So già dove sei :)"

Sorrido spontaneamente e mi guardò intorno, per la seconda volta nella giornata.
E lui è lì: con i suoi occhiali, con dietro due persone, sta camminando verso di me.
Sorrido ancora di più e lo accolgo tra le mie braccia, ma in un attimo siamo travolti da un mare di gente e quasi mi manca l'aria.

Io e lui siamo comunque distanti dalla folla, ma mi sento soffocare.

"Scusami... io non ce la faccio"
"Tranquilla, ti porto via."

Ci facciamo largo, grazie anche all'aiuto delle guardie del corpo, tra la folla e riusciamo a raggiungere la macchina di Niccolò in men che non si dica, tra flash fotografici e domande indiscrete.

"Mi dispiace"
Mi prende la mano e senza pensarci, gliela stringo.

"Niccolò... ho pensato a noi... insomma, a quello che abbiamo vissuto in questi pochi giorni."
Annuisce.

"Forse siamo troppo diversi. Tu sei così bello... sei così conosciuto.
Io sono una semplice ventenne."

"Ma cosa stai dicendo?"
Guardo le nostre mani, incrociate.

"Qualcuno ti ha detto qualcosa?"

Scuoto la testa, per paura di dire la cosa sbagliata, al momento sbagliato.

"Allison."
Mi scuote, quasi a volermi sbloccare.
"Dimmelo."

L'auto continua a camminare, ma deve esserci parecchi traffico, dato che cammina poco e si ferma.

"Una ragazza mi ha... detto delle cose, prima al parco."

Chiude gli occhi e sbuffa, sollevando la testa verso dietro.

"Non si fa mai gli affari suoi quella stronza.",
scuote la testa, poi mi guarda,
"ehi... non devi credere a niente di ciò che ti dice. Ascoltami, è talmente stupida che dice le stesse cose a tutte."

"Credo che abbia ragione..."

"Tu credi che io non ti voglia?"

Ho le lacrime agli occhi, ma continuo a parlare e vorrei baciarlo, piuttosto che discutere.
Mi legge nel pensiero, e mi bacia.

Sento il suo profumo, subito dopo le sue labbra, delicate e esperte sulle mie.
Gli stringo la mano e con l'altra mi accarezza la guancia e mi asciuga la lacrima, che non ha avuto il tempo di rigare il mio viso.

Sorrido quando mi mordicchia il labbro inferiore, poi mi allontano di poco.

"Fidati di me."

Mi guarda negli occhi e mi bacia la mano.

"Allison, ti prego."

Annuisco.
E mi abbraccia.
Cerco di nuovo le sue labbra e lui lo capisce. E ne approfitta...

Io, però, capisco il suo gioco prima di lui.
Infatti sto ferma al mio posto ed è lui a cercare il contatto adesso.

Fa per avvicinarsi, le labbra si sfiorano, ma trovo la forza di allontanarmi.
Questo, per altre due volte.

Si morde il labbro inferiore e sento il suo desiderio.
Poi non resisto più, e lo bacio nuovamente.



————————


"Ti va di venire a cena con me, stasera?"

Io e Niccolò siamo ancora in macchina, ma siamo da soli.
È tardo pomeriggio e il sole sta tramontando.

"Si."

Gli si allarga il sorriso.

"Ti lascio a casa e passo a prenderti più tardi."
Annuisco.

"Non ci sarà la folla, giuro."
"L'importante è che siamo insieme."

Ridacchia.
"Mmm, da quale libro l'hai tirata fuori questa? Dalla Austen?"

"Hai visto persino il libro che stavo leggendo?"

Mi guarda di sottecchi e annuisce.

"Non l'ho presa da nessun libro, comunque."
Gli sorrido.

E va avanti così, fino a quando Niccolò mi lascia a casa, e non vedo già l'ora che venga di nuovo a prendermi.



























Baci a tutti quanti 💋💋
Alla prossima !

I tuoi particolari // ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora