Capitolo 11

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ho l'ansia da prestazione...

vi prego! siate indulgenti...

baciotti

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Lys aspettò. La notte tra le mura del palazzo era insolitamente fredda, avrebbe dovuto coprirsi di più. Si strinse le braccia addosso mentre riconosceva sciabordii nel bagno del principe. A cosa stava acconsentendo esattamente? Non lo sapeva. Non ne era sicura. Si sentiva nervosa però, tesa come una corda di violino.

Deglutì diverse volte fissando la porta davanti a lei. Poteva uscire in ogni momento, sapeva di poterlo fare, poteva tornare nella sua stanza e chiudersi dentro. Dopo tutto la regina era l'unica persona ad avere la chiave della sua camera, sarebbe stata al sicuro.

Lui sarebbe andato a ricercare Kara, le avrebbe detto che non accettava si comportasse in un certo modo né con lei né con Soraka e tutto si sarebbe sistemato.

Lei, rifletté, lei non si sarebbe sistemata.

Quando il principe tornò di nuovo da lei, era vestito e pulito. I capelli bagnati tirati indietro gli scoprivano il viso, la fronte ampia e le sopracciglia scure, dritte. Alla luce tremolante delle candele la sua pelle sembrava zucchero bruciato. Lo sguardo che Lys gli posò addosso, si rese conto, era molto indeciso, preoccupato a un certo livello. Lui se ne accorse perché le offrì la mano educatamente. «Non hai acconsentito a niente» le promise.

Ma a Lys sembrava di averlo fatto e le sembrava che prendere la sua mano sarebbe stato suggellare un patto affatto gradito. Si rese conto che era tardi, per la maggior parte dei no che avrebbe potuto presentare; non sarebbe dovuta andare lì, non avrebbe dovuto mandare via Kara senza essere disposa a prendere il suo posto. Prese la sua mano e si alzò in piedi.

Quando uscirono dalla stanza fece un cenno a una delle guardie che sorvegliavano i corridoi perché chiamassero qualcuno per ripulire.

«Come fate a essere sicuri che non vi tradiranno?» domandò Lys pentendosene un secondo dopo, parlare di tradimento dopo quello che aveva confessato non era esattamente furbo.

Il principe la osservò lungamente, pensieroso. «Erano schiavi» spiegò lui infine. «Venivano frustrati e umiliati. Qui da noi hanno un'armatura, un ruolo degno di rispetto. Qui da noi sono i loro padroni a servire, non hanno motivo di tradirci» concluse con semplicità. «Vieni.»

La trascinò verso il fondo di uno dei chiostri, c'era una scala che portava fino alle mura del palazzo, la percorsero lentamente in silenzio. Il cielo sopra di loro era buio, nero come era stato a casa sua, punteggiato di stelle come se un bambino ce le avesse fatte cadere per sbaglio, disordinate.

Lassù con tutta la città Stato delle Red Sands che si distendeva sotto di lei, le sembrava di poter finalmente respirare liberamente.

Il principe si appoggiò al bordo con i gomiti, tranquillo, Lys rimase a osservarlo rendendosi conto che era la prima volta che non la stava controllando, le stava dando le spalle, poteva andarsene, semplicemente.

«Lys, tu vuoi tradirmi?» domandò.

Le lanciò un'occhiata oltre la spalla. Tradirmi aveva detto, non tradirci, non tradire mio fratello. Tradirmi. Si chiese quanto di quello che le avevano fatto nel deserto influisse sulla sua risposta. Il principe si voltò appoggiandosi al muretto, dietro di lui la notte stellata.

Per alcuni secondi continuò a tenere gli occhi su di lui, poi li distolse e deglutì. «Non lo farò se non mi darete motivo di farlo» rispose.

Shen, che in quel momento sembrava molto poco principesco, le sorrise, un sorriso vuoto, affogato nel pozzo nero dei suoi occhi. «È un ricatto, non una promessa di fedeltà.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 11, 2019 ⏰

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